Tuttavia si riebbe alquanto e I’indomani volle nuovamente alzarsi; recitò con il confessore le Ore canoniche, ma non poté ingerire cibo. Indi, nel primo pomeriggio del lunedì, il male lo riassalì sì acutamente che non fu possibile portarlo neppure nel suo letto. La campanella intanto aveva chiamato a raccolta nella chiesetta tutte le suore già presaghe; da là, processionalmente, ognuna con la candela accesa, si allineò ad accompagnare il p. Bernardo che portava al confratello morente il conforto del Pane eucaristico e della sacra Unzione degli infermi.
P. Gregorio era presente, lucido anche se già nell’immobilità della morte. Si ridestò quando p. Bernardo gli chiese di benedire l’Istituto, di pregare per esso, di averne cura ancora; allora «il Molto reverendo, con voce ben chiara e forte: «Ma, sicuro!». Poi, mentre ancora lo invitava a benedire tutte le suore presenti e quelle che sarebbero entrate nell’avvenire, Egli soggiunse: «Ma, certamente!». Mi sembra ancora di sentirlo tant’era profonda e forte la sua voce…», avrebbe raccontato una suora testimone.
Era giunto l’ultimo crepuscolo per l’aurora eterna dell’amore. Entrò in agonia così, con quel pensiero benedicente, carico d’affetto per tutte le figlie. All’alba era nuovamente cosciente, seppure rantolante; p. Bernardo, non appena tornato dalla Messa conventuale, fece solo in tempo ad assicurarlo di tutti i conforti della Chiesa e dell’Ordine, a strappargli un nuovo cenno di benedizione, che egli spirò.
Erano le ore 7 e mezzo di martedì, 23 gennaio 1894 ed egli contava 71 anni ed otto mesi, dei quali 56 trascorsi in religione (gennaio 1838) e 34 (inizio 1860) dedicati alla fondazione e allo sviluppo delle suore Terziarie Francescane per le Missioni". (da COME PIACE A DIO di M. Antonietta Pozzebon)