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Suor Radia Matar
di Gesù Bambino
Suor Radia Matar era nata il 03.05.1934 a Sachnin (Palestina), villaggio del Arcidiocesi Greco Cattolica. I genitori Hanna e Farida fanno crescere i figli nell’arduo lavoro e nella fede. È stata battezzata il 7 gennaio 1935 con il nome di Radi che significa ‘gioia’, ‘felicità’. Con il sacramento del battesimo riceve anche la cresima.
A causa della guerra civile in Palestina, la piccola Radi a soli 9 anni arriva a Cipro ed inizia una nuova tappa della sua vita. Frequenta la scuola Terra Santa dove incontra le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, assieme a tante ragazze che in seguito scopriranno la vocazione alla Vita consacrata.
Appena adolescente, Radi risponde alla chiamata del Signore e il 30 settembre 1953 entra in aspirandato a Limassol. Il 6 settembre 1954 lascia Cipro ed entra nel pre-noviziato a Le Mans in Francia. Percorre le tappe della formazione religiosa e il 17 settembre 1956 inizia il noviziato.
Il 19 settembre 1957 emette la Professione religiosa scegliendo di chiamarsi suor Paule di Gesù Bambino, nome che diventa icona per la sua Vita consacrata e che richiama il luogo natale. Da qui inizia l’umile approfondimento del mistero di Gesù, annunciato come Messia e che ha un significato profondo per suor Radia: è la strada per accogliere il progetto del Padre.
Dopo la sua professione inizia il suo apostolato missionario con prontezza e semplicità, rispondendo all’obbedienza con generosità e svolgendo varie mansioni a Le Mans. Dal 1961 al 1964 presta il suo servizio a Flers de l’Orne. Emette solennemente la sua professione perpetua il 27 settembre 1963 a Le Mans. Dal 1964 viene trasferita ad Attichy dove rimane fino al 1966. Il 1966 ritorna per due anni a Limassol, Cipro. Il 1968 è richiamata di nuovo a Tracy le Mont in Francia. Rientra a Limassol il 1974 inserendosi nella scuola Saint Mary, assistendo i più piccoli dell’internato. Nel 1976 ha ripreso il nome del battesimo: Radia. Dal 1987 al 1989 è trasferita nella comunità San Giorgio, a Kormakiti, nella parte occupata dell’isola. Il 1989 ritorna a Limassol nella comunità educativa. Oltre all’assistenza dei più piccoli, suor Radia anima le lezioni di canto in francese con la sua bellissima voce, sensibilizzando i bambini a guardare al Bambino Gesù con cuore puro e innocente. In ciascun bambino scorge un piccolo Bambino Gesù e il suo sostegno assume gli aspetti della figura materna.
L’anno 1997 segna la vocazione missionaria di suor Radia. È inviata in Libano, nella missione di Menjez, per aiutare le sorelle anche per la facilità della lingua araba e francese. Suor Radia parte volentieri, con ardore e zelo. Anche in questa nuova realtà, si distingue con delicatezza e dolcezza verso i piccoli e i poveri. Con la sua allegria riesce a distogliere i più piccoli dalla paura della guerra e della povertà. Dopo un anno, ritorna a Cipro, nella comunità Sant’Antonio a Limassol. Qui ramane fino al 2001. Dal 2001 al 2004 suor Radia ritorna a Menjez, Libano. Si inserisce con facilità nella realtà educativa della missione, usando un linguaggio di comunicazione immediata. Suor Radia anima le celebrazioni e le feste con la sua bellissima voce, cantando soprattutto gli inni alla Madre di Dio, la sua ‘compaesana’, come era solita chiamarla.
Dal 2004 al 2005 fa ritorno a Cipro e per un anno svolge varie mansioni nella comunità Sant’Antonio a Limassol e nella comunità San Barnaba a Nicosia. Il 2005 suor Radia chiede di ritornare nella missione di Menjez. Qui vi ramane fino al 2014. Per chi l’ha conosciuta in missione, rimane esempio di semplicità e letizia francescana. Nei servizi alla comunità è generosa e soprattutto precisa, fino alla perfezione, anche quando le forze fisiche cominciano a vacillare. È rimasta fedele alla preghiera mattutina, ai canti e all’animazione con i piccoli dell’asilo.
L’anno 2014 è significativo per suor Radia. Dato che la sua salute fisica diventa precaria, ritorna a Cipro e si inserisce nella comunità Sant’Antonio a Limassol. Assume la responsabilità del refettorio. In questo spazio troverà tutti i piccoli modi per far risplendere il sorriso di Gesù Bambino per le sorelle e per quanti la avvicinano, attraverso le virtù della precisazione, dell’accuratezza e della diligenza. Ha continuato ad assistere e ad accompagnare i piccoli quando, durante la ricreazione, arrivavano in Cappella per salutare Gesù Eucaristia e per accendere una candela sotto lo sguardo della Madonna. Per i bambini della scuola, suor Radia si è fatta una presenza silenziosa e fedele. Tanto che, quando la salute non glielo permetteva e la porta della Cappella restava chiusa, i piccoli la chiamavano da fuori. Alcuni professori si recavano puntualmente in Cappella, sapendo di trovare una ‘guida spirituale’ nella persona di suor Radia.
Terminato il Centenario di Saint Mary’s School e le festività del Natale del Signore, suor Radia ha cominciato a indebolirsi. Il problema serio della polmonite acuta per lei, ormai, era una cosa normale e non voleva discuterne. Ha continuato a essere presente agli atti comuni, svolgendo i suoi servizi nel refettorio come al solito. La febbre l’ha costretta a rimanere a letto e la sua salute si è aggravata. Da Israele sono arrivati due dei suoi nipoti e la sua sorpresa era immensa. Li ha goduti e ha potuto salutare telefonicamente suo fratello e sorella e gli altri parenti. La mattina del 29 dicembre suor Radia era lucida e sorridente. Ne abbiamo scherzato e parlato della sua amata Sachnin, paese vicino alla casa della Madonna: la sua ‘compaesana’. Per ultimo, ha spalancato le braccia e ha abbracciato i suoi nipoti, chiamandoli per nome.
Da qui è iniziato il ritorno alla Casa del Padre. Nella vigilia della Sacra Famiglia, accompagnata da Gesù, Maria e Giuseppe, suor Radia ha intrapreso il cammino con gli stessi atteggiamenti che ha sempre nutrito: silenzio, diligenza e generosità. Per l’aggravarsi della sua situazione, su insistenza del medico, è stata ricoverata in clinica e dopo poche ore, ha consegnato l’ultimo respiro nelle mani della Sacra Famiglia.
Suor Radia si è donata con il sorriso sulle labbra, dopo aver ricevuto l’unzione degli infermi e dopo aver lasciato tutto in ordine, come era solita fare e che è diventato parte della sua vita. È partita per la celeste Gerusalemme in punta dei piedi, senza darci preoccupazione, atteggiamento che sicuramente aveva adottato sull’esempio della Vergine Maria di Nazaret.
Carissima suor Radia, vogliamo ricordarti gioiosa e con il sorriso sulle labbra, pronta a intonare l’inno alla Madonna Ya Oum Allah - O, Madre di Dio. Ti ringraziamo per la vita donata a servizio dei piccoli e dei poveri, con assoluta generosità, senza riserve. Ci lasci in eredità delle virtù bellissime e preziose. Ti ringraziamo per il tuo sì fedele come Francescana Missionaria del Sacro Cuore. Accompagnaci dal cielo e veglia sulla nostra Famiglia religiosa.