Domenica 9 luglio, giornata dell’apertura ufficiale del XXI capitolo. Momento centrale della giornata è l’Eucaristia presieduta dal Ministro Generale del Frati Minori, fra Massimo Fusarelli, nostro fratello carissimo.
Nel Vangelo di oggi Gesù si presenta come mite e umile di cuore, lo stesso Vangelo che si legge anche nella festa di San Francesco ed è una felice coincidenza che ci richiama la nostra spiritualità, l’aspetto della mitezza, dell’umiltà, della sapienza del cuore dei piccoli che vedono la vita non dal punto di vista di se stessi, ma di Dio. E’ uno stimolo forte per l’evento che stiamo vivendo e che può essere una interessante chiave di lettura per il necessario discernimento.
Tutta la celebrazione è stata solenne, ma intenso il momento in cui Sr. Paola ha consegnato il Sigillo della Congregazione nelle mani del Ministro generale durante la processione offertoriale, accompagnata dalle Provinciali della Provincia più anziana e della più giovane.
Con questo gesto Sr Paola ha voluto presentare al Signore il cammino che tutte le realtà missionarie e ogni singola suora, hanno percorso . Ha affidato poi con fiducia il futuro, i cammini da intraprendere, le decisioni da assumere perché tutto sia guidato sempre dalla mano provvidente del Signore e dal suo Santo Spirito.
Al termine della celebrazione eucaristica ci siamo riunite nella Sala Capitolare per ascoltare il Ministro che ha trattato il tema “In cammino con la famiglia francescana, oggi” E’ stata davvero una opportunità per riflettere e per proiettarci verso il futuro in comunione con tutti i francescani con i quali condividiamo il Carisma che è più grande di noi, non ci appartiene, ma lo condividiamo. Siamo fratelli e sorelle, siamo famiglia, fraternità aperte al Vangelo.
Siamo state invitate a fare verità in noi, a cercare i punti di forza e a chiederci “Che tensione evangelica c’è in noi?” Il Ministro ha soggiunto che le nostre comunità in declino devono svegliarsi, liberarsi dalla mondanità del vivere per se stesse, fare scelte coraggiose di vita e nutrire la dimensione contemplativa: essere contemplative in missione, avere cioè lo sguardo trasformato dal Vangelo, riconoscere Dio presente e operante con la sua santa operazione.
