Provincia “Santa Elisabetta” - XVI Capitolo Provinciale 2021
Nei giorni 5 - 11 agosto 2021, in Casa Provinciale a Limassol - Cipro, abbiamo contemplato le meraviglie del Signore celebrando il XVI Capitolo Provinciale, con il Tema: 150 anni di servizio missionario nel Medio Oriente! Arricchite dalle esperienze del passato, viviamo il presente con fiducia e affrontiamo con coraggio le sfide del futuro.
Le sorelle capitolari, pervenute a Cipro dalle diverse nostre comunità e missioni, hanno vissuto l’incontro capitolare come rinnovata proposta per la vita spirituale e apostolica dell’intera Provincia. Nella ricerca contemplativa di Dio e nelle risposte concrete dei desideri più profondi che scandiscono i nostri giorni, siamo state accompagnate dalla presenza gradita della Superiora Generale suor Paola Dotto e suor Augusta Visentin, segretaria generale.
Suor Paola e suor Augusta ci hanno sostenute, incoraggiandoci a gettare i semi di fraternità, di apertura e di accoglienza in questa amata terra del Medio Oriente: terra di santi e memoria significativa che incoraggia il nostro presente nella fede e nella speranza, proiettandoci verso il giubileo di 150 anni di servizio missionario, con uno stile di vita creativo e coraggioso.
L’esperienza dominante è stata quella degli esercizi spirituali, in preparazione al Capitolo Provinciale, guidati da padre Jerzy Kraj ofm, vicario patriarcale per i cattolici latini a Cipro. Sin dall’inizio il relatore ci ha invitate a metterci in relazione con Dio lasciandoci interrogare dalla Sua Presenza, e ad attingere dalla figura di san Giuseppe per scoprire la Provvidenza di Dio nel nostro quotidiano, seguendo alcune linee guida:
- rivestirci di forza e di coraggio in questo tempo forte del Capitolo Provinciale;
- fare un passo avanti nell’accoglienza della volontà di Dio;
- vivere l’esperienza della fame e sete di Dio e della Sua Parola;
- fare spazio, dentro di noi, oggi, alla grazia di Dio;
- imparare da san Giuseppe ad essere uomini e donne che basano la loro vita sulla fede in Dio.
Le riflessioni si sono snodate intorno alla figura di san Giuseppe, padre e custode della casa di Nazaret, ponendo l’attenzione sulla sua fede ed accoglienza, quale modello ricco di sapienza spirituale e di pedagogia personale e comunitaria. Dio si affida a noi nella sorella, nei poveri, nei bisognosi e la nostra risposta a questo gesto d’amore deve esprimersi nel totale affidamento a Lui, nella consegna incondizionata, come Giuseppe.
“La vita spirituale che Giuseppe ci mostra non è una via che spiega, ma una via che accoglie. Solo a partire da questa accoglienza, da questa riconciliazione, si può anche intuire una storia più grande, un significato più profondo (...) Giuseppe non è un uomo rassegnato passivamente. Il suo è un coraggioso e forte protagonismo. L’accoglienza è un modo attraverso cui si manifesta nella nostra vita il dono della fortezza che ci viene dallo Spirito Santo. Solo il Signore può darci la forza di accogliere la vita così com’è, di fare spazio anche a quella parte contradditoria, inaspettata, deludente dell’esistenza”. (Patris corde, 4)
Papa Francesco dice che Giuseppe “sa trasformare un problema in un’opportunità anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza”. (Patris corde n.5). Questa bellissima sottolineatura su san Giuseppe ci sprona a trasformare il nostro stile di vita in ascolto obbediente alla Parola, nella concretezza e nel silenzio, a partire dalla Persona di Gesù.
Sempre Papa Francesco ci suggerisce e raccomanda di invocare san Giuseppe come padre e di imparare da lui la paternità spirituale.
“Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti”. (Patris corde n. 7)
Giuseppe, contemplativo, docile, umile, silenzioso, padre e custode della casa di Nazaret, per noi, oggi, diventa l’immagine immediata per narrare la vita consacrata in modo semplice e profetico, arricchite nelle nostre fraternità dalla diversità di nazioni e culture.
Alla conclusione degli esercizi spirituali padre Jerzy ci ha esortato ad accogliere con meraviglia ciò che è quotidiano, convertire l’ordinario in straordinario, a lasciarci toccare dalla grazia di Dio e dalle sorelle, per vivere relazioni d’amore e per generare un futuro insieme. Questo è il miracolo da chiedere per le nostre fraternità.
Un fecondo cammino da percorrere ci è stato tracciato dalla Superiora Generale suor Paola Dotto, la quale ci ha incoraggiate nell’impegno a costruire ponti e relazioni positive tra i due mondi: occidentale e orientale, con stile semplice, nella ricchezza della sinodalità e nell’accoglienza della grandezza di Dio nella ferialità.
Suor Paola ha sottolineato con soddisfazione il privilegio che abbiamo nella nostra Provincia: essere presenza e testimonianza viva nella Chiesa, portatrici della gioia del Vangelo nella diversità di volti, di culture, etnie, e religioni, incontrando fratelli in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla tratta, dalla paura, dalla violenza. Ci ha sollecitate a far proprio l’obbiettivo che la Chiesa, quale Madre premurosa, ci propone: aver cura dei valori spirituali, della formazione in tutte le età, della profezia della vita consacrata, inserita in una società che ha il culto del benessere, dell’edonismo, dell’individualismo.
In questi giorni, vissuti in comunione, abbiamo evidenziato la storia sacra della nostra Provincia e le risorse personali, comunitarie e pastorali attuali nella ricerca dell’unico Bene. Perciò, riteniamo importante per noi l’impegno comune nel mondo variegato in cui ci troviamo a vivere, affrontando, senza spaventarci la situazione attuale. Suor Paola ha dato rilievo alla qualità di vita e ha ribadito che questa realtà deve provocare in noi la maggiore consapevolezza che abbiamo una vita in Gesù da testimoniare, abbiamo un tempo da dedicare all’ascolto, all’accoglienza dell’altro, facendoci strumenti e collaborando con passione all’azione dello Spirito nelle persone che incontriamo, nella ricerca serena della volontà del Padre.
Durante i lavori in assemblea ci siamo lasciate interrogare da alcune domande:
- Alla vigilia dei 150 anni di presenza e di servizio, qual è la nostra risposta oggi alla missione che Cristo stesso ci affida?
- Alla luce della Parola di Dio, quale cammino di rinnovamento siamo chiamate a percorrere, individuando le necessità della Chiesa e del mondo?
- Siamo capaci di capire i segni dei tempi sull’esempio dei nostri Fondatori e delle prime sorelle?
- Siamo missione? Siamo fraternità che testimonia e attrae?
La presenza delle sorelle missionarie e la condivisione della bellezza delle missioni di Cipro, Libano e Bulgaria è stata un altro momento costruttivo per tutte noi, perché ci ha fatto percepire il nostro cuore missionario che va dove c’è bisogno di amore e di tenerezza, e di conseguenza abbraccia i poveri, gli ultimi, i profughi e gli emarginati. Le fraternità e le sorelle missionarie, nelle varie forme, custodiscono e annunciano con coraggio il Vangelo, attingendo nella preghiera zelo e compassione per l’umanità (cfr. Cos. 4).
In questa cornice di internazionalità e di interculturalità, proprio come alle origini della nostra Famiglia Religiosa, e nel clima fraterno di esperienze e di desideri grandi, sostenute dalla preghiera delle sorelle anziane e malate, con fiducia ci siamo lasciate guidare dallo Spirito Santo per l’elezione della Superiora Provinciale suor Antonia Piripitsi e suo Consiglio.
Nel suo discorso di chiusura del XVI Capitolo Provinciale 2021 la Superiora Generale suor Paola Dotto ha condiviso alcuni pensieri, quasi un programma di vita, che ci aiuta a rinnovare il nostro stile di vita e traccia il cammino per il futuro non solo della nostra vita consacrata ma dell’intera umanità:
- sentirci provocate dalla ricchezza del patrimonio congregazionale, spirituale ed umano, che traspare dalla nostra Storia, e che ci incoraggia ad affondare sempre più le radici nel Signore e nella testimonianza di vita delle numerose sorelle che ci hanno precedute;
- vivere con entusiasmo il 150° della missione, nel segno della restituzione a Dio, con gratitudine, di tutto il Bene da Lui compiuto in tante sorelle coraggiose con la forza dello Spirito, animate da amore misericordioso verso tutti, indistintamente, e in particolare, vicine ai poveri ed ai deboli;
- con docilità e apertura di mente e di cuore, collaborare, in sinodalità, per la costruzione di una fraternità universale, in dialogo con le religioni presenti nella missione;
- con la vita vissuta, indicare Gesù e il Vangelo alle persone che fanno strada con noi, e proseguire convinte e in comunione con la Chiesa;
- prendere a cuore il presente e il futuro della Vita Consacrata come FMSC in questa Terra di missione, con creatività evangelica e spirito di famiglia, guardando a Santa Elisabetta, alle sorelle che ci hanno precedute e ai nostri Fondatori.
Nella festa di Santa Chiara, “pianticella di Francesco”, abbiamo concluso il XVI Capitolo Provinciale 2021 con sentimenti di riconoscenza per la grandezza di Dio in mezzo a noi.
A suor Paola Dotto Superiora Generale e a suor Augusta Visentin esprimiamo la nostra gratitudine fraterna per averci accompagnate nella condivisone serena e nelle proposte coraggiose.
Certe della Sua presenza, vogliamo continuare il cammino insieme, nel segno della restituzione umile e fiduciosa per tutto il bene ricevuto, con passione, con fede forte, con amore ardente e zelo apostolico!
A Te la lode e la gloria nei secoli dei secoli. Amen!
https://www.francescane.org/index.php/categoria-ultime-news/item/1614-150-anni-di-servizio-missionario-nel-medio-oriente#sigProId68d362bfd3