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    Martedì, 29 Novembre 2022 14:49

    RIVIVENDO L'INCONTRO: CENA FRATERNA

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    Sì, incontrarsi per condividere l'ultimo pasto della giornata, che si fa al tramonto o di notte, è davvero un INCONTRO.

    Fin dall'antichità, l'azione di cenare intorno al tavolo ha servito come punto di ritrovo per le celebrazioni degli eventi più importanti, gioiosi o tristi, delle famiglie e della società. Con lo sguardo della fede, la cena fraterna, ricorda il pasto che i primi cristiani compivano per commemorare la cena del Signore che esprime e approfondisce la convivenza fraterna.

    Il tema di oggi è la cena, cena che ha una peculiarità, è FRATERNA, che risale al Piano di Dio, "non è bene che l'uomo sia solo" (Gen 2, 18). Questa attività, parte della cultura del collegio Arriarán Barros, X Regione del Sud del Cile, diretta dalla Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, interrotta per due anni dalla pandemia del covid, viene rivissuta in questo anno 2022, grazie a Dio e al miglioramento delle condizioni sanitarie. L'annuncio della realizzazione della Cena Fraterna è una bella notizia, poterla riorganizzare, dona gioia ed entusiasmo a tutti i partecipanti.

    Il fatto di mangiare in famiglia, in comunità, alimenta il senso di appartenenza, crea un senso di sicurezza, promuove la solidarietà e la cooperazione tra i membri affinché ciascuno contribuisca nella misura delle proprie capacità per il cibo: è organizzata e finanziata dal centro genitori-amministratori; dai genitori, amministratori delegati e studenti del secondo anno medio, le direttrice dei corsi del 5° anno della scuola elementare e il 4° anno della scuola superiore che, insieme ai loro insegnanti responsabili, motivano e invitano i membri dei corsi scelti ad essere i commensali. In questo assumere ogni membro della comunità educativa la missione che gli è propria, la comunità religiosa trasmette e veglia affinché sia lo Spirito del Signore e del Vangelo e, quindi, di san Francesco ad essere presente.

    Così vista, questa cena fraterna diventa privilegio, annuncio, lavoro, servizio, scuola, sia di studenti, incaricati e professori del secondo livello medio, che pianificano e gestiscono la cena. Lavorano nella decorazione (trasformando una palestra in "cenacolo"), menu, animazione dell'evento e servizio ai fratelli, sforzandosi di assumere i compiti e gli atteggiamenti di un gentile garzone, compito di ciascuno degli studenti del livello.

    La condivisione inizia con la benedizione della tavola, usanza antichissima tra i cristiani, che risale a nostro Signore non solo nell'ultima cena. Questo ringraziamento e semplice richiesta ricorda che tutti i beni vengono da Dio e sono per tutti beni che deliziano e nutrono, e che incoraggiano a non far mancare a nessuno.

    Alla cena fraterna si condividono i doni: belle parole della direttrice dello staff e della presidente del centro generale dei genitori; musica celeste e armoniosa, eseguita da un docente e da giovani studenti; Accoglienza calorosa agli assistenti dell'educazione che hanno l'opportunità di condividere questo momento con il resto della comunità educativa in un ambiente di festa. Le parole pronunciate, le conversazioni ricreate, i sorrisi e gli applausi che rallegrano gli incontri, sono accompagnati da un segno: gli studenti regalano ai presenti una bella bottiglia di olio d'oliva che simboleggia la grazia divina, che è pace, gloria, purezza e abbondanza.

    Nel nostro tempo, segnato da tante chiusure e muri, in cui i contesti sociali pongono ostacoli alla condivisione fraterna, la cena si trasforma in scuola che insegna a condividere i beni della vita ed essere felici di poterlo fare; accresce la mutua connessione, interazione, avvicinamento e convivenza che accrescono la fiducia e, in definitiva, la pratica delle virtù, dei valori umani e cristiani che si trasmettono con l'esempio. La pandemia, a modo suo, lascia un grande insegnamento, il potente valore di incontrarsi e celebrare la vita e lo stare insieme.


     

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