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    Lunedì, 20 Dicembre 2021 10:33

    VIVERE DA FIGLI DI DIO

    I pigmei sono un gruppo etnico generalmente noti per vivere nella foresta pluviale equatoriale dell'Africa. Hanno un forte senso di vita comunitaria, caratterizzato da uno stile di vita secondo natura, unico. Il loro ambiente naturale fornisce tutto ciò di cui hanno bisogno per il loro sostentamento. Generalmente sono facilmente identificabili dalla loro fisionomia unica e bassa statura caratteristiche che li differenziano da molte altre tribù o clan. Parlano una lingua comune conosciuta come "Bakar".

    L'istruzione accademica non fa parte della loro tradizione: date le strutture che hanno a loro disposizione e le grandi distanze. Per questi motivi molti di loro non frequentano la scuola, hanno piuttosto un’educazione informale e orale. Hanno un naturale modo sinfonico e melodioso di cantare, usano le loro voci in modo eccellente. La maggior parte delle loro canzoni parlano delle loro tradizioni e della loro storia.

    I Pigmei sono circondati dai "Banti", (un nome che si riferisce alle persone che vivono nell'Africa Centrale, Orientale e Meridionale) con cui più spesso sono costretti a confrontarsi in molte aree e in molti aspetti. La sfida dell'integrazione e del rispetto reciproco delle culture lascia ancora molto a desiderare. La soluzione reale e duratura rimane quella dell'educazione.

    Ogni cultura ha bisogno di essere educata ed evangelizzata perché la convivenza più umana e dignitosa possa caratterizzare il rapporto tra i pigmei e i "banti". Tuttavia molto è già stato fatto in questo campo e molto resta ancora da fare, poiché le sfide sono ancora aperte. Nella regione del SANGHA, precisamente a Sembe, abbiamo entrambi i gruppi che vivono nella comunità, anche se con molte sfide  che devono ancora essere affrontate.

    Ecco perché pastoralmente, la Chiesa locale porta avanti iniziative che possano aiutare a creare una consapevolezza dell'Amore di Dio per l'umanità e per ogni essere umano, indipendentemente dall'origine, dalla razza o dalla nazione. È in questa luce di incoraggiamento a portare l'amore di Dio all'umanità che la Diocesi di OUESSO ha organizzato un concerto musicale tra i pigmei delle diverse località, che dovevano convergere a PEKE, intorno al loro Vescovo, sacerdoti e religiosi e a tutta la popolazione per cantare le lodi a Dio onnipotente che è padre di tutti.

    Una volta ricevuto l'invito del Vescovo, noi suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore che dal 1995 siamo a Sembe, abbiamo immediatamente invitato i ragazzi della nostra Scuola, San Kizito di LIPOUA e quelli del quartiere. Abbiamo radunato 21 ragazze e ragazzi e subito abbiamo iniziato la prova dei canti. Tutti i membri della nostra comunità religiosa, nei diversi campi di lavoro, hanno partecipato e incoraggiato. I ragazzi spesso sono stati accompagnati fino alle loro case, in macchina, per rassicurare i genitori che i loro figli erano effettivamente con noi. Molto spesso Anita PUNCINI, una volontaria della Svizzera che vive con noi già da tanti anni, faceva questo servizio.

    Dopo tre settimane di prova di canti in cui abbiamo goduto le voci meravigliose e le espressioni gioiose delle ragazze e ragazzi ci siamo sentite così bene e grate verso Dio che ci ha usate come strumenti per trasmettere il suo amore e la gioia ai sui figli, i pigmei. È arrivato il tempo della partenza per PEKE, ci accompagneranno: Mme Esther infermiera del nostro ospedale, Mme Nadia e signor Jean Ndamo entrambi insegnanti delle nostre scuole a EGNABI e LIPOUA, membri della corale parrocchiale e il dott. Buka, medico nel nostro ospedale.  Certamente le suore non potevano mancare: Suor Lucia Superiora della Comunità, sour Ritapia Direttrice dell’Ospedale e suor Blessing Responsabile delle nostre scuole.

    Il nuovo coro ha preso il nome di: CORO SAN KISITO di LIPOUA - SEMBE. La scelta del nome è dovuta al fatto che il Santo è un giovane africano dell'Uganda che è morto a causa della sua fede in Dio e che oggi è un modello di fede per i giovani africani.

    Sabato 13 novembre 2021 siamo partiti per PEKE in due pulmini. Si sentiva che l'emozione riempiva di gioia ogni persona. Siamo arrivati a PEKE a mezzogiorno. Essendo la prima uscita e la prima volta che i ragazzi raggiungevano la città di Ouesso, la capitale della loro regione SANGHA, abbiamo deciso di fare qualche giro in città per conoscere alcuni luoghi importanti. Erano così commossi che alcuni di loro non finivano di ringraziare le suore per tutto quello che fanno per loro.

    Il concerto musicale è iniziato alle ore 19, partecipavano sei cori provenienti da varie zone pastorali della PEKE e di altre parrocchie come: Peke, Palmeraires, villaggio di Parigi, Zoulabouth, Biessi, Lipoua da Sembe. I cori hanno fatto la loro presentazione in presenza del Vescovo della diocesi di Ouesso, Mons. Yves MONOT, del Vescovo della diocesi di Imfondo Mons. Daniel NZIKA, dei Sacerdoti e Religiosi di varie congregazioni e di tutti i fedeli.

    La nostra profonda gioia non si basa solo sul fatto che i nostri ragazzi abbiano cantato meglio di tutti, ma sull'espressione di gioia e libertà che abbiamo potuto cogliere nei volti di tutti i Pigmei radunati per il concerto. Certamente attraverso questa esperienza loro hanno potuto sperimentare l'amore di Dio verso ogni uomo e anche rinforzare la loro appartenenza alla società in cui vogliamo vivere da figli di Dio. Il giorno dopo, abbiamo partecipato alla celebrazione eucaristica nella nuova Chiesa di PEKE e poi abbiamo intrapreso il ritorno a Sembe.

    Questa esperienza è stata unica e rimarrà, come un momento indimenticabile per noi suore perché Dio ci ha permesso di condividere con tutti gli altri Pigmei della Regione la certezza di essere fratelli in Gesù. Ringraziamo l'Onnipotente per il suo amore che non ha limiti. Il mandato evangelico risuona ogni giorno nei nostri cuori: “Andate dunque e fatte discepoli tutti i popoli, …" (Mt 28,19a).

    Suor Blessing Lukong


     

    Lunedì, 20 Dicembre 2021 10:18

    IL VOLTO SACRO DI DIO

    “Il buon Gesù faccia che in tutti i cuori delle sue Missionarie
    risplenda la santa carità del suo Cuore”
    (F3, pag.184)


    Shalom Matha Bhavan, è uno dei nostri centri d’accoglienza appartenenti alle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, con sede a Manjeri Kerala. Fedeli alle nostre origini e alla nostra ’identità di FMSC serviamo con gioia e predilezione le “sorelle con bisogni particolari”. Sono circa sessanta le donne di cui ci prendiamo cura. Queste donne hanno trovato in noi una famiglia che vuole loro bene, le accetta e provvede loro il sostentamento grazie al contributo di tante persone generose.

    Il servizio fraterno che realizziamo con le donne a Manjeri, va oltre la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” di salvaguardare la dignità della persona e la sua integrità, perché noi FMSC, sull’esempio di Francesco d’Assisi, ritroviamo nei poveri il volto sofferente di Gesù. Fedeli al nostro spirito francescano-missionario amiamo e serviamo il Signore nei poveri, restituiamo loro la dignità di figli creati a immagine e somiglianza di Dio. Infatti, il Signore ce le ha affidate e noi, con i sentimenti del Cuore di Cristo, offriamo loro dei piccoli gesti di tenerezza e di amore da parte del Padre Celeste.

    Perché possa risplendere la carità del Cuore di Gesù, abbiamo aperto questa missione a Manjeri nel 2010, per rispondere ai bisogni delle donne che soffrono per la violenza domestica anche a causa della dote non versata e per altre forme di maltrattamento e abbandono. La maggior parte di queste donne sono vittime di abusi sessuali, di malattie oncologiche, disturbi bipolari, schizofrenia, depressione e maltrattamenti domestici… sono donne veramente vulnerabili.

    Abbandonate e immerse nella solitudine assoluta, si rifugiavano nelle stazioni degli autobus e dei treni, trovavano il loro cibo nei bidoni della spazzatura. Queste “sorelle” sono state condotte nella nostra casa dalla polizia locale, dagli assistenti sociali ed, a volte, anche dai propri familiari. Loro sono originarie di Manjeri e di altre zone circostanti: Calicut essendo una stazione ferroviaria importante, raggruppa molte di queste persone, che in un certo modo trovano un rifugio in stazione, la maggioranza sono persone venute dal nord dell'India in cerca di lavoro o di una vita migliore. Ma spesso cadono nella rete della tratta di esseri umani e vengono sfruttate.

    Tutte le persone che arrivano a Shalom Matha, trovano una casa accogliente e affettuosa e chi si prende cura della loro sofferenza con la medicina, il consiglio, l’amore sincero nello stile francescano, senza pregiudizi sulla cultura, colore della pelle o della religione. L’importante è riportarle alla vita normale.

    Le donne occupano il loro tempo coltivando verdure, fiori, aiutando in cucina, lavando i piatti e aiutando altre amiche più bisognose di loro; pregando, cantando, ballando o realizzando programmi culturali per intrattenere se stesse e le altre. Le suore trascorrono il loro tempo condividendo ogni ora del giorno e della notte. Quattro delle cinque suore sono infermiere specializzate, un medico, dall’ospedale più vicino, le visita una volta alla settimana.

    La Provvidenza divina ci accompagna sempre in tutti i bisogni e siamo molto grate alla cura paterna e amorevole del Padre celeste che ispira i cuori generosi a sostenerci in diverse maniere: cibo, abbigliamento, medicine, ecc. Facciamo proprie le parole del nostro fondatore il venerabile P. Gregorio Fioravanti e lodiamo Dio perché “Meravigliosi sono i tratti della Provvidenza!”


    Lunedì, 20 Dicembre 2021 10:14

    CIPRO: ISOLA DEI SANTI BARNABA E PAOLO

    Con grande gioia condividiamo la testimonianza della nostra consorella, Superiora provinciale suor Antonia Piripitsi, nell’incontro del papa Francesco con i sacerdoti e i religiosi, nella Cattedrale Maronita “Nostra Signora delle Grazie” di Nicosia il 02/12/ 2021, durante la sua visita pastorale a Cipro.

    Santo Padre,

    Le diamo il nostro caloroso benvenuto in questa isola dei Santi Barnaba e Paolo, e di tanti altri santi e sante che hanno contribuito all’evangelizzazione del popolo di Cipro.

    Tale evangelizzazione è stata anche portata avanti attraverso tanti religiosi e religiose che ci hanno preceduto e hanno dato priorità all’educazione dei bambini poveri. Questa missione continua fino ai nostri giorni nelle scuole cattoliche, che sono mezzo efficace per testimoniare l’amore di Dio e inculcare i valori umani, cristiani e religiosi.

    Santità, le scuole cattoliche dell’isola attualmente esistenti ed in piena attività sono solamente tre: Il Terra Santa College a Nicosia (fondato nel 1646) appartenente ai frati Francescani Minori, la Scuola Santa Maria a Limassol, che nel 2023 celebrerà il suo centenario, appartenente alle suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore e la scuola elementare di San Marone a Anthoupoli, frequentata soprattutto da alunni maroniti. Sia il Terra Santa College che la Scuola Santa Maria sono aperti a ragazzi e ragazze di tutte le etnie, mentalità, culture e religioni. Un luogo d’incontro veramente ecumenico, senza alcuna discriminazione, dove si costruiscono ponti, dove gli alunni imparano a rispettare l’un l’altro nella sua diversità, ad amarsi, ad aiutarsi, a dialogare, a collaborare insieme per costruire un futuro migliore, un futuro dove tutti possono vivere da fratelli e sorelle, senza distinzione di razza, cultura, religione o lingua.

    Nel recente passato c’erano ancora altre tre scuole, che purtroppo siamo state costrette ad abbandonare dopo l’invasione delle forze turche nel 1974; alcune delle nostre suore più anziane raccontano con dispiacere come hanno dovuto fuggire senza indugio, per salvarsi la pelle. Pensavano di dover stare via solo una notte e di ritornare il giorno dopo, ma quella notte dura da 47 anni.

    L’anno 1974 ha segnato una pagina drammatica nella plurisecolare convivenza pacifica tra la popolazione greca-cipriota cristiana e turco-cipriota musulmana. La divisione di Cipro ha radicalmente cambiato non solo assetto politico e sociale dell’isola, ma anche la nostra missione nella zona occupata nella parte nord. Nonostante diverse difficoltà e pericoli le suore, assistite dai sacerdoti maroniti, non hanno mai smesso ad essere presenti, povere tra la gente povera, per sostenerla spiritualmente e moralmente, e far sì che le campane di alcune chiese continuino a suonare.

    Le nostre suore originarie di Kormakiti, Asomatos, Ayia Marina e Karpasha stanno avanzando negli anni, mentre si constata che vengono a mancare le famiglie cattoliche perché, dopo la divisione dell’Isola, sono sparse ovunque; inoltre, come in molti paesi d’Europa anche a Cipro la crisi demografica e laicizzazione della vita quotidiana rende i nostri giovani poco disponibili alla vita di servizio nella Chiesa. Si tratta di una sfida importante, che affrontiamo con la preghiera e con la testimonianza, perché appaia attraverso di noi tutta la bellezza della sequela.

    Santità, la nostra provincia di Sant’Elisabetta d’Ungheria delle suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore ha iniziato l’itinerario preparatorio del nostro giubileo di 150 anni della presenza nel Medio Oriente che celebreremo l’anno prossimo 2022. Il tema che affronteremo sarà: “Arricchite dalle esperienze del passato viviamo il presente con fiducia e affrontiamo con coraggio le sfide del futuro”, è il nostro programma del giubileo di 150 anni di presenza e missione in Medio Oriente. Promettiamo di vivere questo tempo di grazia come uno spazio di rinnovamento che aspettiamo da Dio, datore di ogni bene, di ogni vocazione e di ogni fedeltà.

    Nel corso dell’anno di San Giuseppe che volge al termine, desideriamo rinnovare il nostro entusiasmo personale e comunitario al servizio del Vangelo. E alla sua presenza, Santo Padre, affidiamo a san Giuseppe e a Maria Santissima tutte le nostre attività pastorali ed educative. Grazie di essere qui, in mezzo a noi!


     

    I tempi sono cambiati e purtroppo la Chiesa sembra isolata e deserta…” Spesso usiamo questa frase ormai abusata, in realtà non ci rendiamo tanto conto di quanto sia reale e grave quello che sta accadendo e quanto profondo sia il fossato che, dopo la pandemia, separa ancor più la chiesa dalla gente e dalla comunità civile.

    Le scelte coraggiose di papa Francesco ci stimolano ad iniziare qualche riflessione assieme ai parroci e agli altri addetti alla pastorale.

    Partiamo dalla nuova esperienza di SINODO, che il Papa ci ha proposto in forma del tutto nuova: non più una consultazione dei soli Vescovi, ma uno studio, una seria e ampia riflessione a partire da tutto il popolo di Dio, convocato in Sinodo.

    Se ci pensiamo, la responsabilità che ci è condivisa è emozionante, del tutto nuova.

    La struttura “SINODO” è stata introdotta dall’illuminato papa Paolo VI nel collegio episcopale. La parola in sé: “Sinodo” è un vocabolo antico legato alla Tradizione della Chiesa, composto dalla preposizione “con”, e dal sostantivo “via” indica il cammino fatto insieme dal Popolo di Dio. I credenti sono compagni di cammino, chiamati a testimoniare e ad annunciare la Parola di Dio.

    Sulla base di tutto questo il Santo Padre, guardando alla primitiva comunità di Gerusalemme, ha invitato tutto il popolo di Dio a riunirsi in ascolto e discernimento dello Spirito.

    La riforma voluta da papa Francesco si articola in più fasi: La prima fase coinvolgerà le Chiese locali e durerà fino ad aprile 2022: sarà la «consultazione del popolo di Dio». La seconda fase è continentale e recepirà gli spunti emersi dalle chiese locali. L’ultima fasi è l’incontro dei vescovi con il papa nell’ottobre 2023 in Vaticano.

     Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?

    Per cercare risposta la diocesi di Roma ha preparato delle schede per un cammino di discernimento sinodale basato sulle BEATITUDINI, ad ogni livello ecclesiale, da realizzare in ciascuna realtà.

    Anche le nostre comunità religiose sono chiamate, come parte della chiesa locale, a vivere la sinodalità. La nostra superiora generale, con comunicazione specifica, ci ha sollecitate ad una partecipazione speciale come consacrate invitandoci a riflettere e ad interrogarci sul tema della sinodalità, decisivo per la Chiesa, per la sua vita e missione.

    Ci aspetta quindi un lavoro sinodale nel quale “siamo chiamate innanzitutto a pregare lo Spirito Santo perché apra il nostro cuore e la nostra mente, permettendo a Lui di illuminarci ed accogliere la sua Creatività, così come vuole il Padre”.

    Il nostro Parroco, Fra Mario Fucà ci ha dato un segno tangibile di qualcosa che vuol cambiare, chiedendo di incontrare tutta la Comunità. È venuto col confratello, fra Enzo e ci ha letteralmente aperto il suo stato d’animo in questo tempo così particolare di Sinodo, che per lui significa impegnarsi maggiormente nell’ascolto, nell’incontro. Ha riflettuto sulla preziosa presenza della vita consacrata nel suo territorio e sollecitato l’attenzione su quella nostra presenza privilegiata che, se per motivi di età, non può più essere nell’attività, può tuttavia riscoprire il suo vero posto nella comunità cristiana che è: la presenza orante, l’ascolto e la testimonianza dell’assoluto di Dio nella nostra vita. Ha poi incoraggiato le suore a essere presenti soprattutto nelle circostanze di preghiera comunitaria come l’Adorazione Eucaristica e la messa domenicale, per essere con la gente, pregare con loro ed essere testimoni.

    La comunità si è mostrata molto attenta a queste proposte del parroco e ha subito risposto positivamente. Siamo consapevoli di entrare in un movimento che avrà le sue fatiche, ma lo facciamo nella consapevolezza che è nella profezia della vita consacrata e nella multiforme ricchezza dei suoi carismi, camminare insieme, nella chiesa, per rallegrarci, scrutare, contemplare, annunciare, accogliere le diversità e vivere la prossimità.

    Comunità di Centocelle-Roma


     

    Mercoledì, 01 Dicembre 2021 15:55

    L'AMORE TENDE AD ESPANDERSI

    Quando San Francesco scoprì in Cristo il senso della sua vita, sentì l'urgenza di comunicare con gioia, il "tesoro che aveva trovato", perché l'amore tende ad espandersi.

    Anche noi, Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, eredi dello spirito di San Francesco sentiamo il bisogno d’integrare meglio il nostro vissuto con i laici, offrendo loro la nostra ricchezza carismatica come un'istanza di crescita nell'amore e un invito a partecipare alla nostra missione evangelizzatrice.

    Il vissuto del mistero cristiano è inesauribile nella Chiesa: dall'integrazione dei diversi carismi si manifesta al mondo, il volto di Cristo.

    I religiosi ricevono dai laici il loro senso del concreto, il loro modo peculiare di vivere la fede, la loro ricchezza umana, la loro visione della vita. I laici, da parte loro, attendono dalle religiose motivazioni per approfondire il senso della vita, proposte di valori perenni e trascendenti e una testimonianza autentica di vita spirituale.

    Brevemente presentiamo la vita di una comunità di laici associati alle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, nella città di Lima, Perù, accompagnata dalla fraternità religiosa. Durante il tempo di contingenza sanitaria, sorge l'imperiosa necessità di elaborare materiale visivo per approfondire, per mezzo di videoconferenza ed altro, l'accompagnamento e lo spazio di formazione dei nostri laici associati; estendendo l'invito alle altre fraternità presenti nei paesi latino-americani.

    Il materiale audio visivo suppone l'elaborazione di testi e la scelta dei sacerdoti o altre persone per la presentazione dei temi, in questo modo si fa buon uso dei social network, che, nel periodo di isolamento rigoroso, sono stati lo strumento, oltre che per la preghiera anche per il sostegno emotivo e l'accompagnamento spirituale dei membri della fraternità, che soffrono perdite, angoscia, solitudine e in alcuni casi depressione a causa della paura e della mancanza di relazioni interpersonali.

    Come segno molto positivo, in questo scenario epidemiologico, si riceve il vaccino contro il Covid 19, che permette la riduzione delle restrizioni, e sperimentare, per l'anima e il corpo, il beneficio del ritrovo in presenza, costituendosi un vero motivo di gioia sia per la fraternità dei laici che per la fraternità religiosa. Questi ritrovi fanno scaturire sentimenti contrastanti, da una parte la gioia di vedersi, di ascoltarsi, ma anche la grande nostalgia per l'assenza fisica dei membri della fraternità di laici, chiamati alla casa del Padre.

    Come i fedeli laici, "sono chiamati da Dio a contribuire, dall'interno a modo di fermento, alla santificazione del mondo mediante l'esercizio dei propri compiti, guidati dallo spirito evangelico, e così manifestano Cristo agli altri, principalmente con la testimonianza della loro vita e con il fulgore della loro fede, speranza e carità..." (Cfr. Christifidelis laici n°59) La pratica di questa dimensione fraterna arricchisce il cammino di formazione e di guarigione dei laici associati alla fraternità religiosa di Lima, sotto la protezione di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, che si organizza per sostenere i più colpiti dalla crisi economica provocata dalla pandemia.

    Facendo sua la massima di sant'Alberto Hurtado, "dare senza mai stancarsi", condividono cibo, vestiti, utensili e anche denaro, consegnato via bonifico bancario. In questo modo la Divina Provvidenza si fa presente e cammina per le strade di Lima nel quartiere di San Isidro, attraverso la carità di tante persone. Le donazioni sono condivise con un'altra congregazione religiosa, il cui apostolato è la pastorale sociale nel distretto Villa Maria del Trionfo, uno dei settori più impoveriti della capitale, e anche con tanti fratelli privi del necessario che manifestano il loro bisogno.

    Con le dovute precauzioni, si nutre anche l'anima dei fratelli, con "Il Pane di Vita", l'Eucaristia che raggiunge malati e anziani del settore, quando questi lo richiedono, In questo modo, si rafforza la comunione della Chiesa con i più vulnerabili dell'ambiente che sono gli adulti più anziani.

    Le reti sociali hanno permesso di avvicinare i fratelli nel tempo di maggiore isolamento, dall'anno scorso fino al momento attuale. Per questo scaturisce la gratitudine a Dio, creatore di ogni bene, che muove i cuori e ispira, attraverso il suo Spirito, a fare il bene. In quest'ultimo periodo dell'anno liturgico in cui le letture della liturgia quotidiana rendono presente la seconda venuta del Signore e chiedono di essere preparati, con l'anima pulita e le mani piene di buone opere, “perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare… malato e mi avete visitato... venite, benedetti dal Padre mio... "(Cfr. Mt. 25, 35-44), ogni risorsa, ben impiegata, dà gloria anche a Dio.

    Niente può paralizzare lo Spirito. L'evangelizzazione continua il suo cammino, spesso in salita, vincendo il proprio scoraggiamento e lo scarso uso delle reti sociali. In questo contesto, doloroso, risplendono anche le sapienti parole del caro nostro fondatore Venerabile Padre Gregorio Fioravanti: "Meravigliosi sono i tratti della Provvidenza alla quale nessuno ha diritto di chiedere perché questo, in questo modo e non altrimenti" (F.1, pag.16)

    Per la gloria di Dio e la salvezza delle anime!


     

    FUOCO ROSA DEL DESERTO Scolte – SCOUT FSE – Paese 2
    ROUTE Lorenzago di Cadore (BL) 23 -26 agosto 2021

    Il mio servizio pastorale si svolge nella comunità “San Giuseppe” di Paese, nella provincia di Treviso, nel Veneto. Tra le varie realtà ed impegni che seguo nella Collaborazione Pastorale di Paese, vi è anche la branca Scolte, degli Scout FSE, delle Parrocchie di Castagnole, Postioma e Padernello, denominata FUOCO ROSA DEL DESERTO, formata da 21 ragazze dai 17 ai 20-21 anni, con la loro Capo Fuoco Maddalena Matiazzi di Postioma, e appunto, da me, suor Mara Lorenzet, in qualità di assistente spirituale.

    La route, ossia la strada, il cammino, è, assieme alla comunità ed al servizio, il tridente su cui si basa lo scautismo di questa fascia d’età, il tutto legato dalla fede. Dopo un anno di stop, a causa della pandemia, finalmente si è potuta vivere la route con campo-base presso la Casera Santigo, nelle splendide Dolomiti, a Lorenzago di Cadore (BL).

    La route è un tempo molto importante con lo scopo di vivere assieme, di far fatica assieme nelle camminate, di costruire assieme la comunità, di divertirsi, di cantare, di riflettere su se stesse, sul rapporto con gli altri e con Dio.

    Nella riflessione ci ha accompagnate il grande Apostolo delle Genti: San Paolo!!!

    Sono stati dei giorni fantastici conclusi alla grande con la Celebrazione dell’Eucaristia!!! Tante cose sarebbero da dire… sicuramente la più bella e semplice è la parola Grazie!!! Grazie a Gesù per questa avventura vissuta in pienezza da tutte, che ci ha unite e dato tanti spunti per proseguire il cammino della vita!!!

    “Col termine STRADA non intendo un vagare senza meta,
    ma piuttosto uno scoprire la propria via
    per piacevoli sentieri in vista di uno scopo definito,
    conoscendo le difficoltà ed i pericoli
    che facilmente si incontreranno lungo il cammino”

    B. P. _ La strada verso il successo

    Suor Mara Lorenzet


    Martedì, 16 Novembre 2021 09:55

    LA BELLEZZA DI VIVERE LA FRATERNITA’

    Il nuovo Consiglio della Vice-Provincia “Santi Martiri d’Uganda”, con sede in Nkoabang-Yaoundé, ha organizzato il lavoro del triennio affidando ai suoi membri la formazione delle diverse commissioni che, insieme ad una Consigliera Vice-Provinciale, coinvolgeranno tutte nella responsabilità di camminare insieme.

    Il papa Francesco, nel 2019, ha dichiarato: “Questo tempo che stiamo vivendo non è solo un tempo di cambiamenti, ma è un vero e proprio cambiamento epocale. Scelte che trasformano rapidamente il nostro modo di vivere, di tessere relazioni, di comunicare e di pensare, di comportarsi tra generazioni umane e di comprendere e vivere la fede e la scienza.» Queste parole risuonano oggi con più forza: la crisi attuale ci impegna a trasformazioni molto concrete che ci interpellano.

    Martedì, 16 Novembre 2021 09:19

    COMUNITÀ CHE VIVE DELL'AMORE DI CRISTO

    La gioia di sapersi popolo di Dio e di essere benedetto nel corso della storia, riempie l'aria di festa, celebrando le Nozze d'Argento della Parrocchia Nostra Signora de la Mercede de la Arcadia, luminoso segno della presenza di Dio in questo settore meridionale della città di Quito. In questa zona, la maggior parte delle persone si dedica al commercio informale; una percentuale minore, al commercio formale. Attualmente, a causa della pandemia, solo una piccola percentuale ha un lavoro stabile.

    Il giorno 16 ottobre, nella Chiesa della casa provinciale a Peekskill - USA, è stata vissuta una grande gioia: la professione perpetua di Sr Lisa Grace. Le suore riunite hanno potuto gustare la “bontà” del Signore e la forza del suo Amore che continua ad amare, chiamare, inviare sue consacrate nella Chiesa e nel mondo attraverso la nostra Famiglia religiosa.

    Ringraziamo sr Lisa Grace per il suo generoso “si” e ascoltiamo dalle sue parole come ha vissuto la sua donazione totale a Colui che da sempre l’ha scelta.

    Se potessi descrivere la mia esperienza di sabato 16 ottobre 2021 in una sola parola sarebbe "gioia". La gioia è ciò per cui ringrazio particolarmente Gesù, ciò che ricordo di più di quel giorno. Il suo amore inesauribile, la sua tenerezza e la sua fedeltà che sono entrati nel mio cuore mentre mi donavo completamente a Lui attraverso la professione perpetua dei voti di obbedienza, povertà e castità traboccavano e mi lasciavano una profonda sicurezza interiore, la fiducia che Egli dirigerà sempre la mia vita e non mi lascerà mai sola, anche se la mia debolezza e gli inevitabili cambiamenti della vita sembrano complicare le cose.

    Da allora ho capito: «Questo è ciò che intendeva san Francesco quando parlava della gioia vera e perfetta di Dio». Padre Thomas Kreiser, che ha celebrato la Messa nella Cappella di Santa Margherita da Cortona presso la nostra Casa Provinciale a Peekskill, New York, mi ha ricordato che questa vocazione è un dono per tutta la Chiesa. Ha fatto riferimento anche alla parabola di Gesù delle dieci vergini nel Vangelo di Matteo, scelta perché mi parlava dell'importanza della consapevolezza, l'"olio" che devo avere per perseverare affinché l'amore del Sacro Cuore di Gesù possa essere condiviso. E quindi devo scegliere costantemente la conversione attraverso la preghiera, il silenzio, lo spirito di collaborazione e di gratitudine.

    Ringrazio Dio per avermi mostrato il suo volto nelle suore, nei nostri fedeli Associati Laici e in tante altre persone che ha posto sul mio cammino. Spero, sempre di più, nelle parole di p. Gregorio, per «imparare a fare il bene... e poi lasciare il resto alla Provvidenza».


     

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