“Chi ha pietà del povero fa un prestito al Signore, che gli darà la sua ricompensa” (Proverbi 19:17)
Arunachal Pradesh è uno Stato dell’India ben noto per la sua antica cultura. Si distingue in quanto comprende 26 diverse tribù tra cui varie sotto tribù. Il 30% della popolazione è cristiana e la restante popolazione è costituita da buddisti, adoratori degli dei del sole e della luna e della natura.
Arunachal Pradesh è situato nel più lontano confine nord-orientale dell'India è conosciuto come 'La terra delle montagne illuminate dall'alba” ed è espressione di una antica cultura, dove gli agricoltori praticano la coltivazione “Jhum”. Più della metà della popolazione dell'Arunachal Pradesh è dedita all'agricoltura, ma solo una piccola parte della terra è coltivata. Sebbene l'agricoltura, compresa la coltivazione del riso umido, si sia notevolmente ampliata dalla fine del XX secolo, molti dei popoli delle colline continuano a praticare l'agricoltura mobile (jhum), per cui la terra viene disboscata bruciando la vegetazione, viene coltivata per diversi anni, quindi viene abbandonata a favore di un altro luogo quando la produttività del suolo diminuisce. Riso, mais, miglio e grano sono tra le colture principali coltivate con questo metodo.
Dal 2008, noi FMSC siamo presenti in Arunachal, creando relazioni con le persone, attraverso la missione dell’educazione, l’assistenza sanitaria e il lavoro sociale come l’emancipazione delle donne. "Qualunque cosa abbiate fatto per uno di questi miei fratelli e sorelle, l'avete fatta per me" ( Mt. 25,40); seguendo queste parole di Gesù tutte le suore spendono energie e talenti per lo sviluppo di questo coraggioso popolo di montagna creativo e affettuoso.
Noi suore organizziamo campi medici in diversi villaggi per aiutare a comprendere l’importanza della salute e dell'igiene. Le persone che partecipano a questi campi ricevono controlli medici e terapie sanitarie gratuite. A causa della seconda ondata del corona virus non è stato possibile realizzare continuare a organizzare questi aiuti.
Nel mese di febbraio abbiamo ripreso l’attività medica nel villaggio di Phangthip, nel distretto di Changlang dove gli abitanti non hanno accesso ai servizi sanitari di base. Quasi 200 persone sono venute ad usufruire di quanto è stato offerto a livello medico, soprattutto le mamme che allattano e bambini. Le suore hanno insegnato ai bambini l'importanza di lavarsi le mani ed altre abitudini alimentari sane. Questa attività medica è stata sponsorizzata dalla Servizio Sociale Diocesano del Nord Est.
«Benediciamo il Signore per i progressi che la scienza medica ha compiuto soprattutto in questi ultimi tempi; le nuove tecnologie hanno permesso di approntare percorsi terapeutici che sono di grande beneficio per i malati; la ricerca continua a dare il suo prezioso contributo per sconfiggere patologie antiche e nuove; la medicina riabilitativa ha sviluppato notevolmente le sue conoscenze e le sue competenze.
Tutto questo, però, non deve mai far dimenticare la singolarità di ogni malato, con la sua dignità e le sue fragilità. Il malato è sempre più importante della sua malattia, e per questo ogni approccio terapeutico non può prescindere dall’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie, delle sue paure. Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia. Per questo auspico che i percorsi formativi degli operatori della salute siano capaci di abilitare all’ascolto e alla dimensione relazionale ...» (PAPA FRANCESCO, cfr Messaggio per la XXX Giornata Mondiale del Malato, 11 febbraio 2022)
Insieme alle sorelle della Comunità di Viale Saffi e di Duronia, anche noi abbiamo avuto la possibilità di seguire one line il convegno di pastorale della sanità organizzato dall’USMI nei giorni 11 e 12 maggio.
L’edizione di quest’anno è una edizione aggiornata del percorso di ogni anno che sarà nuovamente proposto ed è destinato alle suore e alle altre persone che collaborano nelle nostre infermerie, specialmente “provate” dalla pandemia
Ha l’obiettivo di offrire una opportunità di formazione continua e aggiornata sul tema della cura e del prendersi cura, analizzando processi in atto nella gestione delle nostre infermerie nelle quali l’interesse, prima che alle patologie delle nostre sorelle, deve essere per le persone, le loro fragilità, la loro solitudine, la loro storia, le loro attese, il loro difficoltoso cammino. Le nostre infermerie devono essere luoghi di vita e di missione: è di grande importanza curare anche l’ambiente e tutta l’organizzazione con particolare attenzione alla cura della preghiera, delle liturgie e soprattutto dell’ascolto della Parola di Dio nel rispetto delle tradizioni che vanno coniugate con la creatività e la cura.
Essenziale è la promozione della vita in tutti i suoi momenti e in tutte le sue dimensioni e la tutela della vita di ciascuna sorella, privilegiando, all’interno dei processi formativi degli operatori sanitari, la cura della “relazione”, quale modalità di ascolto e di accoglienza.
Un’intera giornata è stata dedicata alla cultura geriatrica, magistralmente esposta dal Prof. Gianluigi Perati con particolare attenzione alle fragilità e alle demenze, che purtroppo sono ricorrenti e chiedono un maggior impegno nel prendersi cura con amore, con dedizione evangelica e competenza, avendo sempre presente che “Tutto ciò che avete fatto al più “piccolo” di questi miei fratelli, l’avete fatto a me” (Mt. 25,36)
Comunità di Centocelle
24 aprile 2022 ricordiamo il bicentenario della nascita del nostro Fondatore, il Venerabile Padre Gregorio Fioravanti ofm, ringraziamo e lodiamo il Signore per le innumerevoli meraviglie che ha operato nella nostra famiglia Religiosa.
Ricordiamo alcuni dei suoi insegnamenti a noi molto cari e anche preziosi nel servizio apostolico in campo educativo, pastorale e sanitario:
Chiediamo al Signore la grazia di permetterci di scoprire ovunque le orme della sua divina presenza, di benedire e ringraziare sempre la provvidenza del Padre, per poter vivere ogni giorno tra noi e con i fratelli il dono della riconciliazione con la forza redentrice del mistero pasquale.
Con affetto e gratitudine:
Suor Doly Gandarillas Pérez
Comunità San Francisco di Cochabamba - Bolivia
SABATO 7 MAGGIO Ore 11.30 a GROTTE DI CASTRO
Messa Solenne di ringraziamento dei 200 anni dalla nascita del Venerabile p. Gregorio Fioravanti ofm, presieduta da S.E. Rev.ma. Mons. Lino FUMAGALLI, Vescovo di Viterbo, presso la Basilica Santuario Maria SS del Suffragio.
Per questo giorno, la Penitenziaria Apostolica ha concesso al Vescovo la facoltà di impartire la Benedizione Papale a tutti coloro che prenderanno parte alla celebrazione eucaristica, sia fisicamente che attraverso la diretta sul canale Youtube della Diocesi di Viterbo (https://www.youtube.com/channel/UC-ovNGgeOIKAy7HGgZbuoqQ).
La Conferenza Episcopale della Chiesa Cattolica in Bulgaria, in preparazione alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù 2023 a Lisbona, ha organizzato per sabato 9 aprile 2022 un incontro per i giovani di tutto il Paese. Il tema di riflessione della giornata è stato quello scelto dal Papa: «Maria si alzò e andò in fretta». L'evento si è svolto nella parrocchia cattolica di San Giuseppe a Sofia in un contesto sinodale.
L’incontro è iniziato alle ore 10.00 con l'apertura di benvenuto da parte del parroco fra Yaroslav Babik, il quale ha accolto i partecipanti con le parole dal Papa Francesco: “Giovani in azione in una Chiesa sinodale”. Dalle 10.30 alle 12.00 è stata preparata la preghiera penitenziale con possibilità di confessione. Nel pomeriggio la conferenza sul tema: La chiamata dei giovani alla santità, seguita da lavoro di gruppo e tavola rotonda.
Viviamo in tempi difficili, in cui il Signore ci invita ad affrontare le sfide di una post pandemia globale, il flagello della guerra, la crisi economica, sociale e demografica. Siamo circondati da un mondo dove prevale la paura e l'incredulità. Un tempo in cui tutti si proteggono per primi, seguendo la propria strada, lontano dal prossimo, dalla comunità e da Cristo.
Per noi, giovani della Bulgaria, questo incontro nazionale costituisce un rinnovato impegno di speranza e uno slancio nuovo in cui ci è chiaro il desiderio dei nostri pastori di farci vivere nello spirito dell’unità in Cristo per tutta la Chiesa.
L'incontro si è svolto in un ambiente fraterno, dove abbiamo potuto condividere liberamente le nostre esperienze di fede in Dio, senza timori e pregiudizi tra noi. L'incontro si è svolto anche in armonia con il senso di condivisione e apertura della Chiesa nei confronti dei giovani come desidera Papa Francesco.
Il tema "Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione" riguarda ognuno di noi, e i nostri pastori hanno sottolineato l'importanza della partecipazione dei giovani nella vita di ogni parrocchia. Mons. Rumen Stanev, ha sottolineato l'importanza del coraggio, della perseveranza e dell'amore nella nostra vita spirituale perché ci sono prove e tribolazioni: "Amiamo ciò in cui crediamo, ma dobbiamo anche credere in ciò che amiamo".
Le testimonianze fatte nei gruppi sono state un momento molto forte in cui i giovani hanno partecipato liberamente ed espresso la gioia di rinforzare la loro fede e il modo di trovare Cristo presente negli altri e negli eventi della vita. Dalla loro voce cogliamo questa testimonianza: “l’incontro è stato ben preparato; attendo con ansia i prossimi incontri in cui avremo l'opportunità di stare insieme e rafforzare l'amicizia tra noi e Dio. Grazie di cuore a tutti gli organizzatori, ma soprattutto a Dio per questa grazia di essere tutti insieme per amore Suo”.
L'incontro dei giovani si è concluso con la Santa Messa celebrata da Mons. Hristo Proykov, presidente della Conferenza Episcopale della Chiesa Cattolica in Bulgaria. Monsignore ci ha esortato e manifestato il suo desiderio: che ci sia una grande sintonia tra il percorso verso la GMG di Lisbona e il cammino post-sinodale. “Non ignorate la voce di Dio che vi spinge ad alzarvi e seguire le strade che Lui ha preparato per voi” – ed ha aggiunto Mons. Proykov. “Come Maria ed insieme a lei, siate ogni giorno i portatori della sua gioia e del suo amore. Maria si alzò e andò in fretta a visitare sua cugina Elisabetta. Sempre pronti, sempre in fretta, ma non ansiosi”.
Sr Elka Staneva
Alla fine di febbraio iniziava la guerra in Ucraina e presto abbiamo avvertito la necessità di fare qualcosa: non potevamo guardare indifferenti scene, ascoltare storie e racconti orribili. La preghiera allora si è fatta corale ed insistente, per implorare da Dio il dono della pace, affinché abbiano fine simili atrocità. Ma oltre la preghiera, abbiamo anche voluto dare un piccolo segno, un semplice gesto che è una goccia nel mare ma che certamente può aver contribuito alla grande macchina di solidarietà che si è attivata in questo periodo.
Coinvolgendo la scuola e la comunità educante tutta, con alunni, genitori e insegnanti, noi suore della comunità “Maria Immacolata” con l’inizio della Quaresima, abbiamo organizzato nei locali della nostra scuola una raccolta di aiuti e beni di prima necessità per i profughi ucraini, favorendo in particolare i più piccoli. Un bel gruppetto di genitori si è subito reso disponibile per il servizio di ricezione e smistamento dei beni pervenuti che giungevano e con grande serietà e coinvolgimento emotivo hanno portato a termine il loro impegno
Dal canto sua la comunità religiosa ha operato la scelta dell’essenzialità nel cibo per aiutare i Frati Minori della Missione Ucraina che sono impegnati nell’accoglienza dei profughi.
Al termine della Quaresima abbiamo aderito ad un’altra iniziativa partecipando alla vendita di uova di Pasqua organizzata dall’associazione “Amici di San Benedetto” della scuola paritaria a noi vicina delle suore Benedettine. Il ricavato della vendita sarebbe stato devoluto nella loro missione in Romania dove le religiose stanno accogliendo profughi ucraini bisognosi di tutto. Anche per questa occasione è stato prezioso l’aiuto di alcuni genitori e soprattutto degli studenti del nostro liceo che con grande entusiasmo si sono impegnati per avvicinare e sensibilizzare quante più persone per presentare il progetto “Regala un uovo di Pasqua”.
Sappiamo che quanto fatto è un umilissimo gesto, ma ci ha commosso profondamente vedere la generosità e sensibilità delle persone. Siamo certe che queste semplici iniziative abbiano donato molto più a noi e alla nostra missione educativa di quanto aiuto possono aver portato ai bisognosi, perché è vero: c’è più gioia nel donare che nel ricevere!
Triduo di preparazione alla festa presso la Basilica Santuario
Preghiera e presentazione di P. Gregorio
20 aprile ore 18.00 con bambini Scuola primaria e famiglie.
21 aprile ore 18.00 con ragazzi di Scuola Media e Superiore e famiglie.
22 aprile ore 18.00 con gruppi di preghiera.
Sabato 23 aprile ore 21.00
Concerto di Fra Alessandro Brustenghi ofm nel Santuario
Domenica 24 aprile ore 17.00
Solenne Celebrazione Eucaristica nella Basilica Santuario Maria SS. del Suffragio, presieduta dal Ministro Generale dei Frati Minori, P. Massimo Fusarelli ofm.
La S. Messa sarà trasmessa anche via streaming.
La trasmissione sarà preceduta da un breve video che presenta P. Gregorio e la missione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore nel mondo.
Dopo la S. Messa sarà benedetta la nuova targa fuori della casa natale di P. Gregoriola quale sarà aperta tutto il giorno 24 aprile, per gentile concessione dei proprietari.
Saranno premiati i bambini ed i ragazzi che hanno vinto il concorso di disegno: unfrancobollo con P. Gregorio.
La Penitenzieria apostolica ha concesso l’indulgenza per tutti coloro che sosterranno in preghiera nel Santuario dal 24 aprile al 7 maggio, alle solite condizioni stabilite dalla Chiesa.
Il Vescovo di Viterbo, Mons Lino Fumagalli, presiederà la Celebrazione Eucaristica di ringraziamento il 7 maggio alle ore 11.30.
Scarica il programma completo dei festeggiamenti
Il 24 aprile potrete seguire la diretta streming della Celebrazione dei 200 anni della nascita di Padre GREGORIO FIORAVANTI che si terrà a Grotte di Castro a partire dalle ore 17:00. La celebrazione sarà preceduta da un breve documentario che presenta P. Gregorio e la missione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore nel mondo.
La diretta sarà disponibile dalle ore 16:00 su questa pagina, sulla pagina Facebook www.facebook.com/francescanesacrocuore e sul nostro canale Youtube all'indirizzo https://youtu.be/pg9itzFEAHU.
Gran parte dell’amore umano è limitato al solo servizio di parole, sogni e buone azioni compiute, ma il vero Amore deve essere espresso in atti disinteressati di gentilezza che avvicinano gli altri al nostro Padre celeste. Jack H. Goaslind.
Lo stato del Jharkhand è uno Stato ricco di diversità, è una mescolanza di varie culture tribali. Anche se il cristianesimo è in minoranza, ci sono molti cristiani nella zona di Simdega Ranchi e Gumla dove la gente ha sete della Parola di Dio. Dal 2012, noi Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, lavoriamo a Gumla, svolgendo l’attività pastorale, l’assistenza ai malati, la formazione umana e cristiana, la promozione femminile e la missione educativa.
“Oh Signore, fa che io non cerchi tanto…” le sorelle sono felici di vivere in mezzo ai fratelli più poveri di questi villaggi, accogliendo ogni situazione e difficoltà per una più grande gloria di Dio; ogni situazione è una opportunità per servire il Signore nella gente bisognosa, mantenendo sempre uno stile di vita povero. Le suore sono liete di proclamare come San Francesco d’Assisi:” Oh Signore, fa che io non cerchi tanto di essere consolata, ma di consolare…” nel loro operare sperimentano veramente la presenza di Colui che ha promesso.... “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" Mt. 28;20.
La situazione politica non ha favorito la scolarizzazione e la promozione umana delle persone. Di fronte a questa realtà le suore giocano un ruolo importantissimo: esse si occupano di rendere gli studenti consapevoli dei loro diritti e doveri, e di sviluppare qualità di leadership per essere determinanti e autosufficienti nelle loro decisioni.
L'eroismo non è un coraggio cieco: è un'azione disinteressata. Le nostre suore sono pronte nel sacrificarsi con eroismo per la promozione della dignità della persona umana creata a immagine e somiglianza di Dio, specialmente per l'emancipazione delle donne, offrendo loro una formazione solida. Quando la fede sostituisce il dubbio, quando il servizio disinteressato elimina l’egoismo, il potere di Dio porta a compimento il Suo scopo. Crediamo fermamente che "Dio si serve degli uomini deboli, per fare cose grandi” Hudson Taylor.
La Casa di riposo “San Giuseppe” a Le Mans – Francia ha la caratteristica di essere un punto d’incontro per le persone anziane, in cui l’accoglienza e l’ambiente familiare, fanno capire che noi suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore realizziamo il nostro servizio apostolico in spirito di minorità e letizia francescana.
La casa ha un bellissimo parco dove la bellezza e il silenzio richiamano al riposo e alla serenità! Sia l’ambiente esterno che interno aiutano a costruire legami significativi tra noi e le persone anziane ed anche tra gli ospiti. Uno degli obiettivi della casa d’accoglienza è proprio ridare fiducia agli anziani offrendo loro la nostra presenza fraterna e di ascolto, affinché possano ritrovare la loro dignità e la gioia di vivere. Inoltre ci impegniamo a stimolarli sul piano fisico, spirituale e fisiologico.
In mancanza di rapporti umani significativi gli anziani tendono a chiudersi in sé stessi. Hanno bisogno di riconoscimento e di segni di affetto che anche loro manifestano in un modo o nell'altro. Noi diamo loro speranza per continuare a vivere rispettando, i loro sentimenti, le loro usanze, i loro riti, in questo modo noi siamo «portatori di speranza e di gioia» nella loro vita quotidiana. Con il sorriso e la gioia si condivide qualcosa da cui nasce una complicità e si diffonde il buon umore, la gioia, la comprensione reciproca.
Animando vari laboratori come ad esempio: «guarigione dei traumi», siamo testimoni dell'opera che Dio compie in ciascuno di loro. Condividiamo con le loro famiglie gli avvenimenti più significativi. Siamo chiamate ad essere “Missionari di speranza” - con Papa Francesco - perché nessun male è infinito, nessuna notte senza fine e nessun odio può prevalere sull'amore».
Papa Francesco afferma l’importanza degli anziani e dà un esempio per tutti noi: “Sono quei preziosi pezzi di pane che sono rimasti sul tavolo della nostra vita, che possono ancora nutrirci e spandere un gradevole profumo che forse abbiamo perso è il piacevole odore della memoria. I nonni e gli anziani sono il pane che nutre la nostra vita”.
Nella nostra Arcidiocesi di Bamenda-Camerun, la celebrazione della giornata della vita consacrata, si è svolta in due momenti molto significativi: Nella Arcidiocesi dal 5 al 6 febbraio, con la partecipazione di più di 80 consacrati e consacrate, che sono arrivati a Ndop. La celebrazione è iniziata con un momento di gioco tra i parrocchiani e i religiosi. I Vesperi sono stati celebrati in maniera solenne e dopo la cena la serata culturale che è stata un altro momento molto fraterno e di grande partecipazione creativa.
Il 6 febbraio la Celebrazione eucaristica è stata preceduta da P. Ignatius Waidim, Vicario responsabile per la vita consacrata e concelebrata dal Parroco della parrocchia dei “Santi Pietro e Paolo” di Ndop insieme ai religiosi (sacerdoti) presenti. La chiesa era piena di fedeli che sono usciti in gran numero per accogliere i religiosi di tutta l'Arcidiocesi.
La celebrazione eucaristica è stata ben animata dal coro parrocchiale che ci ha aiutato a partecipare attivamente alla liturgia. Nell'omelia, padre Ignazio ci ha incoraggiati, noi religiosi e religiose, a vivere con gioia la nostra scelta di vita e ci ha invitati a rimanere fedeli alla chiamata del Signore tenendo come unica ricchezza e sostegno DIO, artefice di ogni vocazione.
Inoltre ha ringraziato il popolo di Ndop per la loro calorosa accoglienza e li ha incoraggiati a pregare per le vocazioni religiose al servizio della chiesa. Li ha anche esortati ad aiutare i loro figli a rispondere con generosità alla chiamata di Dio.
Ringraziamo di cuore le suore della “Santa Unione” che ci hanno accolti e che hanno avuto cura di tutto e di tutti. Per i doni ricevuti rendiamo gloria a Dio!
A livello del decanato, ognuno si è organizzato per la celebrazione quando e come poteva. Nel decanato di Mankon, la nostra celebrazione si è svolta dal 12 al 13 febbraio a Njimafor (Parrocchia della Pace). Abbiamo iniziato con dei giochi per creare un’atmosfera di gioia, le donne della parrocchia hanno giocato contro le religiose mentre gli uomini hanno giocato contro i religiosi.
Domenica 13, la celebrazione è proseguita con la Santa Eucaristia che ha aperto la giornata. Tutti i membri dei cori della parrocchia si sono uniti ai religiosi e ai loro giovani in formazione per animare questa celebrazione eucaristica. Nella sua omelia, il celebrante, Rev. P.Ephraim, parroco, (anche il decano del decanato di Mankon) ha sottolineato la bellezza della vita consacrata: una chiamata speciale da Dio e ha invitato i giovani ad accogliere con gioia la chiamata del Signore e abbracciare e custodire questo dono prezioso. Ha incoraggiato i genitori a sostenere i loro figli per rispondere con fiducia, fedeltà e generosità alla chiamata di Dio.
Il parroco chiede ai suoi parrocchiani di pregare costantemente per le persone consacrate perché anche loro sono esseri umani con le loro debolezze e il diavolo si aggira intorno per farli cadere.
La festa è proseguita nella sala parrocchiale con la partecipazione di alcuni parrocchiani. Le persone consacrate hanno mostrato i loro diversi talenti attraverso danze tradizionali e moderne, sfilate e scenette. Anche i “cadetti” di Maria si sono esibiti nel canto corale e nella danza bailey. Dopo pranzo, tutti siamo rientrati nelle nostre comunità.
Ringraziamo Dio Onnipotente per questa meravigliosa giornata fraterna.
Un grande evento, rivestito di gioia, verità, speranza, pace, fede, amore, risplende nella parrocchia “Vergine del Carmelo”, Cusco, Perù, LA CONSACRAZIONE PERPETUA A DIO, di due giovani di questa generosa terra. Incomprensibile agli occhi umani che mancano di fede, la professione perpetua di suor Judith Mercado e di suor Paola Cascamayta, due giovani suore che si donano per sempre a Dio nella chiesa in una congregazione religiosa, le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.
Essere religiosa, è una questione di amore. Dio sceglie e chiama, attraverso la vita, uomini e donne a consacrarsi a Lui. È la fede vissuta in famiglia, in parrocchia, nella scuola, che permette di scoprire questa chiamata. La vita religiosa suppone una conversione: amare Dio sopra tutte le cose e amarlo nel prossimo. I pilastri di questa vita sono: la preghiera, la vita sacramentale, il servizio, la vita fraterna. In generale, dopo tre anni di formazione, la giovane si consacra a Dio per un anno, evento che rinnova per cinque anni di seguito. Questa consacrazione è possibile, perché Dio dà il dono di viverla in libertà, distacco, gioia. Terminato questo tempo si fa il passo definitivo: la professione perpetua, la consacrazione definitiva a Dio in una famiglia religiosa. È la donazione totale attraverso i voti di obbedienza, povertà, castità, di Suor Maria Judith Mercado Sarmiento dello Spirito Santo e Suor Maria Paola Cascamayta Cabrera di Gesù Buon Pastore.
Questa celebrazione è stata presieduta da monsignor Richard Daniel Alarcón Urrutia, arcivescovo di Cuzco e concelebrata da monsignor Lizardo Estrada, vescovo ausiliare di Cusco, Padre Fredy Mesa parroco e vari sacerdoti diocesani e agostiniani. La Superiora provinciale, suor Alejandra Vallejos Araya, delegata della Superiora generale, ha accolto i voti di queste sorelle assieme alle religiose presenti.
La celebrazione festiva è colma di gioia per la presenza delle famiglie delle giovani, dei loro amici e amiche. Per tale grande evento ecclesiale, congregazionale e familiare, si sceglie una data significativa, in questa occasione, il 19 marzo, solennità di san Giuseppe, casto custode della Vergine, patrono delle vocazioni, protettore della santa Chiesa... uno dei santi protettori della Congregazione. Monsignor Richard ha posto l’accento nella sua omelia sulla pratica delle virtù del santo protettore San Giuseppe, al quale ha affidato la cura della vocazione delle suore e di ciascuno dei consacrati.
Inoltre, Monsignor Richard ha ricordato che san Francesco d'Assisi, ha scoperto la sua vocazione a partire dall’ascolto della Parola di Dio che lo ha portato a vivere il distacco e a dare i suoi beni ai poveri "va e vendi tutto quello che hai e lo distribuisci ai poveri" Questo è quello che io voglio e che ho cercato per essere felice"; e dall’aver ascoltato il crocifisso di san Damiano che gli ha detto "Francesco va’ e ripara la mia casa che è in rovina" e lui accoglie questa parola e si mette a riparare la Chiesa di San Damiano, poi capisce che il suo lavoro è spirituale. Francesco scopre il segreto della vita evangelica e lo lascia ai sui seguaci nella sua regola: “La vita e la regola dei fratelli minori è vivere il santo Vangelo in povertà, obbedienza e castità".
In tal modo, queste sorelle testimoniano davanti alla Chiesa, alla Congregazione e alla comunità parrocchiale l'infinita bellezza della consacrazione nella sequela di Cristo povero e crocifisso, con il dono definitivo e generoso della loro vita a Cristo il Divino Sposo.
Ogni religioso(a) è consacrato(a) e si consacra per essere felice. La felicità evangelica, deriva dal seguire Gesù, percorrendo la vita con le sue difficoltà e inciampi, ponendo lo sguardo, con speranza sulla fedeltà di Dio, vivendo la gioia, caratteristica propria della famiglia francescana. così come San Giuseppe: non aver paura, non dubitare, confida nella divina provvidenza.
La superiora provinciale, suor Alejandra Vallejos Araya, ringrazia Dio, i celebranti, le suore, e tutti i presenti e in particolare le famiglie delle suore che, non solo occupano un posto importante, ma la loro missione rimane nel tempo: continuare ad incoraggiare e accompagnare con la preghiera le proprie figlie. Come segno di gratitudine e presenza di Dio in ogni famiglia delle suore festeggiate, Suor Alessandra consegna la Sacra Scrittura ai genitori di Suor Judit e Suor Paola.
Poiché questo è un evento congregazionale, tutta la famiglia religiosa si rende presente nel saluto della Superiora generale, Suor Paola Dotto, che, nell'impossibilità di essere presente, invia gli auguri in forma scritta.
Auguriamo alle sorelle festeggiate di essere segno di speranza e di riflettere la luce di Cristo, come missionarie del Sacro Cuore nello stile di San Francesco.
CONGRATULAZIONI SORELLE JUDIT E PAOLA
CHE PER GRAZIA DI DIO LE VOSTRE VITE SIANO UNA BENEDIZIONE!
https://www.facebook.com/arzobispadodelcusco/videos/1026319378295403/