Consideriamo una grazia poter ascoltare il Padre Amedeo Cencini, che già molte di noi conoscono attraverso i suo diversi scritti che testimoniano l’intenso impegno con il quale ha dato un prezioso contributo al tema della formazione iniziale e continua della vita consacrata. Era già stato a Gemona nell’Anno 2018 invitato al Consiglio generale Esteso durante il quale, con uno sguardo aperto, lungimirante e profetico aveva offerto al Consiglio Generalizio e alle Superiore Provinciali una riflessione riguardante i cambiamenti epocali in corso per orientare un serio impegno a custodire il cuore della vita religiosa nel dono prezioso e unico del Carisma, non con un cambiamento di mentalità ma assumendo una mentalità di cambiamento.
Oggi lo incontriamo e lo ascoltiamo con grande interesse fin dalla breve omelia della S. Messa del mattino. Riflettendo il passo del Vangelo nel quale Gesù invia i discepoli a guarire i malati, curare i lebbrosi, risuscitare i morti, ci ha offerto una chiave di lettura francescana con l’incontro di S. Francesco e il lebbroso e ha posto l’accento sul cambiamento del cuore citando S. Paolo ai Filippesi “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”.
In un’epoca di continui e profondi cambiamenti ecco la priorità che non riguarda strutture, attività, ma va diritta al cuore, evangelizza i sentimenti perché si conformino al Cuore di Gesù. Da qui poi nasceranno e si realizzeranno gli altri cambiamenti.
L’esperto relatore ha sviluppato un tema molto attuale “Cammini sinodali nella vita consacrata: relazioni fraterne e servizio di autorità per prevenire ogni forma di abuso” e nello specifico “Dall’autorità al potere o alla libertà: come nella vita consacrata l’autorità può corrompersi in potere, o far crescere persone libere”.
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