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    Sabato, 15 Luglio 2017 14:31

    15 luglio Festa di S. Bonaventura

    15 luglio: Festa di S. Bonaventura

    “Benedici il Signore, anima mia
    Quanto è in me benedica il suo nome,
    non dimenticherò tutti i suoi benefici
    benedici il Signore, anima mia!”

    In questa giornata tutta francescana (festa di S. Bonaventura) e tutta Mariana ascoltiamo la relazione della superiora generale sr. Paola Dotto e della Economa Generale Sr. Emmapia Bottamedi. Dopo l’invocazione allo Spirito Santo ascoltiamo le parole di Madre Angela a Madre Geltrude:
    “L’Istituto è e deve essere la pupilla dei nostri occhi; questo mi conferma ancora che voi amate le sorelle nel Signore, dato che chiedendovele, le mandate dove la Provvidenza chiama e questo è appunto l’amore di cui deve essere pieno il cuore di una missionaria …. Avete ragione di gioire tutte in cuor vostro se, come spero, fate tutto per amor di Dio ed in unione al suo adorabile Cuore offrite le innumerevoli fatiche del vostro stato di missionarie. L’essere Missionarie mi pare voglia dire essere con Gesù ed aiutarlo ad acquistare anime. Oh! Mirabile azione!”
    Già nella premessa di Sr. Paola si respira un’ampia apertura alla chiesa, in fedele ascolto dell’emerito Papa Benedetto e di Papa Francesco che, “con il loro coraggio ci hanno trasmesso e ci trasmettono contenuti e stili di vita evangelica coraggiosi e trasparenti, si fanno carico di tutte le sofferenze dell’uomo e ci provocano in continuazione ad assumere ogni aspetto della vita.”
    E continua …”La situazione mondiale in cui siamo chiamate a vivere oggi, è precaria e insicura. In un quadro di terrorismo globale, si vedono persone in fuga da guerre, persecuzioni, torture e in disperata ricerca di accoglienza. Sentiamo il grido dell’umanità. Assistiamo a sopraffazioni politiche e religiose, a migrazioni di massa in tante nazioni, per motivi diversi, ma sempre offensivi per l’uomo e per il creato.” Come famiglia francescana e missionaria rinnova l’impegno di vivere in questo contesto e partecipare alla vita in Cristo e dell’umanità sofferente.
    Questo sessennio di governo è partito dalla consegna e dall’assunzione del tema del XIX Capitolo generale che fa eco a quella esortazione che S. Francesco faceva ai suoi frati mentre si preparava a consegnarsi a Sorella Morte “Ricominciamo sorelle … con fede, sui passi della Provvidenza”.
    La relazione è divisa in due parti, la prima parte di ogni ambito è una verifica del percorso tracciato dal precedente Capitolo “… conformazione a Cristo Crocifisso” in tutte le dimensioni della vita consacrata. Nella seconda parte invece, la superiora generale evidenzia sensibilità e indicazioni emerse nel tempo dalla relazione personale con le suore, in un continuo processo di conversione nello spirito di S. Francesco che abbracciò il lebbroso

    … CONFORMAZIONE A CRISTO CROCIFISSO…

    Nell’identità carismatica

    Nella formazione
    Nella vita fraterna in comunità
    Nella vita missionaria
    Nella gestione economica

    ... PER ABBRACCIARE E DARE LA VITA

    Abbiamo così percorso il cammino del sessennio tracciato con ricchezza di conoscenza, con grande amore per ogni realtà congregazionale, con coscienza chiara del dovere di assumere le nuove sfide e con la certezza che, se vogliamo vivere la gioia della vita consacrata, dobbiamo puntare sulla ’sapienza spirituale’ nell’abbandonarci con fiducia a quello che il Signore permette e accogliere con pazienza e misericordia ogni situazione, consapevoli che siamo volute da un amore più grande.
    Più volte Sr. Paola ha illustrato la bellezza del nostro carisma, ha sottolineato il valore della missione, l’apertura all’accoglienza, la gioia di aver trovato comunità che attraggono e vivono il vero amore fraterno, ha espresso la sua convinzione di appartenere a una “Bella famiglia” e lo ha scritto con entusiasmo anche quando ha informato delle inevitabili fatiche e dei tanti momenti di dolore vissuti con pura fede, la nostra unica e vera forza.
    Abbiamo espresso il nostro compiacimento e la nostra gratitudine con un applauso e con diverse manifestazioni di apprezzamento per aver visto come la grazia ha operato in lei e come lei stessa le è stata fedele conducendo la nostra Famiglia sparsa in 23 Paesi del mondo, arricchita dalla bellezza diversa nell’incarnare il comune carisma vocazionale.

                                                              GRAZIE SR. PAOLA!

    Nel pomeriggio abbiamo ascoltato la nostra Economa Generale Sr. Emmapia che ci espone la relazione economica e patrimoniale.
    Ella ci rende consapevoli che oggi dobbiamo confrontarci con una nuova cultura di governo nell’amministrazione dei beni, amministrare infatti fa parte del carisma, della missione e della spiritualità della Congregazione.
    In questi ultimi anni la Santa Sede ha promosso due importanti simposi internazionali per Superiori/e ed Economi/e Generali, nei quali sono venute alla luce le problematiche del mondo attuale, ma soprattutto è emersa l’urgenza del cambiamento.
    Afferma Sr. Emmapia: “I beni della nostra Congregazione e quindi di tutte le Province, sono beni ecclesiastici che ci sono stati affidati, destinati unicamente alla realizzazione della missione carismatica.”
    E conclude: ”Siamo in attesa che la Sacra Congregazione elabori un’apposita Istruzione che dia indicazioni concrete e utili per aiutarci a seguire una effettiva linea evangelico-carismatica nella gestione dei beni.”
    Tocca poi il tema della crisi economica e finanziaria che sta attraversando il mondo e che chiama anche noi a riprogettare il nostro cammino secondo nuove forme di impegno. Ognuna di noi è responsabile e partecipe del bene comune e la chiesa ci sollecita a fare lo sforzo di collaborare per eliminare le ingiustizie. La Congregazione è molto attenta, opera in piena obbedienza alle direttive della chiesa la cui dottrina orienta verso i poveri.
    Abbiamo apprezzato molto l’esposizione che non ha presentato soltanto le doverose cifre ma soprattutto è stato un momento formativo di grande importanza e ci ha dato ancora una volta la possibilità di sentirci figlie predilette della Divina Provvidenza che invochiamo con fede ogni giorno e che non ci permette di arricchirci ma che ci assicura ogni giorno il necessario.
    La provvidenza che “ha voluto nascesse la Congregazione e l’ha sostenuta in questi 165 anni, continuerà a sostenerla e a vigilare sulla sua vita e missione.”
    A Sr. Emmapia responsabile di un settore così delicato e faticoso, il nostro speciale grazie e, se permettete, anche un complimento!
    Anche la Superiora Generale insieme alle sorelle del Consiglio offrono un bellissimo coprileggio con l’immagine del sigillo con i Santi Protettori della Congregazione.  


     

                                          

     

     

    14 luglio
    In ascolto della Provincia “Holy family” India

    Nel pomeriggio riprendiamo i lavori con l’invocazione allo Spirito in lingua inglese motivo che ci fa capire che ormai ci inoltriamo in un altro nuovo mondo interessante: l’India! Ci viene consegnata la copia della relazione che nella copertina ci orienta riguardo la geografia politica di questa vasta terra. Così già apprendiamo che siamo presenti in 7 Stati che dal sud, dal Kerala dove è nata la nostra prima missione e da dove sono originarie le nostre prime sorelle indiane, la Congregazione ha mosso i suoi passi verso il nord, sempre seguendo le urgenze missionarie e rispondendo ai bisogni della Chiesa secondo il nostro carisma.
    La superiora Provinciale Sr Gracy Thuruthippallil ci introduce in questo mondo sottoposto a profondi cambiamenti socio-politici, investito da fenomeni come “rapidi declini nella famiglia, dei valori morali e spirituali”… “l’atteggiamento delle giovani chiese del Paese che si stanno compromettendo con la trasformazione sociale….” “elementi consumistici e di casta che si insinuano nella chiesa a danno dell’unità e dei valori del Vangelo…” e nonostante questo ella con voce decisa afferma “Noi FMSC in India oggi rendiamo la nostra presenza profetica in questa realtà impegnativa ascoltando la voce dello Spirito che ci spinge ad andare avanti, a prendere un percorso più evangelico.”.. “... è nostro compito impegnarci ad inaugurare nuove stagioni di profezia vivendo la vita fraterna in povertà e minorità, scegliere nuovi cammini là dove ci sono i più poveri dei poveri”
    Infatti le nostre sorelle hanno identificato che il loro preferire i poveri non disturberebbe affatto gli attuali governi impegnati in nuove riforme selettive nella sanità e nell’educazione e la loro missione caritativa ed educativa alle fasce più disagiate potrebbe essere salva.
    Offre poi un panorama impressionante del loro campo apostolico educativo, caritativo, pastorale e sociale: scuole, hostels per bambine, case per anziane abbandonate, case per emarginati, dispensari, pastorale nelle prigioni, catechesi, proclamazione della Parola di Dio, incontri di preghiera, visita alle famiglie, preparazione ai sacramenti, liturgia…
    Altro impegno molto forte è la formazione delle giovani che provengono dalle varie realtà dove sono presenti e hanno bisogno di una preparazione solida e seria sia alla vita consacrata che alla vita di missione. Il Signore continua a benedire questa terra con nuove vocazioni e le nostre missionarie si dichiarano pronte a continuare il loro cammino, a “rinnovare l’entusiasmo evangelico per abbracciare e dare la vita”.
    Sr Gracy ricorda con dolore e molta emozione che si fa palpabile in tutta la sala la visita di Sorella Morte per Sr Ansamma, la consigliera generale che ci ha lasciato durante il sessennio, la morte improvvisa di Sr. Giovanna Oppenmackal e di Sr. Caterina che dalla Provincia S. Maria degli Angeli era rientrata in India.
    Non possiamo tralasciare l’aspetto economico che ha esposto con gratitudine raccontando “l’intervento miracoloso e salvifico di Dio in diverse occasioni. E’ provato che ogni volta che ci siamo spinte con la massima fiducia nella provvidenza, con l’ardente desiderio di servire Dio nei suoi poveri, le mani onnipotenti del Signore hanno assunto il comando e ci hanno messo tutto a portata di mano”.
    L’applauso compiaciuto e prolungato ha concluso l’esposizione, mentre alcune sorelle erano già pronte con i doni caratteristici venuti dall’India per la superiora generale e per ogni capitolare.


     

     

     

     

     

     

    14 luglio: in ascolto!
    Vice-provincia Ss. Martiri d’Uganda – Africa

    “A voi suore che lavorate nelle nostre Missioni, a voi che illuminate dal fulgore dei divini ideali e sorrette dalla fede incrollabile in Dio, nel Suo Vangelo e negli insegnamenti del nostro Padre S. Francesco, andate coraggiosamente diffondendo il Verbo Santo di Gesù Cristo, … a voi giunga la mia materna parola di gratitudine e di compiacimento.” Madre Assunta Menard.
    Abbiamo atteso con grande desiderio la relazione di questo organismo che si presenta giovane, promessa per il futuro, impegnato in un campo apostolico vario, multiculturale, multilinguistico e multietnico, veramente l’immagine del mondo d’oggi che ovunque si presenta così.
    Legge la relazione la superiora della Vice provincia Sr. Beatrice Bifouma, una carissima sorella camerunese, una delle prime giovani accolte dalle suore italiane sbarcate in Cameroun 54 anni orsono portando in questa cultura la freschezza di un carisma missionario francescano che ora ha oltrepassato i confini del Cameroun giungendo in Congo Brazaville, Congo Kinshasa, Repubblica Centroafricana. Sr Beatrice paragona la sua realtà a “un seme in germinazione che spunta e ha bisogno di essere innaffiato per crescere con i suoi momenti di luce e ombra.”
    E’ estremamente cosciente della complessità della sua realtà, ma è una donna piena di fede e di coraggio e non demorde dal suo impegno che ha come punto di forza la priorità formativa che abbraccia tutti gli ambiti della missione.
    Sottolinea la sfida dell’accompagnamento vocazionale, del discernimento, della formazione iniziale e finalmente della formazione permanente che abbraccia tutte le religiose con uno sguardo di preferenza alle giovani chiamate al servizio di autorità nelle comunità locali. Mette in evidenza anche il delicato compito di preparare e formare le giovani ad assumere ruoli di responsabilità sia all’interno della comunità che nelle opere.
    Le suore operano in 6 diocesi, in un’area geografica grande, con scarse e difficili vie di comunicazione, con scuole e dispensari, centri di alfabetizzazione, impegno diretto nella pastorale parrocchiale con catechesi, corali e azione cattolica.
    Ma questa realtà che consideriamo giovane è già diventata adulta, in grado di inviare le sue giovani suore in missione, anche fuori dall’Africa: ne contiamo già tre negli USA!
    Sr. Francisca, sorella congolese, ha concluso con il caratteristico grido di gioia mentre l’assemblea ha salutato con un sentito applauso manifestando in seguito, anche con espressioni, il suo compiacimento per il cammino missionario delle Suore FMSC in Africa.
    Giunge dall’Africa anche un semplice dono per tutte le capitolari, un volto di donna scolpito in ebano e di uso domestico. GRAZIE!



     

    13 luglio
    “ Ven Espiritu de Dio!”

    Alla realtà missionaria dell’America Latina dove siamo approdate nell’ormai lontano 1951, abbiamo dedicato l’intera mattinata.
    La superiora provinciale Sr Fides Lorenzon apre il suo intervento rivolgendo alla superiora generale e al Suo Consiglio un pensiero molto grato:
    “Dio benedica tanta donazione e fecondi ogni sacrificio. Il seme caduto in buon terreno fiorisca nell’allegria e ci regali il frutto di una vita consacrata nuova, libera, fraterna, misericordiosa, cosciente che il suo nome minoritico sta nel Cuore di Cristo e la sua missione nelle periferie geografiche ed esistenziali degli uomini” GRAZIE!
    Presenta poi con ampiezza di contenuti, di riflessioni e ricchezza di particolari la realtà dei cinque Paesi in cui la congregazione è presente: Cile, Bolivia, Perù, Ecuador, Messico con tutte le sfide presenti nelle singole realtà, la situazione scolastica delicata per le politiche spesso instabili, per l’incalzarsi di sempre nuove leggi che non vanno a favorire la scuola cattolica.
    Durante la lettura chiara e pacata, abbiamo visto passare sotto i nostri occhi le immagini di scuole fiorenti con popolazioni scolastiche che spesso superano il migliaio, abbiamo ammirato l’organizzazione perfetta e la presenza di un servizio educativo rivolto non soltanto agli alunni, ma anche alle loro famiglie.
    Non nasconde sr. Fides le difficoltà: la grande insicurezza, il numero insufficiente di personale in risposta alle numerose richieste,” la mancanza di salute e di vita sana e feconda senza spiritualità, senza Dio, il carico amministrativo talmente stressante che ruba il tempo da dedicare alle relazioni fraterne”
    Ammette però che la missione dell’educazione piace alle sue missionarie, che è un sistema che le attrae e termina così:
    “Anche se i numeri diminuiscono, non possiamo dimenticarci che siamo missionarie e dobbiamo mettere tutte le nostre speranze nelle nuove vocazioni e le nostre forze per formare i laici, perché diano continuità alle nostre opere e alla nostra missione”
    Infine ha donato alla superiora generale una statuetta con il tipico costume degli Incas della Virgen de Copacabana, venerata da tutti i popoli dell’America Latina e a tutte le provinciali una bella casula bianca, sulla quale sono state applicate le immagini di tutti i nostri Santi Protettori.

    Relazione di Sr Gabriella Bottani
    Missionaria Comboniana


    “A volte sentiamo la tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore. Ma Gesù vuole che tocchiamo la miseria umana, che tocchiamo la carne sofferente degli altri. Egli aspetta che accettiamo di entrare in contatto con l’esistenza concreta degli altri e conosciamo la tenerezza.” Cfr. EG 270
    In questo caldo pomeriggio ci viene offerto di seguire la relazione di Sr Gabriella Bottani, Missionaria Comboniana, dal 2007 impegnata nella lotta della tratta di persone attraverso la Rete Talita Kum e che ha preparato per noi il seguente tema:
    Quale collaborazione contro lo sfruttamento e la tratta di essere umani?
    Ella ama presentarsi semplicemente così:” I poveri e gli emarginati sono coloro che hanno permesso a Dio di entrare nel mio cuore”
    Il tema che affronterà tocca un dramma che è un crimine contro l’umanità. Non riguarda solo le vittime, ma tutta l’umanità perché mette al centro il guadagno e il lucro.
    E’ un fenomeno in aumento in tutto il mondo, è un fenomeno globale, carico di violenza, di minaccia, un fenomeno complesso e multidimensionale. Riguarda lo sfruttamento legato alla limitazione di libertà, la servitù domestica, lo sfruttamento del lavoro, la tratta degli organi, l’accattonaggio, i matrimoni forzati, lo sfruttamento sessuale…
    Prendiamo coscienza che il dramma tocca da vicino tutte le nostre realtà missionarie.
    Sr Gabriella espone ampiamente la dinamica del lavoro in “rete”, un sistema sempre più in uso nell’odierna società che fa leva sulla forza della collaborazione.
    Talita Kum è una rete profetica perché sta tentando stili di collaborazione nuovi.
    Non è stata pensata ma è nata dal grido di alcune sorelle toccate dal dramma e accolto dalle Superiore Generali che ne hanno preso in considerazione l’urgenza.
    Oggi si compone di 22 reti che prendono nomi diversi, vi collaborano religiose di molte congregazioni ed è presente in 70 Paesi.
    Ritorna la domanda iniziale “ Quale collaborazione contro lo sfruttamento e la tratta?”
    Suscita in noi una doverosa inquietudine, ma già possiamo proiettarci impegnate nei programmi educativi di prevenzione, di protezione, di sostegno alle famiglie che ne vengono colpite, di preghiera e di spiritualità.
    E’ già stata istituita una giornata di preghiera contro la tratta e si celebra l’8 febbraio, nella memoria liturgica di Santa Bakita.

    Nota
    TALITHA KUM
    Talita Kum è la rete Internazionale della Vita Consacrata contro la tratta di persone.
    Mette in rete, favorendo la collaborazione e l’interscambio di informazioni, donne e uomini consacrati in 70 Paesi del mondo.
    Talita Kum è una rete di reti organizzate differentemente, che promuovono iniziative contro la tratta di persone nel rispetto dei diversi contesti e culture.
    Obiettivi condivisi:
    -       Promuovere il lavoro in rete tra persone consacrate e altre organizzazioni sociali, religiose, politiche, a livello nazionale e internazionale.
    -       Rafforzare le azioni e le iniziative esistenti, ottimizzando le risorse della vita consacrata per promuovere azioni di prevenzione e sensibilizzazione, protezione, assistenza e denuncia della tratta.
    -       Sviluppare programmi educativi di coscientizzazione su questo fenomeno.
    -       Compiere azioni profetiche, denunciando le cause dello sfruttamento della vita a fini economici e la tratta di persone e promuovendo campagne per il cambiamento della mentalità e di abitudini.


     

     

    12 luglio
    RELAZIONE DELLA PROVINCIA S. LUIGI IX
    Cominciamo una nuova giornata, entriamo sempre più in profondità nella conoscenza delle realtà congregazionale grazie alle relazioni delle Superiore Provinciali.
    Oggi l’invocazione allo Spirito è in lingua francese, presente nella Congregazione fin dalla fondazione, oltre che nella terra che ha dato i natali alla nostra fondatrice, anche nella Provincia S. Elisabetta e soprattutto nella vice-provincia Ss. Martiri d’Uganda e nella Repubblica Centroafricana.
    Sr Armelle Kosta espone con padronanza e disinvoltura una realtà che dimostra di conoscere a fondo e di amare nella sua originalità e ricchezza di storia.
    Analizza con obiettività i problemi e le reali fatiche delle sue missioni, ma presenta le sue missionarie motivate, attive soprattutto nel campo giovanile. Esse operano in tre diversi Paesi nei quali non c’è una Lingua comune, per questo nell’assemblea si richiama l’attenzione all’importanza dello studio serio della Lingua, della cultura, delle tradizioni e delle politiche, mezzi che favoriscono l’inculturazione e l’evangelizzazione.
    Salutiamo l’interessante relazione e l’ampia discussione che ne è seguita con un lungo applauso e ringraziamo per il dono che offre a ciascuna capitolare.

     RELAZIONE DELLA PROVINCIA MARIA IMMACOLATA
    Nel pomeriggio rientriamo in Italia, a Roma e “visitiamo” la Provincia Maria Immacolata ascoltando la relazione presentata da Sr. Marta Camerotto che la introduce con il dipinto “La cena in Emmaus” di Caravaggio, studiata nei minimi dettagli ed esposta dalla stessa relatrice “un momento unico, di gioia e di sorpresa: la tavola della locanda di Emmaus si trasforma in un altare dove si celebra il sacrificio eucaristico.”
    Con una singolare capacità analitica offre un quadro preciso del cammino spirituale, formativo, apostolico della provincia. Con competenza, ma grande semplicità entra nei dettagli delle realtà missionarie mettendo in evidenza, tra il coraggio dell’abbandonare strade tradizionali, il desiderio di lasciarsi guidare alle novità, quelle novità cercate e trovate nell’ascolto dello Spirito con fiducia nella fedeltà, freschezza carismatica e attenzione a cogliere i segni della Provvidenza.
    Conclude la sua relazione con una riflessione sempre ispirata all’opera d’arte del Caravaggio:
    “Il racconto dei discepoli di Emmaus è esemplare ed illuminante dell’incontro che ciascuna di noi fa nell’Eucaristia con il Signore risorto.
    Anche noi siamo invitate a prendere il posto libero lasciato al tavolo, davanti a Gesù, con i discepoli in Emmaus. Qui si realizza il nostro incontro salvifico con Cristo… La nostra testimonianza dell’avvenuto incontro con Cristo risorto, nell’Eucaristia, si concretizza nell’affiancarci all’uomo-fratello con la discrezione di Gesù, nel percorrere con Lui la stessa strada, nel proiettare sugli stessi la luce del Risorto e nell’infondere in tutti nuova speranza per proseguire con gioia il cammino verso il regno di Dio”
    Offre poi un presente “tascabile” ma che completa l’esposizione: una teca con l’incisione della scena dei discepoli di Emmaus, un piccolo corporale ricamato dalle giovani juniores, il tutto inserito in una custodia tessuta e confezionata dalle donne albanesi.




     

     

    11 luglio
    Anche oggi Dio ha scelto per noi una parola che ci “obbliga” a porci in ascolto per ricevere il dono della sapienza e della prudenza.
    “Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
    e custodirai in te i miei precetti,
    se invocherai l'intelligenza
    e chiamerai la saggezza,
    allora comprenderai il timore del Signore
    e troverai la scienza di Dio,
    perché il Signore dà la sapienza,
    dalla sua bocca esce scienza e prudenza.” Pv. 2-1,6

                                     RELAZIONI DELLE PROVINCE "S. FRANCIS" E "SANTA ELISABETTA"
    In sala capitolare continua l’ascolto delle relazioni delle Superiore Provinciali. Oggi è la provincia “S. Francis” degli Stati Uniti ad offrirci la sua realtà missionaria di sofferenza, difficoltà e povertà.
    Prende la parola la Superiora provinciale, sr. Laura Morgan, che espone con estrema verità la situazione delle nostre sorelle, una realtà di croce che stanno vivendo con grande fede e che condividono con il coraggio della speranza.
    Tornano alla mente le immagini di Religiose ideali proposte da Mons. José Carballo e le cui caratteristiche vediamo incarnate proprio in loro:

                                                  POVERE LIBERE ESULTANTI
    Abbiamo ammirato Sr Laura nella sua esposizione perché non ha parlato del loro glorioso passato, ma del faticoso presente nel quale custodiscono il carisma missionario nella dimensione francescana.
    Segue la relazione di Sr Angelica Hadjihanni, Superiora della Provincia “S. Elisabetta” che ci presenta la realtà con uno sguardo geograficamente ampio e aperto: Cipro, Libano, Bulgaria con culture, lingue, religioni, politiche molto diverse tra loro e che trovano la loro collocazione nel cuore del nostro carisma di FMSC
    Abbiamo accompagnato le sue parole con interesse e ammirazione per l’ambito della missione che loro servono con poche forze, ma con grande entusiasmo, fede e speranza.
    Suscita curiosità la realtà libanese che negli ultimi anni ha sofferto molto a causa, prima di una guerra interna e poi della guerra scoppiata nella confinante Siria.
    Nonostante le sfavorevoli condizioni, le nostre suore missionarie hanno continuato a essere presenti con una importante attività scolastica molto apprezzata. Ma… c’è di più!
    Il missionario è sempre attento, vigila sull’evolversi delle situazioni, studia le reali necessità e trova nuove risposte d’amore e di servizio.
    Con meraviglia abbiamo sentito come hanno studiato un piano di intervento per i numerosi bambini diversamente abili mentalmente. Accanto alla scuola che già funziona da diversi anni, è nata una scuola solo per loro che apprendono la base del sapere, ma poi vengono avviati alle arti manuali: cucina, orto….
    E la Provvidenza ha voluto sigillare la sua approvazione concedendo tutti gli aiuti finanziari di cui il progetto ha bisogno.
    Sr Beatrice che segue direttamente tale progetto ci ha assicurato l’ottima riuscita dei suoi alunni. In questo modo anche per loro ci può essere un futuro di realizzazione nel mondo del lavoro.
    La giornata si conclude con una allegra serata di fraternità.


     

     
    Lunedì, 10 Luglio 2017 18:02

    Continuano i lavori capitolari

    10 luglio 2017
    Come sempre anche oggi il lavoro capitolare inizia con la Parola di Dio.
    È l’evangelista Giovanni che illumina la nostra giornata.
    “Gesù si fermò in mezzo a loro e disse “Pace a voi” Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo, alitò su di loro di nuovo e disse ”Ricevete lo Spirito Santo…”
    Con il dono dello Spirito Santo invocato con una bella proiezione in sala, siamo pronte a dare inizio a questa giornata che si incentra sulle Procedure da seguire per il buon andamento del Capitolo.
    La Superiora generale presiede le Sessioni in qualità di Presidente; è coadiuvata dalle due moderatrici, Sr Francesca Fiorin e Sr Lilibeth Labian.
    Vengono poi elette due scrutatrici Sr Marzia Ceschia e Sr. Mini Varikkakuzhyl e la segretaria del Capitolo Sr Paola Aita.
    Con la elezione della Commissione Esaminatrice composta da Sr. Fides Lorenzon, Sr Marta Camerotto e Sr. Elisabetta Varikkakuzyil si conclude la prima fase alla quale fa seguito la lettura e l’approvazione del Regolamento.
    Nel frattempo ci sentiamo accompagnate dalle sorelle di tutta la Congregazione che si fanno presenti anche in modo tangibile inviando auguri e assicurando preghiere.
    Il Capitolo è un avvenimento di chiesa e ci sostiene la benedizione e la preghiera di molti Vescovi delle nostre realtà missionarie.
    Rientrando dalla pausa pranzo in sala capitolare troviamo un calendario che ci servirà ad orientarci a stabilire la data delle Elezioni della Superiora generale e del suo Consiglio.
    Dopo aver considerato il tempo dovuto da dare alle relazioni delle Superiore Provinciali e dei relatori esterni invitati, viene fissata al
                                                          22 luglio l’elezione della Superiora Generale
                                                               e al 23 luglio quella delle Consigliere.


                                   RELAZIONE DELLA PROVINCIA "S.M. degli ANGELI"

    Nel pomeriggio inizia l’esposizione delle Relazioni delle Superiore Provinciali, prima fra tutte la primogenita “S. Maria degli Angeli”
    Viene seguita con attenzione e apprezzamento: Ognuna di noi ritrova in questa realtà una parte della sua storia vocazionale, una ispirazione della sua vocazione missionaria che ha poi portato nel mondo dove il Signore l’ha inviata. Abbiamo ascoltato come l’entusiasmo missionario sia rimasto vivo sia pur in forme e modi nuovi, nonostante le mutate condizioni dei tempi, nonostante le difficoltà così reali e costanti oggi.
    Viene spontaneo dire con S. Paolo:
    Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. Rm.8,35,38
    Ringraziamo la superiora Provinciale ma anche sr Mariagiulia, missionaria nella Repubblica Centro-Africana e sr Marzia missionaria a Udine, nel Convitto, dove da due anni la Comunità collabora ad un progetto universitario per giovani provenienti dalla Cina per studiare l’Italiano e poi continuare gli studi in diverse Università italiane.
    Sr Mariagiulia ha condiviso la sua esperienza informandoci su una situazione di guerra che dura ormai dal 2012 e non accenna a risolversi. Nonostante violenze inaudite, terrore e morti incalcolabili, la situazione di questo Paese non fa notizia a livello internazionale.
    Le nostre suore restano coraggiosamente ed esemplarmente al loro posto e costituiscono la sicurezza per le gente che si rifugia a casa loro occupando ogni spazio possibile.
    E… incredibilmente sono felici e mai hanno pensato ad allontanarsi perché in quei fratelli poveri, perseguitati, impoveriti, violentati hanno visto, vedono e toccano Gesù.


     

     
    Domenica, 09 Luglio 2017 18:36

    Apertura ufficiale del XX Capitolo Generale

    Domenica 9 luglio 2017 0re 17

    Siamo pronte a dare inizio al Capitolo con la solenne apertura ufficiale.
    La riflessione introduttiva recita cosi “Il Capitolo Generale è il luogo dell’obbedienza personale e corale allo Spirito Santo; questo docile ascolto si invoca piegando intelletto, cuore e ginocchia nella preghiera….
    E’ il tempo di custodire nella creatività la novità, perché conservi il sapore genuino della fecondità benedetta da Dio” (Per vino nuovo otri nuovi)
    Mentre l’assemblea invoca con il canto lo Spirito Santo, entra la superiora generale con il sigillo della Congregazione. E’ seguita da due suore che portano la lampada accesa e la Parola.
    Il sigillo, segno dell’unità e simbolo carismatico, durante la celebrazione del mattino era già stato offerto sull’altare e ora resterà esposto per tutto il tempo del Capitolo accanto alla lampada accesa e alla Parola di Dio.
    Il rito previsto è solenne pur nella sua essenzialità e semplicità.
    Dopo aver deposto il sigillo, la superiora generale prende la parola e rivolge alle capitolari il suo saluto.
    Inizia rendendo lode al Signore e ringraziandolo per questo importante appuntamento che ci vede radunate da ogni angolo della terra “non perché siamo migliori delle altre, ma perché vuole che qui avvenga il cambiamento, la trasformazione del cuore e della vita per portare poi nelle fraternità la gioia di una vita nuova e l’entusiasmo di un carisma rivitalizzato.
    Ripropone nuovamente alla nostra memoria l’evento da pochi giorni celebrato: 100 anni della nascita al cielo della nostra Fondatrice, evento significativo e toccante per ciascuna e per la nostra storia, che ha messo in luce il percorso e la forza della Provvidenza.
    “Partiamo dalla semplicità e minorità- ha continuato Sr. Paola- dall’affidarci al Signore e all’attenzione reciproca e solidale fra noi. Il resto lo porterà a compimento Lui. Dobbiamo crederci! Come ci insegna la storia dei nostri Fondatori.”
    Ricorda il logo del Capitolo, il tema carismatico della missionarietà da approfondire, da vivere, da rigenerare con entusiasmo. Richiama alla nostra attenzione l’umanità sofferente in cerca di valori, l’umanità mendicante di accoglienza e di affetto che attende da noi lo sguardo e l’abbraccio di Gesù che ha vissuto il trionfo della resurrezione passando attraverso la morte.
    Sente la presenza orante delle sorelle sofferenti ed anziane come di coloro che già godono la gioia del Paradiso.
    E termina:
    “Con affetto fraterno, mentre imploro su tutte noi la protezione della Vergine Maria, nostra Madre, di San Giuseppe, custode della nostra Famiglia e dei nostri santi fondatori Laura Leroux e Padre Gregorio Fioravanti
                                                    
                                                              dichiaro aperto il XX Capitolo generale

    ‘Lo Spirito del Signore e la sua Santa Orazione’ ci accompagnino.


     

     

    Domenica 9 luglio 2017 0re 17

    Celebrazione Eucaristica nel giorno dell’Apertura Ufficiale del XX Capitolo generale

    La cappella della Casa Generalizia si veste nuovamente a festa oggi per la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Mons José Rodriguez Carballo, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, a noi molto caro per averci accompagnato in vari momenti di vita della Congregazione.
    Lui, esperto di Capitoli per aver servito l’Ordine Francescano in qualità di Ministro Generale, definisce il Capitolo Generale come momento forte di discernimento personale e comunitario.
    E ci ha suggerito due domande:

    • Signore, cosa vuoi che io faccia?
    • Sorelle, che cosa dobbiamo fare?

    Dal discernimento personale e comunitario e nell’attento e umile ascolto dello Spirito scaturirà la novità coraggiosa di osare un futuro missionario come “Suore povere, libere esultanti”


    Incontro in sala di Capitolo con Mons. Carballo.

    Dopo la solenne celebrazione liturgica, Mons. Carballo ci ha regalato un’ora di riflessioni
    invitandoci anzitutto a rileggere la colletta del giorno e la Lettera di S. Francesco
    all’Ordine; ne ha fatto la sintesi proponendoci il cammino di questi giorni capitolari in
    cinque verbi:
    Ascoltare la voce dello Spirito
    Obbedire con vera umiltà
    Custodire per non perdere l’ispirazione e diventare generatrici di vita
    Adempiere:essere operative
    Lodare il Signore.

    Ha scelto poi di rileggere alcuni punti della Evangeli Gaudium nei quali il Papa sogna
    una Chiesa Missionaria che cammina, edifica e confessa la fede in Gesù. Per noi che
    per questo Capitolo abbiamo scelto la sfida missionaria è necessario che giungiamo
    alla conversione missionaria riscoprendo l’eterna novità e la gioia del Vangelo che
    esige rinnovamento, cioè una conversione pastorale perché tutte le nostre strutture
    siano missionarie.
    Una Congregazione in uscita, missionaria, aperta a tutti ma privilegiando i poveri che
    sono i primi destinatari del Vangelo.

    Ha poi delineato la figura dell’evangelizzatore :
    Testimone prima che maestro
    Persona chiamata alla conversione
    Prossimo di ogni persona, soprattutto dei poveri
    Contemplativo in azione
    Persona spirituale che va dove la porta lo Spirito
    Persona di comunione con Dio, con gli altri e con la Chiesa
    Servo della Parola.Non ha parole proprie:ascolta, custodisce e annuncia
    Profeta di gioia e di speranza
    Uomo (donna) che ama andare oltre le frontiere
    Persona che vive della logica del Vangelo
    Persona che condivide la missione con i laici.

    Infine ci ha messo in guardia dalle tentazioni comuni:
    *L’individualismo ( crisi di identità, crisi di fervore)
    * L’accidia ( la scontentezza cronica che rende deserto il cuore)
    * Il pessimismo sterile
    * La mondanità spirituale che si può nascondere dietro apparenze di spiritualità
    *Antagonismo interno.
    E dopo le tentazioni eccoci aperte alle sfide odierne:
    Interculturalità
    Dialogo
    I nuovi poveri, coloro che hanno abbandonato la fede; i dimenticati che spesso hanno
    bisogno sì di pane, ma soprattutto di essere presi per mano.


     

     

    6 luglio 2017
    Oggi iniziamo il ritiro spirituale che ci prepara e introduce alla “missione” del XX° Capitolo generale.
    Sr Elisa Kidané, missionaria comboniana Eritrea, scrittrice, poeta e giornalista, ma anzitutto missionaria, ha scelto per noi un percorso evangelico offrendoci come modello alcune donne per stimolarci a rinnovare la passione missionaria.
    Effata,apriti!
    Donna dell’ascolto.
    Donne guarite.
    Donne che osano.
    Donne fedeli.
    Donne apostole.
    Siamo donne chiamate ad annunciare ciò che abbiamo visto e toccato. Chi ci vede, deve vedere Gesù, il vivente. Lo possiamo realizzare passando attraverso l’esperienza dell’ascolto, mettendo il nostro capo sul cuore di Gesù, stando ai piedi della croce per essere capaci di stare ai piedi dei crocifissi della storia.
    Il brano evangelico che apre le due giornate è la guarigione del sordomuto che ci aiuta a riflettere sulle nostre sordità spirituali, sulle chiusure dalle quali essere guarite.
    La prima donna offerta come modello è Maria, donna del popolo, compagna di viaggio, umile, semplice, in docile ascolto, terra disponibile ad accogliere la Parola.
    Anche noi, guarite dalle nostre sordità spirituali, diventiamo abili all’ascolto di Dio che ci parla nella vita, nella quotidianità delle nostre realtà per evitare il rischio di vivere ai margini, ciò di cui il mondo ci accusa.

    7 luglio 2017

    Continua oggi il nostro percorso biblico con “Le donne che osano” le donne cioè, che hanno il coraggio di rompere gli schemi, che hanno sempre creduto nel Maestro, che non lo hanno mai abbandonato, soprattutto gli sono state vicino ai piedi della croce.
    Oggi è una donna che non ha nome, la cultura di allora l’ha relegata ad essere nessuno, viene chiamata con il nome della sua malattia, emorroissa, ma che osa, lei considerata impura, toccare Gesù. Per la sua fede e il suo coraggio Gesù la guarisce, la riabilita e la chiama figlia.
    Toccare il Signore con fede, raccontare la nostra vita, l’esperienza di Lui che facciamo ogni giorno. In questa donna Gesù vede ciascuna di noi che gli porta le sofferenze dei popoli. Dobbiamo osare, dobbiamo chiedere, dobbiamo “sorprendere e costringere Gesù” a guarirci.
    Ed eccoci alla meditazione delle “Donne fedeli” ai piedi della croce, ai piedi dei crocifissi della storia. Stavano presso la croce con dignità, con forza, con coraggio. Stare vicino ala gente, vicino alla Chiesa, alla nostra comunità, al mondo, per toccare la carne sofferente di Cristo. Farci prossime, coscienti che il dolore esiste, ma può diventare scuola di risurrezione. Noi ai piedi della croce teniamo vivo il legame del mondo con il Crocifisso. La fedeltà è fare spazio, allargare la tenda, aprirsi, uscire sulle strade dell’umanità. Solo così e insieme alla nostra comunità possiamo rinnovare l’entusiasmo missionario per abbracciare con il Cuore di Cristo Crocifisso.
    E finalmente “Donne apostole” alla scuola di Maria di Magdala il mattino di Pasqua. Maria cerca un morto e non lo vede. Gesù la chiama per nome e quell’essere chiamata per nome le fa tutto chiaro.
    “Non mi trattenere” la gioia è così grande che vorrebbe trattenerla per sé.
    “Va’ e annuncia!” Non possiamo né potremmo trattenere la gioia di aver incontrato il Signore.
    Andare al sepolcro significa visitare la nostra vita di peccato, di morte, ma non possiamo fermarci. Se siamo capaci di sentire il nostro nome, saremo capaci di dire “Maestro” e ricevere il mandato “Vai!”
    Sono Francescana Missionaria del S. Cuore per dire al mondo:” Ho visto il Signore!”


     

     

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