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    Ultime NEWS

    Martedì, 19 Aprile 2022 09:51

    «MISSIONARIE DI SPERANZA»

    La Casa di riposo “San Giuseppe” a Le Mans – Francia ha la caratteristica di essere un punto d’incontro per le persone anziane, in cui l’accoglienza e l’ambiente familiare, fanno capire che noi suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore realizziamo il nostro servizio apostolico in spirito di minorità e letizia francescana. 

    La casa ha un bellissimo parco dove la bellezza e il silenzio richiamano al riposo e alla serenità! Sia l’ambiente esterno che interno aiutano a costruire legami significativi tra noi e le persone anziane ed anche tra gli ospiti. Uno degli obiettivi della casa d’accoglienza è proprio ridare fiducia agli anziani offrendo loro la nostra presenza fraterna e di ascolto, affinché possano ritrovare la loro dignità e la gioia di vivere. Inoltre ci impegniamo a stimolarli sul piano fisico, spirituale e fisiologico.

    In mancanza di rapporti umani significativi gli anziani tendono a chiudersi in sé stessi. Hanno bisogno di riconoscimento e di segni di affetto che anche loro manifestano in un modo o nell'altro. Noi diamo loro speranza per continuare a vivere rispettando, i loro sentimenti, le loro usanze, i loro riti, in questo modo noi siamo «portatori di speranza e di gioia» nella loro vita quotidiana. Con il sorriso e la gioia si condivide qualcosa da cui nasce una complicità e si diffonde il buon umore, la gioia, la comprensione reciproca.

    Animando vari laboratori come ad esempio: «guarigione dei traumi», siamo testimoni dell'opera che Dio compie in ciascuno di loro. Condividiamo con le loro famiglie gli avvenimenti più significativi.  Siamo chiamate ad essere “Missionari di speranza” - con Papa Francesco - perché nessun male è infinito, nessuna notte senza fine e nessun odio può prevalere sull'amore».

    Papa Francesco afferma l’importanza degli anziani e dà un esempio per tutti noi: “Sono quei preziosi pezzi di pane che sono rimasti sul tavolo della nostra vita, che possono ancora nutrirci e spandere un gradevole profumo che forse abbiamo perso è il piacevole odore della memoria. I nonni e gli anziani sono il pane che nutre la nostra vita”.


     

    Martedì, 19 Aprile 2022 09:07

    LA BELLEZZA DELLA VITA CONSACRATA

    Nella nostra Arcidiocesi di Bamenda-Camerun, la celebrazione della giornata della vita consacrata, si è svolta in due momenti molto significativi: Nella Arcidiocesi dal 5 al 6 febbraio, con la partecipazione di più di 80 consacrati e consacrate, che sono arrivati a Ndop. La celebrazione è iniziata con un momento di gioco tra i parrocchiani e i religiosi. I Vesperi sono stati celebrati in maniera solenne e dopo la cena la serata culturale che è stata un altro momento molto fraterno e di grande partecipazione creativa.

    Il 6 febbraio la Celebrazione eucaristica è stata preceduta da P. Ignatius Waidim, Vicario responsabile per la vita consacrata e concelebrata dal Parroco della parrocchia dei “Santi Pietro e Paolo” di Ndop insieme ai religiosi (sacerdoti) presenti. La chiesa era piena di fedeli che sono usciti in gran numero per accogliere i religiosi di tutta l'Arcidiocesi.

    La celebrazione eucaristica è stata ben animata dal coro parrocchiale che ci ha aiutato a partecipare attivamente alla liturgia. Nell'omelia, padre Ignazio ci ha incoraggiati, noi religiosi e religiose, a vivere con gioia la nostra scelta di vita e ci ha invitati a rimanere fedeli alla chiamata del Signore tenendo come unica ricchezza e sostegno DIO, artefice di ogni vocazione.

    Inoltre ha ringraziato il popolo di Ndop per la loro calorosa accoglienza e li ha incoraggiati a pregare per le vocazioni religiose al servizio della chiesa. Li ha anche esortati ad aiutare i loro figli a rispondere con generosità alla chiamata di Dio.

    Ringraziamo di cuore le suore della “Santa Unione” che ci hanno accolti e che hanno avuto cura di tutto e di tutti. Per i doni ricevuti rendiamo gloria a Dio!

    A livello del decanato, ognuno si è organizzato per la celebrazione quando e come poteva. Nel decanato di Mankon, la nostra celebrazione si è svolta dal 12 al 13 febbraio a Njimafor (Parrocchia della Pace). Abbiamo iniziato con dei giochi per creare un’atmosfera di gioia, le donne della parrocchia hanno giocato contro le religiose mentre gli uomini hanno giocato contro i religiosi.

    Domenica 13, la celebrazione è proseguita con la Santa Eucaristia che ha aperto la giornata. Tutti i membri dei cori della parrocchia si sono uniti ai religiosi e ai loro giovani in formazione per animare questa celebrazione eucaristica. Nella sua omelia, il celebrante, Rev. P.Ephraim, parroco, (anche il decano del decanato di Mankon) ha sottolineato la bellezza della vita consacrata: una chiamata speciale da Dio e ha invitato i giovani ad accogliere con gioia la chiamata del Signore e abbracciare e custodire questo dono prezioso.  Ha incoraggiato i genitori a sostenere i loro figli per rispondere con fiducia, fedeltà e generosità alla chiamata di Dio.

    Il parroco chiede ai suoi parrocchiani di pregare costantemente per le persone consacrate perché anche loro sono esseri umani con le loro debolezze e il diavolo si aggira intorno per farli cadere.

    La festa è proseguita nella sala parrocchiale con la partecipazione di alcuni parrocchiani. Le persone consacrate hanno mostrato i loro diversi talenti attraverso danze tradizionali e moderne, sfilate e scenette. Anche i “cadetti” di Maria si sono esibiti nel canto corale e nella danza bailey. Dopo pranzo, tutti siamo rientrati nelle nostre comunità.

    Ringraziamo Dio Onnipotente per questa meravigliosa giornata fraterna.


     

    Giovedì, 31 Marzo 2022 10:29

    QUESTO È QUELLO CHE VOGLIO E HO CERCATO...

    Un grande evento, rivestito di gioia, verità, speranza, pace, fede, amore, risplende nella parrocchia “Vergine del Carmelo”, Cusco, Perù, LA CONSACRAZIONE PERPETUA A DIO, di due giovani di questa generosa terra. Incomprensibile agli occhi umani che mancano di fede, la professione perpetua di suor Judith Mercado e di suor Paola Cascamayta, due giovani suore che si donano per sempre a Dio nella chiesa in una congregazione religiosa, le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.

    Essere religiosa, è una questione di amore. Dio sceglie e chiama, attraverso la vita, uomini e donne a consacrarsi a Lui. È la fede vissuta in famiglia, in parrocchia, nella scuola, che permette di scoprire questa chiamata. La vita religiosa suppone una conversione: amare Dio sopra tutte le cose e amarlo nel prossimo. I pilastri di questa vita sono: la preghiera, la vita sacramentale, il servizio, la vita fraterna. In generale, dopo tre anni di formazione, la giovane si consacra a Dio per un anno, evento che rinnova per cinque anni di seguito. Questa consacrazione è possibile, perché Dio dà il dono di viverla in libertà, distacco, gioia. Terminato questo tempo si fa il passo definitivo: la professione perpetua, la consacrazione definitiva a Dio in una famiglia religiosa. È la donazione totale attraverso i voti di obbedienza, povertà, castità, di Suor Maria Judith Mercado Sarmiento dello Spirito Santo e Suor Maria Paola Cascamayta Cabrera di Gesù Buon Pastore.

    Questa celebrazione è stata presieduta da monsignor Richard Daniel Alarcón Urrutia, arcivescovo di Cuzco e concelebrata da monsignor Lizardo Estrada, vescovo ausiliare di Cusco, Padre Fredy Mesa parroco e vari sacerdoti diocesani e agostiniani. La Superiora provinciale, suor Alejandra Vallejos Araya, delegata della Superiora generale, ha accolto i voti di queste sorelle assieme alle religiose presenti.

     La celebrazione festiva è colma di gioia per la presenza delle famiglie delle giovani, dei loro amici e amiche. Per tale grande evento ecclesiale, congregazionale e familiare, si sceglie una data significativa, in questa occasione, il 19 marzo, solennità di san Giuseppe, casto custode della Vergine, patrono delle vocazioni, protettore della santa Chiesa... uno dei santi protettori della Congregazione. Monsignor Richard ha posto l’accento nella sua omelia sulla pratica delle virtù del santo protettore San Giuseppe, al quale ha affidato la cura della vocazione delle suore e di ciascuno dei consacrati.

    Inoltre, Monsignor Richard ha ricordato che san Francesco d'Assisi, ha scoperto la sua vocazione a partire dall’ascolto della Parola di Dio che lo ha portato a vivere il distacco e a dare i suoi beni ai poveri "va e vendi tutto quello che hai e lo distribuisci ai poveri" Questo è quello che io voglio e che ho cercato per essere felice"; e dall’aver ascoltato il crocifisso di san Damiano che gli ha detto "Francesco va’ e ripara la mia casa che è in rovina"  e lui accoglie questa parola e si mette a riparare la Chiesa di San Damiano, poi capisce che il suo lavoro è spirituale.  Francesco scopre il segreto della vita evangelica e lo lascia ai sui seguaci nella sua regola: “La vita e la regola dei fratelli minori è vivere il santo Vangelo in povertà, obbedienza e castità".

    In tal modo, queste sorelle testimoniano davanti alla Chiesa, alla Congregazione e alla comunità parrocchiale l'infinita bellezza della consacrazione nella sequela di Cristo povero e crocifisso, con il dono definitivo e generoso della loro vita a Cristo il Divino Sposo.

    Ogni religioso(a) è consacrato(a) e si consacra per essere felice. La felicità evangelica, deriva dal seguire Gesù, percorrendo la vita con le sue difficoltà e inciampi, ponendo lo sguardo, con speranza sulla fedeltà di Dio, vivendo la gioia, caratteristica propria della famiglia francescana. così come San Giuseppe: non aver paura, non dubitare, confida nella divina provvidenza.

    La superiora provinciale, suor Alejandra Vallejos Araya, ringrazia Dio, i celebranti, le suore, e tutti i presenti e in particolare le famiglie delle suore che, non solo occupano un posto importante, ma la loro missione rimane nel tempo: continuare ad incoraggiare e accompagnare con la preghiera le proprie figlie.  Come segno di gratitudine e presenza di Dio in ogni famiglia delle suore festeggiate, Suor Alessandra consegna la Sacra Scrittura ai genitori di Suor Judit e Suor Paola.

    Poiché questo è un evento congregazionale, tutta la famiglia religiosa si rende presente nel saluto della Superiora generale, Suor Paola Dotto, che, nell'impossibilità di essere presente, invia gli auguri in forma scritta.

    Auguriamo alle sorelle festeggiate di essere segno di speranza e di riflettere la luce di Cristo, come missionarie del Sacro Cuore nello stile di San Francesco.

    CONGRATULAZIONI SORELLE JUDIT E PAOLA
    CHE PER GRAZIA DI DIO LE VOSTRE VITE SIANO UNA BENEDIZIONE!


    icona videohttps://www.facebook.com/arzobispadodelcusco/videos/1026319378295403/


     

    Nel mese di gennaio 2021, la Casa-Famiglia “Laura Léroux” di Frosinone ha ricevuto un piccolo contributo economico, ma di grande valore “umano”, da parte dei fratelli detenuti grazie al loro lavoro-laboratorio artigianale. Sorprese da questo grande e significativo gesto, abbiamo risposto con profonda gratitudine a questi fratelli per la loro attenzione verso i nostri bambini nonostante la loro situazione di detenzione.

    Da questo scambio epistolare, è nata una bellissima comunicazione ed una proposta di collaborazione. La richiesta è stata presentata dalla educatrice-psicologa della Casa Circondariale di Frosinone tramite la direttrice e richiedeva la presenza di una religiosa con impegno di ascolto e di sostegno umano – spirituale per i detenuti in collaborazione e su segnalazione dell’Ispettore della sezione, cooperando anche con la psicologa ed educatrice del reparto.

    Dopo un discernimento iniziale con i superiori su questo nuovo servizio, si è ritenuto importante e fondamentale cogliere questa richiesta come ispirazione del Signore, come una Sua chiamata per essere a servizio degli “ultimi”. E così, il “piccolo contributo economico” dei detenuti ai bambini della Casa-Famiglia è divenuto strumento della Divina Provvidenza, che, come dice il nostro Fondatore, il Venerabile Padre Gregorio “ha diverse ed innumerevoli vie per raggiungere i suoi fini”.

    Mi piace iniziare da questo versetto biblico per condividere la nuova esperienza di servizio che attualmente svolgo presso la Casa Circondariale di Frosinone tutti i martedì per 3 ore, dal mese di marzo 2021.

    “… ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere;
    ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito,
    malato e mi avete visitato, carcerato 
    e siete venuti a trovarmi...”        (Mt 25,31-46)

    È un servizio emotivamente molto forte e molto bello; incontrare le persone – i fratelli detenuti personalmente per instaurare un dialogo umano – spirituale fondato soprattutto sull’ascolto delle loro storie, dei loro drammi, delle loro sofferenze interiori, dei loro pentimenti, del loro desiderio di sentirsi perdonati e amati; donare loro vicinanza, comprensione, condivisione, speranza che c’è un Dio che li ama e che è sempre con loro e non li giudica per quello che è stato commesso, è una gioia ed una ricchezza umana e spirituale immensa. Un valore fondamentale che ho imparato stando a contatto con loro è proprio quello di entrare in relazione con loro senza pregiudizi e giudizi, ma avendo la consapevolezza che davanti a me c’è una persona amata da Dio e non un condannato, una persona che ha fame di speranza e di sentirsi amata, accolta e perdonata da Dio. Questi fratelli aspettano con gioia e ansia il martedì per poter parlare con qualcuno e soprattutto sentirsi accolti e ben voluti per quello che sono realmente e non per il reato commesso.

    Mi rendo conto che incontrarli non è solo donare il mio tempo, la mia presenza, l’amore di Gesù per loro e per me, ma è un dono che ricevo, è un’esperienza dell’amore redentivo del Cuore di Gesù che tocca me prima di tutto e mi aiuta a “guardare” le ferite dell’umanità attraverso quella “ferita” del Suo Costato, dove tutti troviamo Grazia e Amore.

    Sr Federica Imperatore

    La pandemia ha costretto a rinviare anche il capitolo provinciale in India che si sarebbe dovuto celebrare in ottobre 2021. Il tempo propizio, con il permesso di poter viaggiare secondo le disposizioni dello Stato Indiano e Italiano, è stato il mese di marzo; appena ricevuta notizia delle aperture degli Stati il VI Capitolo della Provincia “Holy Family in India” è stato programmato dal 6 al 13 marzo.

    La Superiora generale Sr Paola Dotto, accompagnata delle consigliere Sr Tiziana Tonini e Sr Rose Thomas e da Sr Maddalena Moro e Sr Mini Alex, delegate al capitolo, sono giunte in India tre giorni prima della celebrazione: il giorno 6 marzo 2022 alle ore 15.00  ha avuto inizio l'apertura ufficiale del VI Capitolo Provinciale della Provincia Holy Family India. Tutte le delegate capitolare si sono recate in cappella, insieme a Sr. Paola Dotto, nostra Superiora generale e Presidente del Capitolo, Sr. Tiziana Tonini, Vicaria generale, e Sr. Rose Thomas, Consigliera generale.

    Nella cappella si è tenuta una bella introduzione. Quindi la Superiora generale ha chiamato per nome le delegate capitolari dall'ultima alla prima della lista e ognuna ha ricevuto una lampada ed è poi iniziata la processione di tutte le delegate seguita da suor Rose Thomas che portava l'incenso, Suor Tiziana Tonini con la Bibbia e suor Paola Dotto con il cero Congregazionale tra il canto melodioso del “Vieni Creator”. Quando il corteo ha raggiunto l'aula capitolare, tutte hanno collocato le proprie piccole lampade su un "supporto a forma di albero" appositamente preparato per l'occasione e tutte hanno preso posto nel luogo assegnato dove ognuna ha trovato una piccola candela. La Bibbia e la lampada poste nei luoghi stabiliti indicavano la presenza del Cristo vivente in mezzo a noi. Suor Paola ha inghirlandato la Bibbia in segno di riverenza e amore.

    La preghiera è proseguita con una rappresentazione simbolica dell'acqua e della purificazione. L'acqua è un simbolo di vita, perché nutre tutti gli esseri viventi. È anche un simbolo di nascita in quanto ci ricorda i fluidi che accompagnano il parto. È usata come purificazione simbolica in una varietà di contesti. Su un tavolo è stata posta una brocca d'acqua, che è stata portata da diverse parti dell'India, ovunque la Provincia è in missione. Le superiore delle comunità o una rappresentante di ogni luogo ha fatto una preghiera secondo le situazioni di questo tempo, della provincia, della Chiesa e del mondo intero. Il lavaggio rituale delle mani era nella pratica ebraica tradizionale: lavarsi le mani prendendo una tazza d'acqua in una mano e versandola sull'altra mano. L'unzione rituale della nostra mano è un simbolo del rinnovamento della creazione e una purificazione spirituale in preparazione al lavoro del nostro nuovo capitolo. La preghiera è continuata, tenendoci per mano e cantando la preghiera "Padre Nostro". Tutte hanno alzato le lampade allo stesso livello affidando simbolicamente al Signore tutti gli atti del capitolo nei giorni seguenti. La celebrazione significativa della preghiera ci ha fatto sentire davvero la presenza dello Spirito Divino e ci ha messo nell'atmosfera del Capitolo.

    Il successivo è stato un benvenuto introduttivo da parte della Superiora provinciale, dove ha riferito tutti gli aspetti importanti del Capitolo e ha dato un caloroso benvenuto a ogni delegata a questo momento fraterno. In modo speciale ha accolto la nostra cara Superiora generale suor Paola Dotto, suor Tiziana Tonini e suor Rose Thomas Palamthattel per la loro presenza e incoraggiamento. Poi suor Paola ha aperto ufficialmente il VI Capitolo provinciale della Provincia Sacra Famiglia. Le sue osservazioni sono state molto arricchenti e incoraggianti e allo stesso tempo esprimevano la sua preoccupazione per l'attuale situazione mondiale di guerra e sofferenza. Ha invitato a vivere “questo momento offrendo la nostra vita di donne e consacrate “cuore a cuore” con Gesù e le popolazioni oppresse in ogni parte del mondo.”

    Ha apprezzato e offerto riflessioni sul tema del capitolo: FMSC scelte per essere Donne evangelicamente feconde

    In Gesù la nostra fecondità nasce dalla capacità di amare, soffrire e morire ogni giorno per l’uomo/donna che fa strada con noi nella nostra comunità, nella nostra missione. Per noi FMSC, il Cuore trafitto di Gesù Crocifisso (cap.5° DCG 2017) è il Centro della nostra contemplazione dell’Amore.

    E’ una realtà vera, forte, consapevole: Gesù ha vinto le tenebre del male, e con la sua luce, anche oggi, se glielo permettiamo, illumina i nostri occhi, il nostro volto, il nostro cuore.
    In questa fedeltà riconciliata e rinnovata, possiamo essere feconde nella relazione con il Signore e con i fratelli e sorelle, tanto più preziosi quanto più diversi, perché sono un “dono” meraviglioso del Padre che genera e ci regala la bellezza della diversità del Suo Volto”.

    Con queste ed altre riflessioni Sr Paola ha dichiarato aperto il VI Capitolo della provincia “Holy Family”.
    Le giornate del Capitolo sono poi continuate con gli impegni regolarmente richieste.
    Ogni giornata era accompagnata da un tema specifico, che era oggetto dell’omelia del padre che celebrava la santa messa e i momenti di preghiera nella sala capitolare.

    Il 10 marzo si sono avute le elezioni del nuovo Consiglio, costituito per il nuovo triennio da:

    Sr Mini JosephVarikakuzhiyil                 Superiora Provinciale
    Sr Suni Chaco Mannakulathil                 1 consigliera e vicaria
    Sr Gracy Thuruthipallil                           2 consigliera
    Sr Selinamma Mookenthottathil             3 consigliera
    Sr Nirmala Buradagunta                        4 consigliera

    I lavori capitolari sono continuati con la partecipazione attiva di tutte le capitolari. Sr Paola Dotto ha aiutato nelle varie riflessioni incoraggiando e offrendo spunti di riflessione e verifica. Il clima del capitolo ha manifestato gioia, entusiasmo, desiderio di crescere nelle “vie” che il Signore ci indica strada facendo attente ai segni delle “sue chiamate” e fedeli alla nostra identità.

    Il giorno 13 marzo la Celebrazione Eucaristica di chiusura è stata celebrata il mattino da Padre K. Karunakar OFM cap., superiore provinciale dei frati minori cappuccini.

    Prima della chiusura del capitolo è giunto anche il vescovo Rev. Thelegathoti Joseph Raja Rao per dare un suo messaggio e la benedizione al nuovo Consiglio e a tutte le suore.

    Nel pomeriggio nella sala capitolare la superiora generale Sr Paola Dotto ha dichiarato chiuso il VI Capitolo della Provincia “Holy Family” incoraggiando tutte le suore a continuare il cammino intrapreso:

    Andate in tutto il mondo ...evangelizzate” questo è il nostro Vangelo, questo aspetta da noi la Chiesa, questo aspetta il Signore che provvede a noi e provvede al Suo popolo attraverso di noi. Sacrificarsi per il Suo popolo! Sarà Il Signore, con la Sua Provvidenza, a ricompensare il dono della nostra vita per Lui e per i fratelli”.

    Il Signore e la Sua Provvidenza non faranno mancare nulla, anzi darà il centuplo “purché non precediamo i passi del Signore” come ci dice il nostro Fondatore, il venerabile p. Gregorio.

    Sr Paola ha concluso: “Lo Spirito del Signore sia la vostra guida, la vostra forza in ogni situazione, insieme a Maria nostra Madre e all’umile e coraggioso Giuseppe.

    Ci accompagnino ed intercedano per noi, per questa meravigliosa realtà, i nostri Fondatori, Padre Gregorio Fioravanti e Laura Leroux, insieme alle nostre sorelle che dal Cielo ci guardano e ci proteggono”.


     

    Lunedì, 21 Marzo 2022 16:15

    NOI NON POSSIAMO TACERE…

    Come gli Apostoli e i primi cristiani, anche noi possiamo dire con piena convinzione: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato" (At 4, 20). Così come gli Apostoli videro, udirono e toccarono la potenza salvifica di Gesù (cf. 1 Gv. 1,1-4), anche noi possiamo toccare quotidianamente la carne dolorosa e gloriosa di Cristo.

    Ngbala è una frazione della parrocchia del Sacro Cuore, situata a 85 km da Sembe, nella diocesi di Ouesso, nella Repubblica del Congo. Conta quasi con tremila abitanti, la maggior parte dei quali sono cristiani. Tra i cristiani, il sessanta per cento è cattolico. Questa bella missione è stata chiusa per quindici anni per il numero insufficiente di sacerdoti nella diocesi di Ouesso.

    Tre anni fa, un fervente cattolico è arrivato a Ngbala, il sig. DIANTOUILA Corentin, il Vice-prefetto nominato per questa località. Dopo aver trascorso due anni senza la possibilità di praticare la sua fede cattolica, ha fatto le sue indagini e ha scoperto che c'era una chiesa cattolica coperta da cespugli robusti e da alberi i cui rami avevano accuratamente coperto il tetto della chiesa abbandonata come se volessero proteggerlo da qualsiasi forma di distruzione.

    Il sig. DIANTOUILA mobilitò e pagò un gruppo di persone per ripulire i dintorni della Chiesa.  Sua moglie insieme al gruppo di lavoro ha decorato con cura la casa di Dio per darle la bellezza e l’ordine che merita. Mentre si svolgevano tutti i lavori di ristrutturazione, il sig.re Corentin insistentemente ha fatto appello al parroco della Parrocchia del Sacro Cuore di Sembe per avere un sacerdote che, periodicamente li visitasse. La sua richiesta è stata ascoltata dal Parroco che, ha deciso di fare un sopra luogo. Anche noi, le suore della missione di Sembe, abbiamo deciso di accompagnarlo usando l’ambulanza del nostro ospedale, che è una macchina abbastanza forte per affrontare tale strada. 

    Al nostro arrivo a Ngbala l'11 dicembre 2021 siamo stati accolti calorosamente dal sig. DIANTOUILA Corentin nel suo ufficio. Nelle sue parole di benvenuto ci ha detto: “che il nostro arrivo è come una luce che ha finalmente mostrato la fine d’un tunnel buio, un'era buia. In questo villaggio siamo coperti dalle tenebre, le nostre famiglie soffrono, si dividono e muoiono di disperazione, alcuni sono in balia dei falsi pastori che li sfruttano finanziariamente ecc. Il vostro arrivo ci ha portato speranza”. È stata una sperienza molto forte: di attento ascolto, riflessione e preghiera.

    Dall'ufficio di sig. DIANTOUILA Corentin siamo andati direttamente in chiesa, alcuni cristiani che ci hanno visto, si sono precipitati davanti a noi per accoglierci con gioia, ci hanno manifestando molta gratitudine e la loro speranza di avere ormai la chiesa aperta e almeno un sacerdote che ogni tanto andasse a pregare con loro e li ascoltasse. Erano ansiosi di raccontarci la storia della loro missione e come hanno sofferto quando è stata chiusa. La loro richiesta era un unico augurio: che il nostro arrivo tra loro segnasse un nuovo inizio. Abbiamo lasciato Ngbala portandoli nel cuore e con il desiderio di ritornare la domenica successiva per celebrare la Santa Eucaristia.

    Siamo partiti per Ngbala la domenica mattina con due membri del Coro, due chierichetti e un membro del gruppo dei lettori. A 23 km da Ngbala, abbiamo preso il catechista di questa missione che sapeva del nostro arrivo e ha deciso di aspettarci di fronte a casa sua. In passato, prima che questa missione fosse chiusa, questo catechista percorreva a piedi questi 23 km con entusiasmo per rendere servizio alla chiesa. Quest'uomo era così felice che ha animato la nostra compagnia con canzoni e racconti fino a quando abbiamo raggiunto Ngbala.

    Dopo due ore di strada, siamo arrivati alla missione cattolica di Ngbala e abbiamo incontrato una bella sorpresa. Un coro di cristiani ha riempito la chiesa in attesa della celebrazione Eucaristica che è stata presieduta dal Parroco Padre Giobbe, che ha trascorso la notte a Ngbala per ascoltarli.

    Durante l'omelia, il Sacerdote ha rassicurato i fedeli sull’amore infallibile e incondizionato di Dio per loro e sulla sua presenza permanente nella loro vita, nel loro cuore. Egli disse loro: Dio non vi hai mai dimenticati anche se il sacerdote era assente e li ha esortati a confidare e a pregare sempre Dio. Egli promise loro che per la grazia del nostro Dio fedele, avrebbe fatto un programma per visitarli almeno una volta al mese. Questa dichiarazione e promessa è stata accolta da un applauso gioioso e fragoroso da parte dei fedeli.

    Alla fine della celebrazione il capo del villaggio ha ringraziato a Dio per avere riportato i missionari fra loro con l’intervento del Vice-prefetto sig.  DIANTOUILA Corentin. Ha reso ugualmente un immenso grazie al Parroco e a tutta la delegazione di Sembe. Ha ribadito l'appello alla continuità e alla stabilità delle attività missionarie nella Chiesa del loro villaggio.

    Questa esperienza ci ha portato tanta gioia e desideriamo che questa attività missionaria continui a crescere, affinché il Gesù sia conosciuto da tutti. Il nostro augurio è che il Signore continui a chiamare ed inviare missionari del Vangelo alla sua vigna, affinché anche luoghi come Ngbala abbiano la possibilità di avere una presenza religiosa permanente.


     

    Sei suore dalle diverse congregazioni religiose dell’isola sono state invitate dai padri Francescani, nella Nunziatura a Nicosia, in vista dell’arrivo del Santo Padre Francesco a Cipro, con il suo seguito. Certo che oltre ai preparativi e ai lavori da svolgere, dato che il tempo stringeva, vi era anche l’emozione intensa che prendeva il sopravvento. E anche noi, suor Elsapaola Pudussery e suor Aurora Castardo, dovevamo darci da fare. Pensate, avere il Papa Francesco ospite a casa! Che onore! E non capita tutti i giorni di servire il Papa!

    Il Pontefice è arrivato a Cipro il 2 dicembre 2021 all’aeroporto di Larnaca e con lui tutta la scorta: la polizia, le guardie, tutti i suoi seguaci, collaboratori e responsabili. Sono presenti il Nunzio Apostolico di Gerusalemme Adolfo Tito Yllana, Monsignor George Panamthundil, Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa Patriarca di Gerusalemme, Mons. Selim Sfeir Arcivescovo Maronita di Cipro, il Custode di Terra Santa Francesco Patton. Una bella immagine della Chiesa Madre di Cipro, così importante per la storia della salvezza. Al suo arrivo nella Nunziatura, proprio all’entrata, Papa Francesco scorge il filo spinato della separazione nell’ultima Capitale divisa d’Europa. Un filo spinato che non infrange le relazioni ecumeniche in questa Chiesa che integra popoli, culture e tradizioni diverse. Un filo spinato che non ostacolerà il Pontefice a guardare ai volti dei migranti e dei rifugiati con la sua sensibilità ecclesiale.

    Con immensa gioia abbiamo accolto e salutato Papa Francesco, baciandogli la mano e porgendogli il caloroso benvenuto anche da parte di tutte le sorelle FMSC che ci accompagnano spiritualmente. Davvero ci siamo sentite privilegiate a rappresentare la nostra Provincia, come pure la nostra Famiglia Religiosa! Con tanta semplicità francescana abbiamo vissuto accanto al Papa momenti di comunione, momenti brevi ma intensi e carichi di significato.

    All’interno della Nunziatura, dove abbiamo prestato servizio, abbiamo svolto i lavori più semplici che tutte le mamme svolgono a casa: servire a tavola, curare la stanza del Papa, lavare, stirare, sistemare l’ambiente. E tutto questo l’abbiamo fatto con tanto amore e devozione. Nella stanza di Papa Francesco abbiamo preparato un piccolo tabernacolo con il Santissimo Sacramento. La sua giornata inizia alle ore 04:00 del mattino con due ore di adorazione eucaristica. E noi sapevamo che il Papa era lì, nella sua stanza, davanti a Gesù Eucaristia.

    La sua vita nutrita di adorazione e contemplazione, è stata per noi l’occasione per interrogarci sulla qualità della nostra vita di preghiera, sulla testimonianza evangelica che diamo a chi ci avvicina. Ha ragione il Papa quando dice che “senza adorazione e annuncio siamo cristiani da museo”. Inoltre, la sua semplicità, sobrietà e riservatezza non possono rimanere inosservate. Pensate che io, suor Elsapaola Pudussery, che ero addetta a sistemare la sua stanza, la mattina, mi trovavo di fronte a un letto ben ordinato e già fatto. E tutto era al suo posto. E tutto rifletteva lo stile semplice di una persona ancora più semplice e discreta.

    A casa, in Nunziatura, spesso ci trovavamo in cucina a dare una mano ai due cuochi per il servizio a tavola. Il 3 dicembre 2021, terminata la Preghiera Ecumenica con i migranti, al suo rientro, Papa Francesco è entrato in cucina con il suo solito saluto immediato: Buona sera, come state? Come va il lavoro? Ma questi due ragazzi (i cuochi) sono bravi? E non solo... siamo rimasti stupiti e senza parole quando, con tanta semplicità, ha chiesto un pezzo di pane perché aveva un po’ di fame. Solo un pezzo di pane. Proprio come uno di casa!

    Abbiamo lavorato tanto, ma siamo state felicissime di aver potuto prestare il nostro servizio e contributo perché il Papa si sentisse a casa. E con lui tutte le persone che lo accompagnavano. Non sono mancate le sue risate e le battute, specialmente quando ci vedeva un po’ titubanti nell’avvicinarlo per scattare una foto. Il clima in Nunziatura era molto sereno e tranquillo e questo grazie alla familiarità e cordialità che Papa Francesco sa creare dovunque si trova. Perché questo è il suo stile di vita!

    Il 4 dicembre 2021 prima della sua partenza dalla Nunziatura, alle ore 06:00 del mattino, il Papa ha celebrato la Santa Messa nella Chiesa di Santa Croce. Una Messa privata alla quale abbiamo potuto partecipare anche noi suore. Anche questo ultimo momento, intorno all’Altare, l’abbiamo vissuto in preghiera, spezzando il Pane della Vita. Abbiamo offerto tutta la nostra riconoscenza e gratitudine per i giorni vissuti accanto al Papa. I saluti finali prima del congedo, il suo sorriso, lo sguardo, la sua presenza, le ultime parole e quel filo spinato della separazione. Ma Francesco ci incoraggia: avanti sempre e con coraggio! Il Signore ci precede!

    Così il nostro servizio è diventato un incontro, una storia. Abbiamo sperimentato personalmente lo stile semplice e sinodale che caratterizza la vita del Papa, la vita di ogni giorno, la vita insieme alle persone più ordinarie. La sua sobrietà di vita è quella che vediamo anche in pubblico. La parola d’ordine è una sola: l’amore!

    Desideriamo ringraziare il Signore e la nostra Superiora Provinciale Suor Antonia Piripitsi per averci scelte per questo servizio e per tutte le meraviglie che abbiamo vissuto accanto al Papa. Per noi è diventata un’occasione ‘dono’, che a nostra volta vogliamo condividere e restituire ai fratelli e alle sorelle.

    Con affetto fraterno:
    suor Elsapaola Pudussery e suor Aurora Castardo


     

    I giovani, alcuni giovani, sono il tema di oggi: i giovani che restano fedeli a Gesù, unico Signore, e fedeli alla sua Chiesa, che sono segni della cultura della vita presente in America Latina, in Bolivia, a Santa Cruz de la Sierra.

    Giovani che con la loro testimonianza di vita gridano: "BATTE, CUORE… NON TUTTO LA TERRA L’HA INGHIOTTITO", ricordando il grande vate spagnolo, dimenticato, Antonio Machado. GIOVANI CHE GRIDANO ANCORA: IL CUORE BATTE LA CULTURA DELLA VITA È PIÙ FORTE.

    La vita giovanile, presente in questa porzione della Chiesa, si inquadra nella PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE ARCIDIOCESANA, l’ente che abbraccia tutta l'Arcidiocesi di Santa Cruz, guidata da un gruppo formato dal vescovo ausiliare, Monsignor Stanisław Dowlaszewicz Billman, Ordine Frati Minori Conventuali, polacco, Suor Gladys Chávez Pillancari, assistente religiosa appartenente alla Congregazione delle Francescane Missionarie del Sacro Cuore, cilena, entrambi con tanti anni di presenza a Santa Cruz, e i coordinatori delle vicarie che costituiscono l'Arcidiocesi. Le riunioni periodiche del gruppo, permettono di conoscere, pianificare e accompagnare il cammino della pastorale giovanile a livello arcidiocesano. I coordinatori sono circa 30 persone, figure eloquenti, della presenza dei giovani nella Chiesa. Questi sono responsabili di animare e sostenere la vita di fede dei gruppi giovanili delle diverse parrocchie, guidati da una coordinatrice arcidiocesana che lavora insieme alla squadra. Monsignor Stanislao, accompagna anche a livello nazionale la pastorale giovanile vocazionale. Tutto il lavoro è organizzato e si arricchisce di incontri nazionali, arcidiocesani e giurisdizionali dell'arcidiocesi di Santa Cruz.

    La maggior parte dei giovani che fanno parte di questo grande movimento sono studenti universitari o giovani che lavorano, giovani che affrontano responsabilità, con costanza e impegno. Il dinamismo e la creatività sono la loro identità. Sono sempre aggiornati su tuttoi gli avvenimenti della Chiesa di Santa Cruz; sono impegnati, cercano sempre il Signore nella preghiera che alimenta e illumina la vita e si proietta nell'incontro fraterno, nel servizio generoso, nello scambio. Così si fa strada, camminando per le strade a volte polverose del dipartimento di Santa Cruz.

    Uno dei principali eventi che lascia tracce profonde tra i giovani, è la cosiddetta “Pasqua giovanile”. Si svolge ogni anno, il 1º maggio, che è giorno festivo, permettendo così a tutti di essere presenti. Partecipano circa 3000-4000 giovani insieme ai consiglieri sacerdoti e religiose, coordinatori, e il Vescovo. Poiché si tratta di incontri di massa, in questi due ultimi anni sono stati sospesi a causa della pandemia.

    Questa attiva pastorale giovanile vocazionale effettua la sua missione anche attraverso vari programmi ecclesiali, che includono preghiera e vita sacramentale, organizzazione per la visita del papa, congressi missionari, assemblee arcidiocesane, incontri nazionali, azioni solidali, pianificate da loro o dagli adulti laici. Nelle diverse organizzazioni i giovani offrono sempre sostegno a qualsiasi attività che sia nell'interesse della comunità.

    Un grande segno di vita è la preparazione alla Giornata Mondiale dei Giovani GMG, insieme a Monsignor Stanislao, che coinvolge un gran numero di loro, trasformandosi in scuola di grandi valori umani e cristiani, attraverso incontri di formazione ogni 15 giorni, approfondendo documenti della Chiesa, soprattutto quelli di Papa Francesco, che oggi come ieri interpella i giovani: … Perciò oggi, ancora una volta, Dio dice a ciascuno di voi: "Alzati!". Spero di cuore che questo messaggio ci aiuti a prepararci ai tempi nuovi, a una nuova pagina nella storia dell'umanità. “Ma, cari giovani, non è possibile ricominciare senza di voi. Per rialzarsi, il mondo ha bisogno della forza, dell'entusiasmo e della passione che avete voi. In questo senso, vorrei che meditassimo insieme il brano degli Atti degli Apostoli in cui Gesù dice a Paolo: "Alzati! Ti faccio testimone delle cose che hai visto" (cf. At 26,16) (Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXXVI Giornata Mondiale della Gioventù.

    La pianificazione annuale della pastorale giovanile vocazionale arcidiocesana, inizia con due ricorrenze: un ritiro rivolto ai coordinatori delle vicarie, per riflettere sul tema della sinodalità; un incontro nazionale dove incontreranno il nuovo assessore nazionale, monsignor Nicolas Renán Aguilera, vescovo della diocesi di Potosí.

    Tutto questo movimento giovanile, è presenza luminosa della cultura della vita che irradia speranza, vita nuova che scorre nelle vene non solo con l'energia degli anni della gioventù, ma che sgorga dalla sorgente inesauribile dell'amore misericordioso di Dio, realizzato nel suo Figlio Gesù Cristo, VIA, VERITÀ E VITA, proclamato e celebrato dalla chiesa che cammina a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia.


     

    Lunedì, 28 Febbraio 2022 17:54

    VARCATE LE SUE PORTE CON INNI DI GRAZIE

    Dal villaggio Musthakhanpetta, Machilipatnam - India

    La nostra comunità di Büyükada in questi ultimi mesi ha avuto la gioia di condividere insieme ai frati OFM della fraternità di Istanbul la visita del Ministro generale, p. Massimo Fusarelli.

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