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    Lunedì, 13 Settembre 2021 07:08

    CAMMINIAMO INSIEME CON GIOIA

    Come si celebra oggi, in un Paese del Sud America, il GIORNO DELLA VITA CONSACRATA?

    L'invito è a conoscere una forma particolare di celebrazione dei paesi latinoamericani e ad aprirsi ad un'altra cultura, portatrice di ricchezza, nella quale si trovano anche i semi del Verbo.

    Come è tradizione nella Chiesa in Cile, nella Solennità dell'ASSUNZIONE DELLA VERGINE MARIA, lunedì 15 agosto, si celebra la Giornata della Vita Consacrata, destinata a sottolineare l'opera apostolica, missionaria, pastorale e sociale che svolgono i religiosi e le religiose in tutto il Paese.

    Senza dubbio, di fronte alla cultura d’oggi e alla forma di vita, segnata dall'individualismo, dalla solitudine, dall'indifferenza religiosa e dal valore esacerbato dell'attività produttiva, che un gruppo di consacrati nella Chiesa, per amare Dio sopra tutte le cose e il prossimo come se stesso, dedichi un giorno per riunirsi e celebrare insieme la gioia di amare e servire, è una chiara testimonianza della presenza di Dio in mezzo alla sua Chiesa.

    Con grande gioia, la CONFERENZA DEI RELIGIOSI DELLA VI° REGIONE, la così chiamata, CONFERRE Zonale, della città di Rancagua, Cile, convoca tutti i consacrati, uomini e donne, per celebrare insieme il giorno della Vita Consacrata. Riunirsi e celebrare, in questa grande crisi sociale e sanitaria che si vive, è una buona opportunità per ritrovarsi e nutrirsi: alimentare la vita con il Signore e con la condivisione fraterna delle esperienze vissute.

    E la vita religiosa cos'è?

    "La Vita Consacrata, profondamente radicata negli esempi di Cristo, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo del suo Spirito... Lungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questo cammino di speciale sequela di Cristo per dedicarsi a Lui con cuore indiviso" (cfr. VC.1)

    Nella sequela di Cristo, Maria, Vergine e Madre, si fa compagna del cammino, modello di vita di consacrazione e di dedizione. È Lei che indica il modo di essere nel mondo; Lei è, la prima discepola di Gesù, il paradigma del credente che, con le sue parole e azioni, loda Dio perché con gli umili e i piccoli "Dio fa grandi cose".

    Per onorarla, nella festa dell'Assunzione, il gruppo dei religiosi, si riunisce nella casa e parrocchia di Nostra Signora dell'Assunzione, della Congregazione dei Religiosi della Madre di Dio, in un paese chiamato Quinta di Tilcoco, della VI° Regione.

    Dopo tanto tempo di chiusura, a causa della pandemia del covid 19, essere incoraggiati a uscire dal confinamento, a lasciare la città, significa iniziare a godere dell’ambiente naturale. Siamo stati ricevuti dalla regione di Quinta de Tilcoco, che è situata nella parte centrale del bacino di Rancagua, circondata da colline, montagne e isole della zona.

    In segno di accoglienza, gioia, stima, sostegno, ci attende il pastore della diocesi, Monsignor Guillermo Vera Soto, recentemente nominato Vescovo, che prende possesso della Diocesi di Rancagua alla fine del mese di luglio 2021. Sarà un “pastore con l’odore delle pecore” come ha detto Papa Francesco. Questo è lo stile pastorale di ogni Vescovo.

    Poiché il centro della vita religiosa è Cristo, dopo l’accoglienza e la condivisione della gioia dell'incontro fraterno e di un dolce break, ci attende la Parrocchia per un momento di preghiera comunitaria con la recita del Santo Rosario e l'opportunità di ricevere il Sacramento della Riconciliazione. Momento centrale di questo incontro è l'Eucaristia presieduta da Mons. Guillermo e concelebrata da alcuni sacerdoti religiosi. La bontà del Signore riversa la sua grazia su di noi dandoci l’opportunità di rinnovare la nostra consacrazione nella gioia e nell’offerta.

    Nell'omelia, Mons. Guglielmo sottolinea l'atteggiamento di fede e di speranza di Maria, che risaltano nel Vangelo del giorno (cfr. Lc. 1,39 - 56) invitandoci a "credere in Dio e credere a Dio".

    Le suore di Santa Marta, presenti anche nel paese di Quinta de Tilcoco, mettono a disposizione gli ambienti del Collegio Sacro Cuore per condividere un pranzo condito da grande affetto e gioia. È l’occasione perché ogni comunità religiosa presenti, al nuovo pastore, il carisma della sua Congregazione e la sua presenza nella Diocesi.

    Come SEGNO, le suore di Santa Marta, offrono ad ogni religiosa e religioso una piantina come augurio di fecondità, accompagnata dal messaggio:

    "La Chiesa attende il contributo della Vita Consacrata, per la sua specifica vocazione alla vita di comunione nell'amore"(cfr. VC, 51).

    “Alle persone consacrate si chiede di essere davvero esperte di comunione e di praticarne la spiritualità, come «testimoni e artefici di quel “progetto di comunione” che sta al vertice della storia dell'uomo secondo Dio” (VC, 46).

    Di fronte alla scarsità di vocazioni religiose nel mondo odierno, avere l’opportunità di vedere, ascoltare, parlare con un gruppo numeroso di religiosi, fa germogliare la speranza, permette di ascoltare la voce divina che continua a dire "… Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt. 28, 20) e "dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt. 18,20).

    Ecco perché, leggendo ed esaminando queste frasi, si traccia un'alba di luce, di attesa, di speranza, perché il Signore chiama sempre.

    Possa Egli fissare il Suo sguardo di amore anche su di te, giovane d’oggi, e t’invita a seguirlo, perché solo in Lui troverai la Via, la Verità e la Vita.


     

    Provincia “Santa Elisabetta” - XVI Capitolo Provinciale 2021

    Nei giorni 5 - 11 agosto 2021, in Casa Provinciale a Limassol - Cipro, abbiamo contemplato le meraviglie del Signore celebrando il XVI Capitolo Provinciale, con il Tema: 150 anni di servizio missionario nel Medio Oriente! Arricchite dalle esperienze del passato, viviamo il presente con fiducia e affrontiamo con coraggio le sfide del futuro.

    Le sorelle capitolari, pervenute a Cipro dalle diverse nostre comunità e missioni, hanno vissuto l’incontro capitolare come rinnovata proposta per la vita spirituale e apostolica dell’intera Provincia. Nella ricerca contemplativa di Dio e nelle risposte concrete dei desideri più profondi che scandiscono i nostri giorni, siamo state accompagnate dalla presenza gradita della Superiora Generale suor Paola Dotto e suor Augusta Visentin, segretaria generale.

    Suor Paola e suor Augusta ci hanno sostenute, incoraggiandoci a gettare i semi di fraternità, di apertura e di accoglienza in questa amata terra del Medio Oriente: terra di santi e memoria significativa che incoraggia il nostro presente nella fede e nella speranza, proiettandoci verso il giubileo di 150 anni di servizio missionario, con uno stile di vita creativo e coraggioso.

    L’esperienza dominante è stata quella degli esercizi spirituali, in preparazione al Capitolo Provinciale, guidati da padre Jerzy Kraj ofm, vicario patriarcale per i cattolici latini a Cipro. Sin dall’inizio il relatore ci ha invitate a metterci in relazione con Dio lasciandoci interrogare dalla Sua Presenza, e ad attingere dalla figura di san Giuseppe per scoprire la Provvidenza di Dio nel nostro quotidiano, seguendo alcune linee guida:

    • rivestirci di forza e di coraggio in questo tempo forte del Capitolo Provinciale;
    • fare un passo avanti nell’accoglienza della volontà di Dio;
    • vivere l’esperienza della fame e sete di Dio e della Sua Parola;
    • fare spazio, dentro di noi, oggi, alla grazia di Dio;
    • imparare da san Giuseppe ad essere uomini e donne che basano la loro vita sulla fede in Dio.

    Le riflessioni si sono snodate intorno alla figura di san Giuseppe, padre e custode della casa di Nazaret, ponendo l’attenzione sulla sua fede ed accoglienza, quale modello ricco di sapienza spirituale e di pedagogia personale e comunitaria. Dio si affida a noi nella sorella, nei poveri, nei bisognosi e la nostra risposta a questo gesto d’amore deve esprimersi nel totale affidamento a Lui, nella consegna incondizionata, come Giuseppe.

    La vita spirituale che Giuseppe ci mostra non è una via che spiega, ma una via che accoglie. Solo a partire da questa accoglienza, da questa riconciliazione, si può anche intuire una storia più grande, un significato più profondo (...) Giuseppe non è un uomo rassegnato passivamente. Il suo è un coraggioso e forte protagonismo. L’accoglienza è un modo attraverso cui si manifesta nella nostra vita il dono della fortezza che ci viene dallo Spirito Santo. Solo il Signore può darci la forza di accogliere la vita così com’è, di fare spazio anche a quella parte contradditoria, inaspettata, deludente dell’esistenza. (Patris corde, 4)

    Papa Francesco dice che Giuseppe “sa trasformare un problema in un’opportunità anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza”. (Patris corde n.5). Questa bellissima sottolineatura su san Giuseppe ci sprona a trasformare il nostro stile di vita in ascolto obbediente alla Parola, nella concretezza e nel silenzio, a partire dalla Persona di Gesù.

    Sempre Papa Francesco ci suggerisce e raccomanda di invocare san Giuseppe come padre e di imparare da lui la paternità spirituale.

    Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti. (Patris corde n. 7)

    Giuseppe, contemplativo, docile, umile, silenzioso, padre e custode della casa di Nazaret, per noi, oggi, diventa l’immagine immediata per narrare la vita consacrata in modo semplice e profetico, arricchite nelle nostre fraternità dalla diversità di nazioni e culture.

    Alla conclusione degli esercizi spirituali padre Jerzy ci ha esortato ad accogliere con meraviglia ciò che è quotidiano, convertire l’ordinario in straordinario, a lasciarci toccare dalla grazia di Dio e dalle sorelle, per vivere relazioni d’amore e per generare un futuro insieme. Questo è il miracolo da chiedere per le nostre fraternità.

    Un fecondo cammino da percorrere ci è stato tracciato dalla Superiora Generale suor Paola Dotto, la quale ci ha incoraggiate nell’impegno a costruire ponti e relazioni positive tra i due mondi: occidentale e orientale, con stile semplice, nella ricchezza della sinodalità e nell’accoglienza della grandezza di Dio nella ferialità.

    Suor Paola ha sottolineato con soddisfazione il privilegio che abbiamo nella nostra Provincia: essere presenza e testimonianza viva nella Chiesa, portatrici della gioia del Vangelo nella diversità di volti, di culture, etnie, e religioni, incontrando fratelli in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla tratta, dalla paura, dalla violenza. Ci ha sollecitate a far proprio l’obbiettivo che la Chiesa, quale Madre premurosa, ci propone: aver cura dei valori spirituali, della formazione in tutte le età, della profezia della vita consacrata, inserita in una società che ha il culto del benessere, dell’edonismo, dell’individualismo.

    In questi giorni, vissuti in comunione, abbiamo evidenziato la storia sacra della nostra Provincia e le risorse personali, comunitarie e pastorali attuali nella ricerca dell’unico Bene. Perciò, riteniamo importante per noi l’impegno comune nel mondo variegato in cui ci troviamo a vivere, affrontando, senza spaventarci la situazione attuale. Suor Paola ha dato rilievo alla qualità di vita e ha ribadito che questa realtà deve provocare in noi la maggiore consapevolezza che abbiamo una vita in Gesù da testimoniare, abbiamo un tempo da dedicare all’ascolto, all’accoglienza dell’altro, facendoci strumenti e collaborando con passione all’azione dello Spirito nelle persone che incontriamo, nella ricerca serena della volontà del Padre.

    Durante i lavori in assemblea ci siamo lasciate interrogare da alcune domande:

    • Alla vigilia dei 150 anni di presenza e di servizio, qual è la nostra risposta oggi alla missione che Cristo stesso ci affida?
    • Alla luce della Parola di Dio, quale cammino di rinnovamento siamo chiamate a percorrere, individuando le necessità della Chiesa e del mondo?
    • Siamo capaci di capire i segni dei tempi sull’esempio dei nostri Fondatori e delle prime sorelle?
    • Siamo missione? Siamo fraternità che testimonia e attrae?

    La presenza delle sorelle missionarie e la condivisione della bellezza delle missioni di Cipro, Libano e Bulgaria è stata un altro momento costruttivo per tutte noi, perché ci ha fatto percepire il nostro cuore missionario che va dove c’è bisogno di amore e di tenerezza, e di conseguenza abbraccia i poveri, gli ultimi, i profughi e gli emarginati. Le fraternità e le sorelle missionarie, nelle varie forme, custodiscono e annunciano con coraggio il Vangelo, attingendo nella preghiera zelo e compassione per l’umanità (cfr. Cos. 4).

    In questa cornice di internazionalità e di interculturalità, proprio come alle origini della nostra Famiglia Religiosa, e nel clima fraterno di esperienze e di desideri grandi, sostenute dalla preghiera delle sorelle anziane e malate, con fiducia ci siamo lasciate guidare dallo Spirito Santo per l’elezione della Superiora Provinciale suor Antonia Piripitsi e suo Consiglio.

    Nel suo discorso di chiusura del XVI Capitolo Provinciale 2021 la Superiora Generale suor Paola Dotto ha condiviso alcuni pensieri, quasi un programma di vita, che ci aiuta a rinnovare il nostro stile di vita e traccia il cammino per il futuro non solo della nostra vita consacrata ma dell’intera umanità:

    • sentirci provocate dalla ricchezza del patrimonio congregazionale, spirituale ed umano, che traspare dalla nostra Storia, e che ci incoraggia ad affondare sempre più le radici nel Signore e nella testimonianza di vita delle numerose sorelle che ci hanno precedute;
    • vivere con entusiasmo il 150° della missione, nel segno della restituzione a Dio, con gratitudine, di tutto il Bene da Lui compiuto in tante sorelle coraggiose con la forza dello Spirito, animate da amore misericordioso verso tutti, indistintamente, e in particolare, vicine ai poveri ed ai deboli;
    • con docilità e apertura di mente e di cuore, collaborare, in sinodalità, per la costruzione di una fraternità universale, in dialogo con le religioni presenti nella missione;
    • con la vita vissuta, indicare Gesù e il Vangelo alle persone che fanno strada con noi, e proseguire convinte e in comunione con la Chiesa;
    • prendere a cuore il presente e il futuro della Vita Consacrata come FMSC in questa Terra di missione, con creatività evangelica e spirito di famiglia, guardando a Santa Elisabetta, alle sorelle che ci hanno precedute e ai nostri Fondatori.

    Nella festa di Santa Chiara, “pianticella di Francesco”, abbiamo concluso il XVI Capitolo Provinciale 2021 con sentimenti di riconoscenza per la grandezza di Dio in mezzo a noi.

    A suor Paola Dotto Superiora Generale e a suor Augusta Visentin esprimiamo la nostra gratitudine fraterna per averci accompagnate nella condivisone serena e nelle proposte coraggiose.

    Certe della Sua presenza, vogliamo continuare il cammino insieme, nel segno della restituzione umile e fiduciosa per tutto il bene ricevuto, con passione, con fede forte, con amore ardente e zelo apostolico!

    A Te la lode e la gloria nei secoli dei secoli. Amen!


     

    XVII Capitolo Provinciale della Provincia “Maria Immacolata”

    Giovedì, 02 Settembre 2021 13:42

    "... L’AVETE FATTO A ME"

    Il nostro Fondatore Fr. Gregorio Fioravanti OFM, ci diceva: "Meravigliosi sono i tratti della Provvidenza alla quale nessuno ha diritto di chiedere perché questo, in questo modo e non altrimenti" (cf. F.1, p. 16) e certamente nelle mani del Padre tutto ha senso e acquista rilievo.

    "Rendete grazie al Signore perché Egli è buono, perché il suo amore fedele dura per sempre" (Sal. 118,1).


    Oggi 11 agosto 2021, in cui la Famiglia Francescana celebra la festa di S. Chiara d’Assisi, la nostra famiglia Religiosa delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, ci rallegriamo e rendiamo grazie al Signore per le nostre novizie Albina Kispotta e Punam Tirkey che vestite di bianco, con le lampade accese sono pronte per consacrarsi a Dio emettendo la prima professione religiosa nelle mani di Sr. Mini Joseph, Superiora provinciale, nella cappella del noviziato a Carmelnagar.

    La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta da Sua Eccellenza, Mons. Joseph Raja Rao Thelagathoti, S.M.M. Vescovo della Diocesi di Vijayawada. Nella sua omelia ha spiegato che la chiamata alla vita religiosa è iniziativa di Dio e non nostra. E che il nostro fine ultimo è di essere conformi al Signore, Lui è il modello a seguire! Ha esortato dicendo: “dovete diventare come Cristo”.

    Inoltre ha enfatizzato la testimonianza di vita: atteggiamento interiore è importante e non quello che si mostra agli altri, ma di essere modelli umili per i fratelli e sorelle sull’esempio di S. Francesco che è diventato un l'altro Cristo e di S. Chiara che è stata uno specchio di Francesco.

    Coloro che seguono Cristo otterranno ciò che rinunciano al Signore e perdono ciò che invece conservano per se stessi.

    La generosità scaturisce da un cuore abbondante. Una persona consacrata dona generosamente senza alcun "ma", tutto ciò che dà al Signore, si trasformerà nel centuplo, un giorno. Dobbiamo essere generosi e riconoscenti. Pietro ha seguito Gesù, non ha detto "ma"; ha chiesto a Gesù, “e noi che abbiamo lasciato…?”. Ha ricevuto cento volte tanto, e noi? Sentiamo di aver ricevuto il centuplo da Gesù nella nostra vita quotidiana?

    Oggi la gente ci guarda come persone spirituali, pacifiche, allora, qual è il nostro ruolo? È un ruolo profetico; dobbiamo parlare di Dio, essere in connessione con Dio e condividere poi al popolo; dobbiamo essere una testimonianza leggibile per loro; nella nostra vita si deve vedere chiaramente che siamo discepoli di Gesù.

    Infine le ha esortate a vivere il voto di obbedienza, ad ascoltare e discernere la volontà di Dio e ha spiegato che l’obbedienza non è solo qualcosa da chiedere permesso. L'ascolto ci dà la percezione delle cose e ne abbiamo bisogno. L'obbedienza si assume con responsabilità e si serve il Signore con tutto il cuore. Vivete solo per Dio! La semplicità di vita è povertà e non accumulare le cose. Ha sottolineato l'importanza della vita in comunità e quando il loro amore sarà purificato, potranno vivere una vita nella pace, con amore in comunità e la comunità le aiuterà, le sosterrà, le formerà, e insegnerà loro a vivere nella santità.

    Le neo-professe alla fine della celebrazione hanno espresso la loro gratitudine a tutti i presenti e soprattutto al Signore che le ha chiamate e che sarà con loro tutti i giorni.

    Sr. Selinamma Sebastian


    Giovedì, 19 Agosto 2021 21:47

    «VIENI E SEGUIMI»

    Noi, suore della fraternità “Sant’Antonio” (Le Mans - Francia) desideriamo condividere la grande gioia vissuta durante la celebrazione della Prima Messa, nella nostra cappella, di Gael Catalano, ordinato sacerdote il 27 giugno nella cattedrale di San Giuliano.

    Giovedì, 19 Agosto 2021 21:38

    PER UNA VITA FECONDA IN DIO!

    Dal 24 al 25 luglio 2021, Suor Beltha Mange Ngwashi, Superiora Vice Provinciale e il suo Consiglio (Vice Provincia “Santi Martiri dell'Uganda-Africa) hanno organizzato nella sede della Provincia a Nkoabang, una sessione di due giorni sulla Gestione delle RisorseUmane e Leadership. Questa sessione riguardava unicamente le Sorelle maggiori e le suore responsabile delle nostre opere.

    Giovedì, 19 Agosto 2021 21:00

    APERTI ALLA VOCE DELLO SPIRITO!

    Il giorno 13 luglio 2021, Il Capitolo generale dei Frati Minori ha eletto Fr Massimo Fusarelli, Ministro Generale OFM per il sessennio 2021-2027, 121° successore di San Francesco.

    Martedì, 03 Agosto 2021 17:13

    UNA SOSTA NELLO SPIRITO SANTO

    La pandemia del covid 19, ha portato la Chiesa Cattolica ad evangelizzare e a continuare la sua missione pastorale, attraverso l’uso delle tecnologie digitali.

    Il popolo filippino celebra 500 anni di evangelizzazione. Le celebrazioni in presenza sono state rinviate alla Pasqua dell’Anno 2022 a causa della pandemia.

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