Dal 24 al 25 luglio 2021, Suor Beltha Mange Ngwashi, Superiora Vice Provinciale e il suo Consiglio (Vice Provincia “Santi Martiri dell'Uganda-Africa) hanno organizzato nella sede della Provincia a Nkoabang, una sessione di due giorni sulla Gestione delle RisorseUmane e Leadership. Questa sessione riguardava unicamente le Sorelle maggiori e le suore responsabile delle nostre opere.
Il giorno 13 luglio 2021, Il Capitolo generale dei Frati Minori ha eletto Fr Massimo Fusarelli, Ministro Generale OFM per il sessennio 2021-2027, 121° successore di San Francesco.
La pandemia del covid 19, ha portato la Chiesa Cattolica ad evangelizzare e a continuare la sua missione pastorale, attraverso l’uso delle tecnologie digitali.
Il popolo filippino celebra 500 anni di evangelizzazione. Le celebrazioni in presenza sono state rinviate alla Pasqua dell’Anno 2022 a causa della pandemia.
La Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore (FMSC), fin dal suo inizio e fedele al carisma fondazionale, centra il suo apostolato dell'annuncio evangelico sulle quattro dimensioni della missione (Cfr. Cost. 56) privilegiando il servizio ai più poveri e vulnerabili della nostra società; servendo e riconoscendo in essi il volto amato del Figlio di Dio fatto uomo, che donò la sua vita sulla croce e risuscitò per darci vita nuova.
Ogni Suora Francescana Missionaria del Sacro Cuore trova la sua pienezza nel mandato evangelico: "far conoscere e amare il Figlio di Dio ad ogni persona e far partecipare alla grazia divina godendo della condizione di essere figlio(a) dell'Altissimo" (Cfr. Mt.28, 19-20). La suora FMSC, ovunque si trovi, è missionaria ed è disponibile al servizio della Chiesa; con la sua vita va lasciando tracce di gesti d'amore che scaturiscono dall'esempio del cuore trafitto di Gesù sulla Croce (Cfr. Cost. 4).
Molte sono state le nostre sorelle che hanno lasciato la loro patria natale per andare dove l'obbedienza le chiamava a costruire "il Regno di Dio" tra i prediletti del Padre. Oggi vogliamo condividere l’esperienza missionaria della nostra sorella Victorina Colla e insieme a lei anche ricordiamo e ringraziamo tante altre sorelle che ci hanno lasciato in eredità la vita vissuta nella pienezza dei valori del nostro carisma.
Condividiamo alcune tratti della biografia scritta dalla Comunità Educativa "Felmer Niklitschek" Puerto Varas - Cile, dove è sottolineato un aspetto dell'esperienza del nostro carisma: "EDUCARE ATTRAVERSO I VALORI FRANCESCANI, come l'amore, la semplicità, la gioia, l'umiltà che Sr Victorina ha condiviso nel suo impegno nella scuola, tra le famiglie, studenti, collaboratori...
La dura prova del vorace incendio del 06/06/1985 nella Scuola "Felmer Niklitschek" ha rafforzato Sr Victorina ulteriormente per lavorare alla ricostruzione dello stabilimento, coinvolgendo laici, benefattori, istituzioni nazionali e straniere, favorendo il lavoro collaborativo come espressione di unità, dove sono stati dimostrati i suoi valori: la fede, l'amore, l'umiltà, la virtù della fortezza, la resilienza, la tenacia, valori e virtù che ha sempre coltivato in ciascuno dei membri della nostra comunità educativa. Essa si è sempre concentrata sulla missione di formare ed educare trasmettendo una cultura nella fede, nella disciplina, nella rigorosità, nel lavoro, nell'organizzazione e nel buon uso delle risorse fino a raggiungere gradualmente la prestigiosa istituzione che abbiamo oggi.
Sr Victorina ha continuato la sua missione nel corso di questi anni, guidando i processi di modernizzazione dell'istruzione nella scuola Felmer Niklitschek in linea con le richieste del Ministero dell'Istruzione e le esigenze della società in continua evoluzione. Cioè:
Nel 2016, attraverso il Consiglio Comunale riceve un riconoscimento dall'Illustre Municipalità di Puerto Varas dichiarandola Figlia Illustre, cerimonia che si è svolta nella palestra della scuola in un consiglio allargato, alla presenza dei suoi studenti, genitori ed ex alunni.
Alla fine dello stesso anno la suora ha dovuto affrontare un'altra grande prova, la sua salute è stata compromessa a causa di una grave malattia, ma nonostante le complicazioni e il suo delicato trattamento ha continuato a lavorare con impegno e dedizione, fino al 23 giugno di quest'anno, giorno prima di lasciare questa terra per essere accolta dal Padre Celeste.
Dal 2002-2020 la scuola è stata riconosciuta con apprezzamento lodevole mediante la "Legge di Sovvenzione Scolastica Preferenziale", per il "riconoscimento dell'eccellenza accademica" dal Sistema Nazionale di Valutazione delle Prestazioni.
L'Università San Sebastián, Puerto Montt, sede della Patagonia, nel 2017, conferisce a Sr Victorina il "Premio Aurora" per il suo infaticabile lavoro educativo e missionario, il suo carisma di missionaria francescana che riuscì a trasformare la vita di bambini/e giovani che hanno riempito le aule della scuola Felmer Niklitsheck.
Quest'anno, sotto la sua direzione, la sua gestione integrata di generare e fare squadra di lavoro, ha offerto agli insegnanti e ai loro studenti una grande sfida per realizzare le classi online: schermi touch, il laboratorio stem per l'apprendimento collaborativo nelle scienze, la matematica, la geografia, i contenuti per varie materie, la tecnologia, le risorse che possono rafforzare il processo di apprendimento e di insegnamento, affinché ogni studente sia gestore delle proprie esperienze di apprendimento.
Direttori di altri istituti desideravano conoscerla, conoscere il suo lavoro, conoscere la sua leadership, conoscere la nostra esperienza di comunità scolastica, riconosciuta dal Ministero dell'Educazione, modello di direzione, gestione educativa.
Proprio il giorno della sua morte era in programma un incontro con i presidi delle scuole del Cile, perché sr Victorina era stata scelta come esempio di leadership educativa per raccontare la sua esperienza.
Sr Victorina, la tua comunità sa che con ciascuno hai avuto un'esperienza di dialogo fraterno, hai impegnato tutti in compiti, sfide, li hai anche guidati, in qualche occasione con severità, tenerezza e delicatezza, li hai accompagnati in momenti difficili, mostrando empatia con la realtà di tutti e tutte, di ascolto attivo, hai dato il sostegno di cui ciascuno aveva bisogno, fiduciosa che i tuoi collaboratori ti avrebbero risposto, come a te piaceva, con impegno, dedizione, lealtà, responsabilità e vera passione per la vocazione educativa.
La Comunità Educativa riconosce il tuo infaticabile lavoro, modello di perseveranza e volontà. Lasci un eredità di semplicità, umiltà, di impegno, di resilienza, di tenacia, per non cedere alle avversità".
Con gioia.
PACE e BENE
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È trascorso un anno, e ancora siamo in tempo di pandemia. Il Covid 19 ha percorso la sua via lasciando dietro di sé un po' di perplessità nella quotidianità, per cui gli incontri si fanno on-line, ed è uno stile normale in questo momento. Comunque ringraziamo questi mezzi digitali e virtuali di comunicazione perché ci aiutano a intrecciare relazioni sociali. Noi siamo grate in particolare perché abbiamo avuto la grazia di partecipare ad un incontro di formazione permanente e così incontrare tante suore di voti perpetui. L’incontro era stato organizzato dall’USMI il 15 e il 16 maggio 2021, via piattaforma Zoom. Vi hanno partecipato le suore giovani presenti nella comunità di Centocelle dove si sono recate anche le suore dalla comunità di Viale Saffi e Lido dei Pini. Le sorelle dalle comunità di Firenze, Frosinone e dell’Albania si sono collegate online. È stato un momento importante e molto opportuno perché noi sorelle della Provincia ci siamo viste e abbiamo condiviso il nostro cammino.
Il convegno svolto in questi due giorni ha evidenziato il tema: SEMPRE IN MISSIONE: IO SONO PER UN ALTRO STILE DI VITA.
Nel primo giorno, la relatrice Suor Lucia Antonioli ha svolto il tema: “Uno sguardo profetico e Contemplativo” e ha utilizzato tre parole chiave per entrare nel cuore della Parola di Dio mediante la Lectio Divina dal brano del Vangelo di Luca 12, 27ss – lo sguardo, la profezia, la contemplazione, che sono anche le condizioni necessarie per assumere un altro stile di vita.
Il nostro sguardo contemplativo viene dal di fuori di noi e deve diventare lo strumento con il quale giudichiamo noi stesse. Siamo chiamate a gustare la Sapienza, contemplare la storia della nostra famiglia religiosa dove i cardini essenziali del carisma non cambiano, ma si potrà modificare la forma per rispondere alle provocazioni del nostro tempo. A partire dalla nostra realtà umana, da battezzate, con la nostra consacrazione siamo partecipi della vita di Cristo- Colui che è Sapienza e abita in noi, ci fa diventare portatrici e testimoni della Sua parola che si fonda nell’amore e nell’amarci gli uni gli altri.
Il secondo relatore del giorno, il professor Tonino Solarino, ha approfondito gli aspetti spirituali e psicologici del tema: “Ecologia della vita quotidiana” e ha sottolineato l’igiene della casa cioè del nostro cuore e l’igiene della relazione.
Il professore Solarino poi, parlando delle patologie del tempo – il “mastica e sputa”; l’attacco di panico; il narcisismo, e lo stile borderline, ha messo in rilievo che siamo chiamate ai nuovi paradigmi di vita e “non conformarci alla mentalità di questo mondo”. La sofferenza psicologica attuale chiede organizzazione diversa, cultura diversa, le patologie cambiano e la psiche esprime le patologie del tempo. Anche la sofferenza ha una sua intelligenza che dobbiamo accogliere: la sapienza di un nuovo modo di stare con sé stesse e con Dio. Bisogna saper distinguere le ferite esistenziali da quelle spirituali perché le ferite della vita aiutano a guarire altre ferite se sono indirizzate a Dio. Parlando dell’igiene del cuore, ha evidenziato che tante nostre azioni sono sincere, e tante altre sono frutto dell’inconsapevolezza e queste feriscono. La crisi poi che le ferite producono dobbiamo prenderla come un’opportunità per permettere l’igiene del cuore che trasforma l’amore in dono, infatti ogni amore nasce dal bisogno, ci chiede di morire a noi stesse per amare gli altri.
Per permettere l’igiene della relazione fraterna, bisogna ricordare che il primo rapporto fraterno comincia dall’ascolto di se stessi: questo è un compito, un dono da scambiarsi vicendevolmente per generare vita e amore. La comunità poi, è il luogo dove si effettua la purificazione.
Il giorno seguente P. Antonio Marzano ha parlato sull’argomento: “Gioia e Pace” che sono i frutti del desiderio, infatti il raggiungimento del desiderio è la felicità. I limiti, inoltre, rendono concreto il nostro desiderio. Quello che non ci fa raggiungere il desiderio è il blocco che non ci aiuta a vedere oltre il limite. Spetta a noi scegliere il mezzo per il raggiungimento del nostro desiderio e sperimentare “uno stile di vita evangelico capace di gioire profondamente senza essere ossessionate dal consumo”. Spetta a noi scegliere la via che conduce alla vera gioia e alla pace, distinguere ciò che è illusione e inganno. P. Marzano, inoltre, ha sottolineato un modo alternativo per vivere la vita, quella modalità che può portare davvero alla vera gioia e pace ed è rimanere in Cristo, infatti la gioia non è soddisfazione dei nostri desideri, ma l’essere in Cristo. Gesù è pace e gioia e l’unico modo per ottenerle è rimanere con Lui!
Il momento di condivisione insieme con il gruppo, è stato il momento più bello, infatti in questo tempo sentiamo forte il bisogno di incontrarci, confrontarci e incoraggiarci e questo non è mai mancato. Dopo la conclusione del convegno, il pomeriggio del 16 maggio, abbiamo sentito il bisogno di condividere ancora insieme con tutte le sorelle della provincia che hanno partecipato. E così, anche se il tempo non è mai a sufficienza, abbiamo comunque avuto la gioia di vederci, incontraci e condividere insieme il desiderio di un nuovo stile di vita.
Siamo grate al Signore e preghiamo affinché ci impegniamo a vivere e testimoniare insieme uno stile di vita basato sullo sguardo contemplativo, capace di “vedere il nuovo nello stesso” per tessere relazione di fede e di amore e diventare così profeti autentici nel nostro tempo.
Una delle partecipanti ha interpretato il gradimento di tutte noi con le seguenti parole:
“Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena” Gv 15,9-11. Il rimanere è un invito di intimità, di una relazione profonda con il Signore nella preghiera, nell’adorazione, nel colloquio silenzioso con Lui che solo è la fonte di ogni sapienza, che getta luce d’amore nel cuore per vivere unita a Lui tutti i momenti della mia vita. Solo se io rimango nel suo amore, mi lascio trasformare da Lui e divento dono d’amore per gli altri. Solo nel rimanere in Lui, posso vedere la Buona Notizia anche nei momenti di crisi, di dolore, nella mia fragilità, nella debolezza e nei miei limiti, nell’accettare tutto questo per imparare l’umiltà, aperta ad accettare la correzione, i limiti e la fragilità degli altri. Infatti, credo che il cambiamento possa accadere cominciando da noi stesse con l’aiuto di Dio e così saremo “brave” insieme, per il Signore. Solo il dono dello Spirito è capace di guarire le ferite, di fare igiene nel mio cuore, e rendermi capace di custodire “la casa” cioè il mio cuore. Solo rimanendo nel suo amore possiamo trovare “il nuovo nel solito”, imparare ed essere esperte nell’incontrare Dio nelle sorelle, esperte nell’esserci, nel perdono, nella tenerezza, nell’intimità e nella chiarezza. “Rimanete nel mio amore…”. Il rimanere nel suo amore è il punto di riferimento, una verità dove posso verificarmi quotidianamente: Dove sono io? Come sto vivendo la mia vita? Vivo per amore di Dio? È non solo un invito per me ma è anche un comando d’amore, un dono è una promessa perché Lui sa che solo in Lui possiamo vivere la gioia piena e la pace vera, e con Lui tutta questa riflessione può dare frutto di testimonianza nella quotidianità.”
A lode e gloria di Dio!
Dalle Sorelle della Provincia “Maria Immacolata”
Il mese di maggio, in molti angoli della terra, è il mese dedicato alla Santissima Vergine Maria, la Madre del Dio incarnato e modello di Madre. Per questo il mondo celebra anche le mamme, donne che hanno accolto la vita che Dio ha permesso che si generasse in loro.
Ovunque, si cerca il modo di rendere loro omaggio, di far risaltare la loro importanza, la preziosità del loro essere, essenziale per la gestazione della vita umana. Nei paesi latinoamericani, si festeggiano le mamme con celebrazioni Eucaristiche, canti, balli, regali, abbracci, fiori, con diversi segni d’amore e gratitudine a chi è capace di dare la vita per i figli; certamente, in tempi di pandemia come quelli attuali, tutto è cambiato.
Alcuni dei valori ai quali formiamo i bambini con la nostra azione evangelizzatrice, sono la gratitudine, il rispetto, l'amore per le mamme, gli anziani, che hanno dato tutto per costruire una famiglia migliore. Ne è una dimostrazione la celebrazione della giornata della Mamme con gli anziani della "Pastorale della salute" e dei "bambini dell'Infanzia Missionaria" della comunità Santa Elisabetta di Ungheria Cusco - Perù. Dal punto di vista umano, o ancor più cristiano, questa attività è molto significativa per i latinoamericani.
I bambini dell'Infanzia Missionaria, attraverso i loro incontri, sia di presenza, i sabati pomeriggio, sia virtuali, l'ultima domenica di ogni mese al mattino, dimostrano grande entusiasmo e responsabilità nelle loro attività. Il loro impegno è ammirevole, fonte di motivazione e dedizione.
D'altra parte, è molto triste la situazione di solitudine e abbandono in cui si trovano gli anziani, soprattutto in questo tempo di pandemia dove sperimentano con più forza l'abbandono, la malattia e la solitudine della vecchiaia.
In questa realtà, la Parola di Dio, sempre viva ed efficace, aiuta molto: “Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi; onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore" (Lv. 19, 32), o ancora "Indirizza i giovani sulla via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà" (Pr. 22, 6).
Il coprifuoco imposto tutte le domeniche in Cusco, a causa della pandemia, non ha permesso che la celebrazione della festa della mamma si svolgesse come programmata, tale ricorrenza è stata anticipata per il sabato 8 maggio. In questa occasione, si è data la possibilità ai bambini dell'Infanzia Missionaria di conoscere gli anziani della pastorale sanitaria, tenuta dalle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore e di condividere qualcosa con loro
Il luogo più adatto per l'accoglienza e la celebrazione è sempre la casa di Dio, la Parrocchia Nostra Signora del Carmen, che nella sua organizzazione dispone di animatori per i gruppi degli anziani e dei bambini, molto vivaci nella conduzione dei gruppi.
Le parole e gli insegnamenti devono sempre essere accompagnati dalle opere, la coerenza in ciò che si dice e si fa, è il cammino di formazione, in questa situazione per i bambini. Il gesto concreto di condivisione è molto significativo nei popoli latinoamericani: gli anziani hanno ricevuto un sacchetto di cibo, un bicchiere di gelatina con frutta, un fiore e un palloncino a forma di cuore: gesti che caricano di emozione le 45 nonne che sono venute all'incontro.
La presenza di due generazioni, la fragilità dell'anziano e la gioia dei bambini, si sono fusi in un affettuoso abbraccio, mentre i piccoli consegnavano i loro doni. In un semplice gesto si è creata l'unione di due generazioni: da una parte, l'esistenza che si avvicina alla meta, quando la vita sta ormai fuggendo, quando si indeboliscono le forze e "si scorge vicino" l'abbraccio con il Padre eterno; e dall'altra, la montagna di sogni dormienti in cuori innocenti che cominciano a valorizzare e a scoprire il senso della vita.
È una bella opportunità far esperimentare ai bambini la realtà di alcuni nonni che soffrono la solitudine e l'abbandono da parte delle loro famiglie e della società, e far vedere come un semplice gesto, li riempie di gioia e di emozione. Ecco la differenza tra la celebrazione che fa la società consumistica e quella che è animata dall'amore per Dio: dare tutto quello che si ha, anche allo "sconosciuto", il quale non appartiene al cerchio familiare!
I bambini hanno goduto di questo incontro e valorizzato la grandezza delle buone opere, di fare il bene e di come ciò arricchisce il cuore di colui che si dà, perché tutto quello che si fa all'altro, si fa a Gesù; infatti, come Lui stesso ha detto, Egli è presente in ogni essere umano, specialmente nei fratelli più vulnerabili che soffrono e hanno bisogno.
Concludendo, la Parola di Dio, ancora una volta, continua a dare senso di Vita Eterna anche ai piccoli di questo angolo del mondo, e per bocca dell'Apostolo, esorta a "dare con gioia", e a ricevere la beatitudine del Signore, "Venite, benedetti del Padre mio, … perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, …" (cfr. Mt. 25, 34-40)
Ecco, i cuori innocenti dei bambini “cusqueños” che sono buona terra! Il seme sta crescendo e vuole dare frutti, il 30, il 70 e il 100!
Sia la buona testimonianza degli adulti che li circondano e della società a permettere loro di continuare a crescere alla luce della fede!
Sorelle del Cuzco - Perù
Il Covid 19 ha influenzato profondamente la vita di ogni persona e della nostra società. Questa difficile esperienza ha messo in evidenza la nostra concezione della vita e le nostre ricchezze interiori e allo stesso tempo i nostri limiti. Ha rivelato la bontà di tanti uomini e donne che vivono a accanto a noi e che si dedicano alla cura dei malati e confortano quelli che piangono la perdita di un parente.
Il tempo che viviamo è un tempo di grande sofferenza, ma anche un «tempo di grazia». Permette di riorientare la nostra società e la nostra vita personale. La pandemia ci ha ricordato che nessuno può salvarsi da solo ... tutti sentiamo l'urgenza di coltivare la fraternità e la solidarietà, che si manifestano, come dice Papa Francesco, in gesti di generosità... e nell'accettare il fatto che viviamo insieme in una casa comune, legati da vincoli di reciprocità.
È proprio in questo spirito che la comunità cattolica di Tavannes (Svizzera) si è impegnata a recuperare i legami che si erano indeboliti e a rivitalizzare lo slancio evangelico, in modo compatibile con le necessarie restrizioni sanitarie.
I nostri rapporti interpersonali si sono indeboliti per la difficoltà di riunirsi in assemblea domenicale; la mancanza dell'incontro ifraterno, del sostegno reciproco ci hanno toccato in profondità. Ora tutti dobbiamo risvegliarci, scuoterci dal torpore che inconsciamente ha rallentato la nostra vita di cristiani e noi sorelle siamo in prima linea in questo cammino di rivitalizzazione e di rinnovato entusiasmo missionario.
La custodia dei bambini, dopo la quarantena dovuta alla malattia delle suore, continua nella gioia e nell'impegno. I ragazzi del Glee Club non vedevano l'ora di incontrarsi e ora hanno la gioia di stare insieme, anche se non è loro ancora permesso di cantare in gruppo durante le celebrazioni.
Nel rispetto delle norme di sicurezza, anche i membri del gruppo «Vangelo a casa» si sono incontrati regolarmente durante il periodo della pandemia. Come esprimere poi la gioia e la riconoscenza delle persone sole o malate che ora possono ricevere la Comunione o semplicemente avere un tempo di condivisione con la suora?
Dopo un lungo periodo di interruzione, non è semplice riprendere gli incontri di catechesi. Il confinamento, dovuto alla pandemia, ha privato alcuni bambini della celebrazione tanto attesa e preparata di una tappa della loro iniziazione cristiana: Battesimo, Riconciliazione, Comunione e Confermazione. È vero che l'équipe pastorale ha proposto a tutti i bambini delle attività on-line che permettevano di tenersi in contatto tra loro e con la Parrocchia, e quindi di continuare la loro preparazione ai Sacramenti. La catechesi ora riprende ad un nuovo ritmo e l'organizzazione è ben strutturata.
Superato il momento più critico della pandemia, finalmente i bambini, che avrebbero dovuto ricevere i Sacramenti l'anno 2020, possono avere una «celebrazione individuale». La partecipazione di ogni singolo bambino è più profonda e viva perché ciascuno si sente personalmente coinvolto e tutta l'assemblea interessata. Tutto converge all'essenziale, al senso più profondo e ricco del Sacramento. Dalla festa di Gesù Misericordioso, ogni domenica, la comunità si stringe attorno all'uno o all'altro di questi bambini e delle loro famiglie che celebrano il Sacramento.
Si annuncia un'alba nuova, una rinascita umana e spirituale da vivere nella “tenerezza provvidenziale di Dio Padre”.
Le sorelle di Tavannes - Svizzera
Il primo settembre 2020, una domanda a sorpresa mi è stata rivolta da Sara Puluhen, una bambina di 7 anni, che desiderava prepararsi a ricevere il sacramento del Battesimo. Preciso che i suoi genitori sono praticanti, ma ciascuno nella propria religione. Effettivamente la mamma è musulmana ed il babbo cattolico. Pur essendo di diversa religione, aiutano le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore da 10 anni.
Sara è una bambina molto sveglia e molto interessata agli argomenti religiosi. Abbiamo quindi iniziato la preparazione e alla fine del mese di ottobre 2020, durante una celebrazione molto commovente, ha fatto solennemente il suo ingresso nel catecumenato della parrocchia sant'Aldric - Le Mans (Francia).
Nonostante il covid 19, abbiamo realizzato gli incontri con impegno due volte a settimana. Abbiamo avuto tre incontri con il parroco, padre Hervé-Marie Cotten. Tutti i sabati, i genitori erano presenti per accompagnarla, perché sono molto rispettosi della scelta della figlia e tanto coinvolti nella sua formazione. A questo scopo abbiamo avuto una giornata di ritiro con i genitori, madrina, padrino e testimone.
Sempre a causa del covid 19, il Battesimo che era previsto per l'11 aprile 2021è stato posticipato per il 30 maggio, giorno della Solennità della Santissima Trinità. Sara non vedeva l'ora che arrivasse quel giorno. Sabato mattina 29 maggio abbiamo avuto per la prima volta un tempo di preghiera e di adorazione al Santissimo Sacramento. Sara era estasiata davanti al mistero di Gesù nell'Ostia consacrata; in ginocchio lo ha adorato e ha fatto la sua preghiera personale silenziosa e gioiosa.
Finalmente è giunto il giorno tanto desiderato, domenica 30 maggio 2021, in presenza della sua famiglia, dei suoi amici e dell'assemblea parrocchiale, Sara è diventata «la figlia prediletta del Padre, la battezzata preferita di Gesù e il raggio della luce dello Spirito Santo» secondo le sue parole.
Le foto sono la prova di questa tappa importante della vita di Sara e della sua famiglia. Rendo grazie a Dio per avermi donato la gioia di accompagnarla nella conoscenza del Signore e del suo ingresso nella Chiesa.
Suor Marie Armelle Kosta
Provincia «San Luigi IX»
La nostra presenza nella regione di Akkar- Libano non è solo una missione da compiere, ma presenta tante sfide da affrontare nella certezza della presenza viva di Dio fra noi. Infatti le prime sorelle arrivate in questa parte del Libano sono state Sr. Lorenza Girotto e Sr. Beatrice Skorti che hanno contribuito a fondare la fraternità e poi la scuola chiamata San Francesco d'Assisi.
Le suore, grazie alla loro grande fede e alla loro perseveranza hanno saputo superare ostacoli e le grandi sfide incontrate nell'assumere il compito umano ed educativo.
Le suore sono sopravvissute accanto alla gente sofferente nonostante i molteplici ostacoli, la guerra, la povertà e le crisi che si susseguono ancora oggi in questo caro paese. La missione di Akkar si svolge in questa regione multiconfessionale, povera e bisognosa.
Le suore hanno iniziato la loro missione con l'apertura di una piccola scuola, con un ridotto numero di bambini. Poi, poco a poco, con la divina Providenza manifestata tramite gli aiuti esterni, si è potuto costruire un convento e una scuola che attualmente accoglie anche bambini diversamente abili e un ambulatorio.
Per tanto tempo, il villaggio è rimasto senza parroco e le suore avevano assunto la responsabilità dell’accompagnamento della vita spirituale dei fedeli, fino al 2020, quando finalmente arrivò un parroco. Una delle benefattrici che ha visitato il luogo è stata impressionata dal calore umano che emerge attraverso tutte le attività, incontri, feste, conferenze organizzate dalle suore per offrire una formazione umana e cristiana. Ha detto: "A Menjez si sente l'amore e la vita non appena si entra. I responsabili del villaggio si occupano della parte tecnica e voi dell'umanità ma insieme Menjez diventerà modello per il Libano". Le suore credono infatti che con il desiderio di vivere insieme possono manifestare il messaggio dell'amore e della pace!
Dunque, la nostra missione a Menjez è una costante sfida da affrontare, ma è sempre illuminata dalla luce di Cristo risorto che guiderà il futuro ambiguo di questa regione costruita con amore e speranza. Lo Spirito del Signore sosterrà sempre le suore sui passi di San Francesco d'Assisi e le renderà forti nella loro fede come i cedri del Libano.
Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore a Menjez - Libano
“Doniamo la nostra vita per essere donne evangelicamente feconde”
Il Capitolo della Vice Provincia “Santi Martiri dell’Uganda – Africa” è iniziato il 1º maggio e si è concluso il 6 maggio 2021 nella casa Vice Provinciale a Nkoabang - Yaoundé in Camerun. Tutte le sorelle delegate al IX Capitolo Vice Provinciale sono arrivate dal Congo, dal Centro Africa, dalla Repubblica Democratica del Congo e dalle comunità del Camerun a Nkoabang, nella sede della Vice Provincia il 30 aprile 2021. La nostra Superiora Generale suor Paola Dotto accompagnata dalla sua Vicaria suor Tiziana Tonini sono arrivate da Roma-Italia il 24 aprile
Il primo maggio le suore capitolari hanno avuto una giornata di ritiro guidata da un sacerdote gesuita, padre Kisito, che ha parlato della "Fecondità Evangelica". Il tema ha preparato spiritualmente a vivere questo importantissimo evento come un tempo di grazia.
le suore capitolari, dopo un momento di preghiera ben preparato sono state chiamate una ad una dalla Superiora generale e poi in processione con una lampada in mano si sono dirette verso la sala capitolare, precedute dal Crocifisso e la Parola di Dio. La Superiora Generale, suor Paola DOTTO, ha aperto il IX Capitolo Vice Provinciale e nel suo discorso ci ha motivate a partecipare attivamente e sinceramente per il bene della Vice Provincia e di tutta la nostra Congregazione.
Condividiamo alcuni punti del suo discorso a noi molto cari e ricchi del nostro spirito congregazionale:
“Apprezziamo il tema che avete scelto, legato al percorso voluto per tutta la nostra Famiglia religiosa dall’Assemblea del Capitolo Generale (DCG 2017)
“Doniamo la nostra vita per essere donne evangelicamente feconde”
Siamo chiamate ad una grande sfida per essere donne, essere feconde, ... diventare madri! Pensiamo a quanto è forte il valore della fecondità e della maternità qui in Africa! Quanta energia, dedizione, sofferenze e fatiche, sono necessarie, sempre e ovunque!
E, ancor più per noi consacrate, essere madri, dare la vita… secondo il vangelo... richiede un amore umano e spirituale, un amore forte e semplice nel superare l’egoismo, l’individualismo, i desideri personali per fare ‘spazio’ all’altro. Per noi consacrate e missionarie il dare la vita trova fondamento e motivazione in Gesù che ha donato la vita fino alle estreme conseguenze, e ci chiama a seguirlo “non c’è amore più grande che dare la vita”.
In Lui la nostra fecondità nasce dalla capacità di soffrire e morire ogni giorno per l’uomo che fa strada con noi nella nostra comunità, nella nostra missione. Per noi FMSC, questo è il Centro della nostra contemplazione dell’Amore: il Cuore trafitto di Gesù Crocifisso. È una realtà vera, forte, consapevole che Gesù ha vinto le tenebre del male, e con la sua luce ha illuminato i nostri occhi, il nostro volto, il nostro cuore.
In questa trasparenza riconciliata e in questa fedeltà rinnovata, possiamo essere feconde nella relazione con il Signore, e con i fratelli, le sorelle tanto più preziosi quanto più diversi perché sono un dono grande del Padre che genera e ci regala la bellezza della diversità del Suo Volto”.
Lo Spirito Santo è stato la guida principale del Capitolo, con tenerezza e saggezza, ha ispirato le suore a dare il meglio di loro stesse per il buon esito. L’ambiente fraterno e dinamico ha stimolato un’attiva partecipazione di tutte le sorelle, certamente arricchita dalle ottime riflessioni e condivisioni spontanee. L'opera dello Spirito Santo e la mano di Dio operante in ogni sorella si è resa manifesta come una luce venuta a illuminare le vie da percorrere e permettere alle suore di crescere e testimoniare. Questo momento spirituale e storico ci ha colmate di gioia, di serenità ed entusiasmo.
Ringraziamo e lodiamo Dio Padre Onnipotente, per il suo amore ineffabile, la sua misericordia e tenerezza verso di noi e anche per la nostra nuova Superiora Vice Provinciale e il suo Consiglio. Mettiamo l'Africa nelle mani del Signore e ci affidiamo alla sua divina Provvidenza, affinché ci conduca secondo il suo volere.
Ringraziamo di cuore la nostra Superiora generale suor Paola Dotto, la sua Vicaria suor Tiziana Tonini e tutto il Consiglio generale, per il sostegno spirituale e fraterno. Siamo grate alle nostre consorelle di tutte le Province per il sostegno nella preghiera.
Ecco il nuovo Consiglio Vice Provinciale:
Suor M. Bertha Mange Ngwashi Superiora Vice Provinciale
Suor M. Victorine Mbora 1° consigliera e Vicaria
Suor M. Teresa De Cecco 2° consigliere
Suor M. Lilian Azieshi Fru 3° consigliere
Suor M. Carine Metang 4° consigliere.
"Benedirò il Signore in ogni momento,
la Sua lode sarà continuamente nella mia bocca". (Sal. 34,1)
La pandemia causata dal covid 19 ha tolto la vita a moltissime persone in tutto il mondo. Anche l’India, nostro caro paese, non è stata esente da questo dolore, anzi abbiamo vissuto personalmente questa sofferenza e l’impotenza di non poter far nulla. Ringraziamo Dio per aver custodito fino ad ora il dono della vita, ci ha protetto da questo male e crediamo fermamente che abbiamo una responsabilità ancora più grande di impegnarci a vivere secondo il suo progetto di salvezza.
Noi, Suore, della fraternità “San Francesco d'Assisi”, di Bhitbuna – India, esprimiamo la nostra sincera gratitudine a Dio, ed invochiamo l’assistenza dello Spirito Santo, affinché le nostre preghiere per l’umanità sofferente siano gradite ed accolte da Dio Padre. Ci siamo impegnate a pregare Il salmo 91 ogni giorno dai membri della fraternità, che si alternano dalle 05 del mattino fino alle 17 della sera. È un'esperienza molto toccante elevare il nostro spirito e la nostra voce a Dio ad ogni ora del giorno e queste preghiere risuonano all’interno della fraternità ed intorno a noi (Ap. 8,4).
Per i poveri dei villaggi e per noi suore non c’è altro rifugio sicuro che Dio, perché viviamo in una area remota forestale dove l’assistenza sanitaria non è a disposizione. Molti sacerdoti e religiosi sono stati chiamati a ritornare alla Casa del Padre a causa del covid 19 e in questi ultimi giorni ci ha lasciato anche il Vescovo di Gumla Mons. Paul Alois Lakara.
Il Signore vuole che continuiamo a dedicarci alla testimonianza e alla diffusione del suo Regno donandoci la grazia di vederLo nel volto sofferente dei fratelli e sorelle che incontriamo nella vita di ogni giorno. Nonostante le sofferenze e la mancanza di tanti membri del Chiesa Cattolica i nostri cuori in comunione con loro, continuano a ripetere lodi di gratitudine al Signore per le Sue innumerevoli benedizioni e il Suo Amore misericordioso. “Benedirò il Signore in ogni momento; La sua lode sarà sempre sulla mia bocca». Sal: 34:1.
Sr. Beena Chacko e le sorelle della fraternità “San Francesco d’Assisi”
Bhitbuna, Jharkhand - India
“Beati coloro che piangono perché saranno consolati”
In questo tempo di pandemia la nostra Diocesi, per evitare numerosi assembramenti ha diviso le attività di pastorale giovanile per zona.